Auguri di Buone Feste e Buon Anno

Dopo un anno di pandemia dilagante si chiude un altro anno da dimenticare, è un'utopia sperare che il prossimo sia migliore?
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“Peggio di così non può andare, deve per forza andar meglio” è stato da me pensato ed esclamato troppo spesso negli ultimi anni, da non avere più il coraggio di ribadirlo, anzi, prima di parlare del futuro faccio gli scongiuri e incrocio le dita, tocco ferro e legno per non sbagliare, il 13 e il 17.

In TV sento Rampini raccontare di un encomiabile futuro dei valori dell’Occidente, gli scienziati proclamare che siamo a un passo da avere il nucleare pulito che ci darà energia perpetua a costi quasi zero, dei ricercatori enfatizzare grandi progressi della ricerca medica - della possibilità di coltivare verdura in frigoriferi lunari - dell’eliminazione degli allevamenti intensivi - delle invenzioni per eliminare la CO2 - e mi chiedo come non sia possibile invece fermare una guerra, migliorare gli esseri umani, e soprattutto italiani, tanto che l’Italia mi sembra avviarsi ad essere un paese a termine, come i vuoti a perdere.

Con questo governo che toglie ai poveri per dare ai ricchi e che vuole fondi per recuperare i giochi di una volta, mi ritorna alla mente che uno dei miei giochi preferiti era far incendiare e far volare la carta che avvolgeva le arance siciliane, prima che le usassero per concimare i campi. Si prendeva e si lisciava bene la carta, la si arrotolava a cilindro, si appoggiava per terra, si incendiava velocemente la parte superiore e quando era quasi completamente bruciata, il fantasma della carta si sollevava in aria. Altro gioco era tenere d’occhio la pentola e vedere come il coperchio si sollevasse col bollore o far scivolare la pioggia lungo lo spago steso tra due punti.

Allora c’era miseria, che non si misurava sulla quantità di cose possedute, bensì sul grado di conoscenza, ovvero se si era analfabeta si era povero povero. Però c’era la speranza di migliorare. L’utopia.
Per questo ho apprezzato Gianni Cuperlo ieri sera quando ha detto che la sinistra deve, prima di tutto, recuperare l’utopia. Sono perfettamente d’accordo.
Ma mi dite dove posso trovare ancora la carta delle arance?

Buon anno nuovo a tutti noi, incrociamo le dita.

Mietta Pellegrini


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