Le mostre aperte a Milano durante le feste

Una carrellata sulle manifestazioni espositive in corso nella nostra città, anche nel Municipio 3. ()
Giovanni Battista
Si avvicinano le feste natalizie e giornate in cui, per chi resta in città, ci sarà più tempo libero per andare a visitare le molto interessanti mostre in corso negli spazi espositivi e nei musei di Milano. Ecco una carrellata, vasta ma inevitabilmente non esaustiva, delle esposizioni in corso.

Cominciamo dal centro di Milano, con Palazzo Reale, dove si possono visitare alcune mostre di grande livello, a partire da “Bosch e un altro Rinascimento” che rende omaggio al grande genio fiammingo (con il suo linguaggio fatto di visioni oniriche e mondi curiosi, incendi, creature fantastiche) e alla sua fortuna nell’Europa meridionale. La tesi è affascinante: Jheronimus Bosch visto come emblema di un Rinascimento ‘alternativo’, lontano dal mito della classicità. In mostra, fino al 12 marzo prossimo, un centinaio di opere - tra dipinti, sculture, arazzi, incisioni e bronzetti – nelle quali spiccano alcuni dei più celebri capolavori di Bosch e importanti opere di Maestri fiamminghi, italiani e spagnoli. Nella stessa sede, la mostra “Richard Avedon: Relationships” ripercorre gli oltre sessant’anni di carriera del fotografo americano, scomparso nel 2004. Fino al 29 gennaio, si possono vedere oltre cento immagini di uno dei Maestri della fotografia del Novecento che nel campo della moda ha rivoluzionato il modo di fotografare le modelle, mostrando anche il loro lato umano e che, con i suoi ritratti di celebrità, ha rivelato il lato psicologico più interiore dei soggetti ritratti: i Beatles, Bob Dylan, Michelangelo Antonioni, Allen Ginsberg, Sofia Loren, Marylin Monroe, il Dalai Lama, Andy Wahrol, Truman Capote e tanti altri.Un’intera sezione è poi dedicata alla collaborazione tra Avedon e Gianni Versace. Sempre a Palazzo Reale, fino all’8 gennaio 2023, un’altra mostra fotografica: “Maria Mulas. Milano, ritratti di fine ’900”, immagini che documentano lo stretto rapporto della fotografa con la nostra città e i suoi protagonisti (artisti, designer, architetti, scrittori, editori, giornalisti, stilisti, registi, attori, imprenditori e amici). Ritratti di: Giorgio Armani, Gae Aulenti, Giorgio Bocca, Umberto Eco, Dario Fo, Carla Fracci, Krizia, Marcello Mastroianni, Ottavio Missoni, Bruno Munari, Fernanda Pivano, Gio Ponti, Miuccia Prada, Ettore Sottsass, Giorgio Strehler e Ornella Vanoni. E termina l’8 gennaio, in Sala Cariatidi, anche la mostra “Le Pietà di Michelangelo. Tre calchi storici per la Sala delle Cariatidi”, che mette a confronto la Pietà della Basilica di San Pietro a Roma con quella di Santa Maria del Fiore a Firenze e con la Pietà Rondanini, il cui originale è conservato al Castello Sforzesco di Milano. Ultima mostra in corso a Palazzo Reale è “Max Ernst” (fino al 26 febbraio), prima retrospettiva in Italia dedicata al pittore, scultore e poeta tedesco del Novecento, nome di spicco del Surrealismo. Info sul sito: www.palazzorealemilano.it

Nel limitrofo Museo del Novecento, fino al prossimo 16 aprile, la mostra “Fluxus, arte per tutti. Edizioni italiane dalla collezione Luigi Bonotto” analizza - tramite pubblicazioni, opere e documenti - il ruolo chiave dell’Italia nell’ambito del movimento artistico Fluxus, sviluppatosi a fine anni Cinquanta/inizio anni Sessanta tra Germania, Stati Uniti e Giappone. In mostra sono esposte opere, documentazioni audio, video, manifesti, libri, riviste ed edizioni di artisti come Joseph Beuys, John Cage, Giuseppe Chiari, George Maciunas, Walter Marchetti, Yoko Ono, Nam June Paik, Gianni-Emilio Simonetti, Daniel Spoerri e altri. Per info: www.museodelnovecento.org/it

A Palazzo Marino, fino al 15 gennaio, quattro capolavori dell’arte fiorentina e toscana del Trecento e Quattrocento possono essere ammirati nella mostra “La Carità e la Bellezza”. Sono opere di Beato Angelico, Sandro Botticelli, Filippo Lippi e Tino Di Camaino. La proposta si estende anche agli altri otto Municipi, con l’esposizione di importanti opere provenienti da diversi istituti della città. Nel Municipio 3, alla Biblioteca Valvassori Peroni, il dipinto del Seicento “San Carlo presenta alla Madonna e a San Giuseppe le orfanelle” di Luigi Scaramuccia (fino al 13 gennaio, negli orari di apertura della Biblioteca). Info: www.palazzorealemilano.it/eventi

Analoga iniziativa “natalizia” al Museo Diocesano, dove è esposta fino al 29 gennaio la “Predella della Pala Oddi”, capolavoro giovanile di Raffaello Sanzio, proveniente dalle collezioni dei Musei Vaticani. Per info: www.chiostrisanteustorgio.it/mostre-eventi

Fino al 31 gennaio la Pinacoteca Ambrosiana ospita una “Mostra diffusa di presepi, provenienti dal Museo del Presepio di Dalmine”, undici esemplari di varia origine: presepi napoletani, lombardi, africani e birmani realizzati con le tecniche più diverse. Per info: www.ambrosiana.it

Al Castello Sforzesco, fino al 30 aprile, è allestita la mostra “Vetro e opera lirica: soffi d’arte”, un omaggio all’opera lirica attraverso le creazioni inedite di venti artisti contemporanei realizzato con il Comitato Vetri di Laguna di Venezia, in occasione dell’Anno Internazionale del Vetro.

Il Teatro alla Scala, nel Museo Teatrale e nel Ridotto dei Palchi, celebra Franco Zeffirelli a cento anni dalla nascita con la mostra “Zeffirelli - Gli anni alla Scala”, che resterà aperta fino al 31 agosto. Bozzetti, figurini, fotografie e costumi ripercorrono il suo cammino scaligero, dai costumi per “L’italiana in Algeri” nel 1953 alla regia dell’”Aida” diretta da Riccardo Chailly nel 2006, passando per spettacoli leggendari come “Il turco in Italia” con la Callas, la “Bohème” diretta da Karajan, l’”Otello” diretto da Kleiber, la “Turandot” diretta da Maazel e il ”Don Carlo” diretto da Muti. Per info: Mostre — Museo Teatrale alla Scala (museoscala.org)

Sempre in Piazza della Scala, alle Gallerie d'Italia, fino al 26 marzo si può visitare la mostra “Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi”, che indaga il ruolo di committenti e filantropi che molte grandi famiglie di banchieri ebbero a partire dal Rinascimento (i Medici) e per tutta l’età moderna (come i Rothschild) atraverso numerose opere d’arte appartenute alle loro raccolte.

Al vicino Museo Poldi Pezzoli, fino al 27 febbraio, la mostra “L'arte del dono: da Gian Giacomo Poldi Pezzoli a oggi”, realizzata in occasione del bicentenario della nascita del fondatore della casa-museo, presenta 38 opere tra dipinti, sculture, orologi, stipi e ventagli, che coprono un arco cronologico che va dal XIV al XX secolo. Per info: www.museopoldipezzoli.it/tutti-gli-eventi

A Palazzo Morando, fino al 30 maggio prossimo, c’è la mostra “Momenti di moda a Palazzo Morando. Dal busto alla salopette”, percorso espositivo che, attraverso gli abiti e i loro accessori, racconta l’emancipazione femminile nel corso del Novecento. Per info: www.costumemodaimmagine.mi.it

Spostandoci verso est, raggiungiamo in Via Palestro il PAC/Padiglione d’Arte Contemporanea per visitare la collettiva “Japan. Body_Perform_Live”, che presenta diverse forme d’espressione: dalla pittura al disegno, dalla scultura alla fotografia, dal video ai tessuti, dall’installazione site-specific alla video-installazione. Sono opere di 17 artisti giapponesi contemporanei, tra cui Kishio Suga, Yuko Mohri, Ami Yamasaki e Yoko Ono. La mostra è aperta fino al 12 febbraio. Per info: www.pacmilano.it

Arrivati a Porta Venezia, ormai in Municipio 3, facciamo un salto al MEET/Digital Culture Center che, fino al 5 febbraio propone la mostra “AB INFINITE 1” di Andrea Bonaceto, artista pisano poco più che trentenne, ma già noto anche all’estero, che ha sviluppato un linguaggio visivo legato alle nuove tecnologie digitali. Per info: www.meetcenter.it

Imboccato Corso Buenos Aires, facciamo una piccola deviazione in Via Jan per visitare la Casa Museo Boschi Di Stefano, altro fiore all’occhiello di Zona 3, dove fino al 26 febbraio si può visitare la mostra “Umberto Milani. Le metamorfosi della scultura”, circa 40 opere dello scultore e pittore milanese scomparso alla fine degli Anni Sessanta. Per info: www.casamuseoboschidistefano.it

Risalendo verso Nord, in Viale Fulvio Testi, facciamo una puntata al MIC/Museo Interattivo del Cinema, creato dalla Cineteca Milano dove, dal 31 gennaio, è aperta al pubblico “E.T. La Mostra 1982-2022”, esposizione curata in collaborazione con la Fondazione Culturale Carlo Rambaldi, in occasione del quarantesimo compleanno della creatura protagonista del film di Steven Spielberg con cui Rambaldi vinse il Premio Oscar per gli effetti speciali visivi. Per info: www.cinetecamilano.it

Poco lontano c’è l’Hangar Bicocca dove, fino al 26 febbraio, ci si può addentrare nei “Neons Corridors Rooms” di Bruce Nauman. L’artista americano ha lasciato un segno nell’arte contemporanea fin dalla metà degli anni Sessanta, con una ricerca pionieristica che esprime interesse per gli aspetti più profondi della psiche, indagati attraverso la percezione del corpo, la relazione con lo spazio, il tempo e il linguaggio. Nella stessa sede è in corso anche, fino al 29 gennaio, la mostra “Born in the First Light of the Morning” di Dineo Seshee Bopape, artista sudafricana la cui opera rimanda ai concetti di memoria, identità e appartenenza. La terra è uno degli elementi del suo linguaggio: mescolata e lavorata con carbone, cenere e argilla dà vita a installazioni ambientali che spaziano tra rito, spiritualità, natura, riflessioni sulle pratiche di guarigione tradizionali e forme di resistenza politica. Per info: www.pirellihangarbicocca.org

A due passi dal Cimitero Monumentale, in Via Procaccini, c’è la Fabbrica del Vapore, dove è in corso, fino al 26 marzo, la mostra Andy Warhol. La pubblicità della forma, in cui il genio della Pop Art è raccontato con oltre 300 opere (dipinti, serigrafie, disegni, polaroids, fotografie e cover di dischi), ricostruendo a partire dagli anni Cinquanta la sua rivoluzione dell’arte del Novecento in diversi ambiti, tra i quali moda, musica e imprenditoria. Nella stessa sede,dal 17 dicembre al 13 aprile, Zerocalcare. Dopo il botto, mostra del fumettista italiano, tra le figure più interessanti, complesse e di denuncia della scena contemporanea: oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific per raccontare la frammentazione sociale all'indomani della pandemia e le paure all'epoca di una crisi globale e di un conflitto nel cuore dell'Europa. Per info: www.fabbricadelvapore.org E lì a due passi, in Piazza Compasso d’Oro, c'è l'ADI Design Museum che in questo periodo ospita diverse interessanti mostre temporanee. Per info: www.adidesignmuseum.org

Per chiudere questa carrellata, raggiungiamo tre spazi che si trovano in diverse zone della città.

Scendendo verso sud, in Viale Campania, ci fermiamo allo Spazio Wow, dove gli appassionati di fumetti, piccoli e grandi, possono visitare due mostre: “Nuvole d’opera. Duettando tra melodramma e fumetto” (fino all’8 gennaio) che mette in luce quanto il fumetto possa essere una risorsa di conoscenza e divulgazione dell’opera lirica, e “Fumetto Film Fest. Viaggio tra Cinema, Fumetto e Televisione” (fino al 22 gennaio), un percorso attraverso le tappe fondamentali di questo rapporto, partendo dal cinema muto fino ai giorni nostri, caratterizzati dallo straordinario successo delle saghe cinematografiche e televisive tratte dai comics di supereroi. Per info: www.museowow.it

Alla periferia sud di Milano, visitiamo la Fondazione Prada dove, fino al 27 febbraio, si può vedere “Recycling Beauty”, mostra sul tema del riutilizzo di antichità greche e romane in epoche successive, dal Medioevo al Barocco: oltre 60 opere d’arte altamente rappresentative e anche di grandi dimensioni, provenienti da collezioni pubbliche e da musei italiani e internazionali. Per info: www.fondazioneprada.org

Infine, last but not least, alla periferia ovest di Milano raggiungiamo il MUDEC/Museo delle Culture per visitare due importanti mostre. La prima, “Machu Picchu e gli Imperi d’oro del Perù”, un lungo e affascinante viaggio in 3mila anni di civiltà, dalle origini all’Impero degli Inca, che racconta una storia tanto gloriosa quanto antica e remota, di cui spesso si conosce solo l’ultimo tassello, quello universalmente reso famoso dal ritrovamento dei resti della grande città sacra di Machu Picchu. In mostra manufatti (opere in terracotta, oro, argento e tessuti), video immersivi, ricostruzioni 3D degli ambienti e delle biodiversità. Aperta fino al 19 febbraio. La seconda, “Robert Capa. Nella Storia”, fino al 19 marzo documenta, in occasione dei 110 anni dalla nascita del grande fotoreporter americano (ma di origine ungherese), i principali reportage di guerra e di viaggio che realizzò durante vent’anni di carriera, dallo sbarco degli alleati in Normandia alla guerra civile spagnola, fino alla prima guerra in Indocina dove, nel 1954, ha trovato la morte saltando su una mina. Per info: www.mudec.it.


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