Un nuovo libro ricorda Enzo Jannacci

A dieci anni dalla morte, il figlio Paolo Jannacci ed Enzo Gentile raccontano la vita e l’opera del grande cantautore milanese. ()
9788836010813
“Con Enzo ero anche vicino di casa, abitava in Città Studi. Lo incontravo abbastanza spesso, a piedi o con la sua Vespa, (…)”. Così scrive il critico musicale Enzo Gentile nella sua introduzione al libro “Enzo Jannacci. Ecco tutto qui”, edito da Hoepli, di cui è coautore assieme al figlio Paolo Jannacci, a sua volta musicista. Questo legame con la nostra zona, sia del protagonista sia di uno dei due autori, è una ragione in più per Z3xMI per segnalarlo, accanto alla serietà e completezza di questo sentito ritratto biografico.

In occasione dei 10 anni dalla morte, vengono raccontate la vita e la carriera del grande cantautore milanese, dagli anni Cinquanta in poi, un decennio per capitolo. Si parte dalle esperienze jazz e rock’n’roll, dall’amicizia con Giorgio Gaber (con cui formò i Due Corsari) e con il jazzista Paolo Tomelleri. Poi si passa agli anni Sessanta e alle canzoni su Milano e la sua gente, soprattutto i più umili (come in “El purtava i scarp del tennis”), all’incontro con Dario Fo, con cui Jannacci scrisse varie canzoni fino al grande successo di “Vengo anch’io. No, tu no” (1968) e a quello con Nanni Ricordi, per la cui etichetta L’Ultima Spiaggia pubblicherà negli anni Settanta “Quelli che” ed altri importanti album. Ma nel frattempo c’era stato Il matrimonio, il Derby Club, la Laurea e l’avvio della professione di medico, che rimarrà per lungo tempo parallela a quella artistica. E poi la popolarità televisiva, le collaborazioni con Cochi e Renato e con Beppe Viola. Negli anni Ottanta Jannacci produce album di Milva e di Massimo Boldi. Quindi torna a lavorare con Gaber, sia formando i Ja.Ga. Brothers sia recitando con lui a teatro in “Aspettando Godot”. Nel febbraio 1991 Jannacci partecipa al Festival di Sanremo con “La fotografia”, che si aggiudica il Premio della Critica. C’è poi l’esperienza, sfortunata, della gestione di un locale a Milano, il Bolgia Umana. Infine, nel primo decennio del Duemila, la felice collaborazione con il figlio Paolo per gli ultimi concerti e dischi.

Per raccontare la figura unica e irripetibile di Enzo Jannacci, il libro offre numerose fotografie, molte delle quali inedite, e schede dettagliate di tutti i suoi album. Tante poi sono le testimonianze di chi aveva avuto a che fare, in diverse circostanze, con lui. Tra questi: Renzo Arbore, Massimo Boldi, Enrico Intra, Sergio Castellitto, Ricky Gianco, Gino e Michele, Gino Paoli, Gianni Rivera, Paolo Rossi, Cochi Ponzoni, Vasco Rossi. Qua e là anche brevi citazioni di altre figure con cui aveva interagito, come questa di Paolo Conte: “Di Jannacci ho ammirato la mistura tra astrazione e realismo. La grande serietà della sua personalità. (…) per me è il più grande cantautore che ha espresso l’Italia”. Tra i due c’era stima reciproca: Conte invitò Jannacci a salire sul palco con lui in occasione del suo primo concerto milanese, al Teatro Franco Parenti, e Jannacci interpretò nei suoi dischi diverse canzoni di Paolo Conte.

Abbiamo chiesto ad Ezio Guaitamacchi, curatore del volume e direttore della collana di musica della Hoepli (40 titoli pubblicati dal 2014 ad oggi), come è nato il coinvolgimento del figlio Paolo Jannacci in questo libro: “Ho pensato che Paolo sarebbe stato determinante per poter raccontare anche l’uomo Enzo Jannacci, oltre che l’artista. E così è stato. Inoltre Paolo ha messo a disposizione foto dell’archivio di famiglia, tra cui l’immagine di copertina, scattata da lui stesso. All’inizio era un po’ riluttante a partecipare direttamente alla scrittura ma poi, con al fianco un giornalista come Enzo Gentile, le cose hanno funzionato bene. Gentile mi è sembrata la persona giusta perché aveva conosciuto e frequentato Enzo Jannacci anche al di fuori delle occasioni professionali.”

Il sottotitolo del libro, “Ecco tutto qui”, viene dal titolo della canzone che chiude l’album “Foto Ricordo”, del 1979, una canzone splendida e triste che riascoltare lascia l’amaro in bocca come, inevitabilmente, succede a chi arriva all’ultima pagina di questo libro e della straordinaria vicenda umana di Enzo Jannacci.

Nelle migliori librerie.


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