la Linea del Colore

A QuartaParete torna AnimaNera con la sua rassegna di Teatro Sociale "la Linea del Colore". Cinque spettacoli, cinque testi brevi e intensi, suddivisi in due diverse serate.
animanera  La linea del colore
Nei giorni che precedono Sant’Ambrogio, QuartaParete è felice di ospitare nuovamente AnimaNera con gli spettacoli di LA LINEA DEL COLORE, tre serate iscritte nel progetto “l’Anima delle Periferie”che vede la compagnia impegnata dal 1 al 15 dicembre presso diversi spazi di periferia: CPIA Via Pontano 43 (Via Padova), CPIA Via Satta 23 (Quarto Oggiaro), Quarta Parete via Mazzola (Ortomercato), Villa Litta Modignani Affori.

Come già l’anno passato, il focus della rassegna, sostenuta ora dal Comune con Milano è Viva, è sulla discriminazione in tutte le sue forme identitarie, sociale, razziale, religiosa, sessuale, generazionale.
Le performance teatrali si presentano qui come un’azione di arte sociale con l’obiettivo di attivare e stimolare una riflessione condivisa sui temi dell’esclusione e delle differenze.
A QuartaParete, fra il 5 e il 7 dicembre, cinque spettacoli, cinque testi brevi e intensi, suddivisi in due diverse serate.

5 dicembre - ore 20:30 (6 dicembre ore 20:30 replica)
LA PANCHINA - di Davide Carnevali - regia A. Cassano con Yonas Aregay e Yudel Collazo
Due giocatori di una squadra di calcio della periferia milanese attendono di entrare in campo, seduti in panchina. Mentre la partita segue il suo corso, i due prendono coscienza del loro rapporto con il pubblico, si chiedono se siano sufficientemente visibili e se il loro rappresentante sia effettivamente capace di dare voce alle loro esigenze. Riflettendo così sul loro ruolo all’interno di una società sportiva che diventa (una brutta) metafora della società in cui tutti viviamo.

L’UOMO CON GLI OCCHIALI - di Greta Cappelletti - regia A. Cassano con Yonas Aregay
Gli occhiali sono una metafora che restituisce con ironia lo stigma della minoranza razziale: se porti gli occhiali sei una minoranza, sei socialmente accettato, in una visione politically correct e di superficie, ma “ricordati che porti gli occhiali”. Ma l’uomo con gli occhiali incontra un amore non previsto: una ragazza senza occhiali. E il confronto con il diverso svela la nostra più segreta impreparazione ad accogliere l'altro.

MANI BLU - di Magdalena Barile - regia A. Cassano con Kalua Rodriguez e Yonas Aregay
Si possono combattere le ingiustizie senza odiare, disfare senza distruggere o farsi distruggere in una società in cui è venuta a mancare “la narrazione salvifica del contratto sociale”. Un invito ad andare a fondo alla propria forza di opposizione e resistenza come pratica quotidiana necessaria ad accogliere e vivere in uno stato di perenne e violenta agitazione. Finché c’è rabbia c’è speranza dunque e da qui nasce l’ispirazione per Mani Blu.
Una madre e un figlio, ai margini. Nikko, ragazzo italiano di seconda generazione, povero, nero e omosessuale. Oz, sua madre: povera, nera e sola. Il futuro visto dal loro monolocale di periferia è cupo ma Nikko scrive messaggi salvifici e provocatori sui muri deprimenti del suo quartiere e Oz lo protegge con i suoi incantesimi. Forse solo chi è oppresso e ha conosciuto la schiavitù può essere davvero libero. “Quando hai un grande tormento o un grande amore solo allora si diventa una preghiera vivente, gli altri nemmeno vivono.”

7 dicembre - ore 20:30
VICTORY - di Paul Guccione e Natascia Curci - con Victory Aduabong
"Abbiamo incontrato Victory e la sua storia, il suo sogno, un sogno che stava diventando rimpianto". Ma la storia di Victory, ragazza nigeriana di sedici anni, è anche quella di tanti che come lei hanno affrontato l’esperienza traumatica e dolorosa della migrazione. Victory, presente alla proiezione, ci donerà frammenti del suo sogno e ci racconterà le tappe del suo viaggio, la fatica, la sofferenza, gli ostacoli incontrati nel suo cammino verso Milano, dove è riuscita finalmente ad arrivare, incinta e minorenne.

QUEI TRE SFIGATI CHE SOLO SANNO BALLARE - di Kalua Rodriguez con Yudel Collazo e Kalua Rodriguez musica live di Stefano Torre
Un "concerto drammatico" che racconta la quotidianità di tre artisti cubani a Milano attraverso la parola, la danza e la musica. Gli sfigati vogliono mangiare e bere bene mentre si parla d’amore e politica. Vogliono dire delle verità e smentire certi miti guardando tutti negli occhi. Tre isolani pieni di sogni in mezzo alla frenetica città della moda.

Prodotto da Animanera in collaborazione con Comune di Milano, Ministero dei Beni Culturali, Quarta Parete,CPIA Milano e Ass. La Tenda.


Per info e prenotazioni: 4parete.atelierteatrale@gmail.com


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