Bones and All

C’è chi lo ritiene una delle più romantiche storie d’amore di tutti i tempi viste al cinema e magari ha lasciato scorrere qualche lacrima. Altri lo vedono come un film crudele, radicale, una storia di emarginazione, di giovani senza futuro. Anche se ambientato nell’America degli anni ’80 può sicuramente parlare ai giovani d’oggi. Chi sono i protagonisti di questo horror-movie? La 18enne Maren (Taylor Russel) sembra come tutte le sue coetanee, ma invitata a un pigiama party si lascia andare all’istinto atavico: affettuosamente divora un dito all’amica del cuore. Il padre conscio dei guai che questo comporta fa le valige e l’abbandona a se stessa. Maren vaga alla ricerca della madre che le ha trasmesso il DNA del cannibalismo (per questo si è allontanata da molti anni) e comincia a capire in realtà di non essere sola, di non essere così “strana”. E’ Sully (Mark Rylance) un inquietantissimo anziano che la sa lunga e le fa capire che può riconoscere i suoi simili già dall’odore. Fortunatamente il suo vagare la porta all’incontro con Lee (Timothée Chalamet) giovane e affamato come lei. Rubata un’auto si spostano per l’America, un viaggio on the road in cerca della dose, di carne umana naturalmente.
Luca Guadagnino si è lasciato attrarre dal romanzo omonimo (Fino all’osso) di Camille De Angelis per adattarlo per il cinema con la sceneggiatura di David Kajganich. Un film tutto americano anche nello stile di immagini e rirese affascinanti che Guadagnino padroneggia come pochi (all’ultimo Festival di Venezia ha vinto il Leone d’Argento per la regia e Taylor Russel il Premio Mastroianni per l’interpretazione).
Chi non ha versato lacrime di commozione ha visto due giovani affamati di vita, tormentati da una dipendenza da affetto e amore in una società ostile verso gli emarginati. Ma per parlare di emarginazione bastava molto meno del cannibalismo. Sicuramente questo è un modo originale e ardito.
Divorante.


In programmazione al Cinema Plinius e all’Arcobaleno Film Center.