Peter Von Kant

Devota riproposizione al “maschile” del film di Fassbinder del 1972. Accorato dramma da camera. ()
von Kant immagine
Non bastasse il titolo, il volto di R. W. Fassbinder lancia il suo sguardo già dai titoli di testa. Una dichiarazione di amore e devozione di Ozon che riprende Le Lacrime amare di Petra Von Kant, commedia teatrale nel 1971 e poi film del 1972 del regista tedesco. Allora la protagonista (Margit Carstensen) era un’affermata stilista che si invaghiva di una giovanissima Hanna Schygulla. Oggi Peter (Denis Ménochet) è un regista di successo, come Ozon ma con il fisico ingombrante come Fassbinder. L’oggetto del desiderio un bel ragazzo di origini nord-africane, Amir (Khalil Ben Gharbia), che si lascia manipolare quanto basta per diventare un attore di successo e rivelarsi poi arrogante, ingrato e crudele. Su tutti governa silenziosamente Karl (Stefan Crepon) segretario tuttofare che Peter non smette di umiliare a ogni occasione. Amir, di umili origini, arriva presentato da Sidonie (Isabelle Adjani) diva amica di Peter il quale perde la testa per il ragazzo e lo ospita in casa. La situazione si complica, resa difficile dal successo straordinario di Amir nel mondo del cinema. I tormenti di Peter Von Kant lo rendono autodistruttivo e intrattabile più del solito.
A nulla serve il conforto della figlia (Aminthe Audiard) e della madre interpretata da Hanna Schygulla, a sottolineare il legame con il film di Fassbinder. Tutto si svolge al chiuso, nella casa di Peter, arredata con decadente opulenza, tra grandi dipinti antichi di corpi di san Sebastiano e cimeli di una carriera di successi. E nel chiuso della sua tana si troverà a dover affrontare se stesso.
Ozon si muove nello spazio chiuso con grande destrezza senza mai far sentire la staticità del luogo. Prolifico quasi quanto il suo idolo (22 film dal 1998) già nel 2000 aveva portato sullo schermo un testo di Fassbinder, Gocce d’acqua su pietre roventi. Fassbinder, morto nell’82 non ancora quarantenne, in 13 anni aveva girato freneticamente 24 lungometraggi, senza contare cortometraggi, documentari e molta televisione. Presentato alla Berlinale 2022 Peter Von Kant è appena uscito pur essendo stato girato prima di Mon crime, ancora nelle sale.
Un film coinvolgente, non privo di ironia, con attori perfetti.
Devoto.


In programmazione all’Arcobaleno Film Center

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