La stranezza
La finzione, che nel teatro di Pirandello si fonde con la realtà, alla base di un film che sa coinvolgere e anche convincere.
(Mietta Albertini)30/10/2022

Cosa è vero e cosa è falso? Il teatro è finzione oppure nasconde la realtà?
E’ vero che nel 1920 Luigi Pirandello dopo molto tempo tornò a Girgenti (vecchia denominazione di Agrigento) per il compleanno dell’80enne Giovanni Verga. All’arrivo però viene accolto dalla triste notizia della morte della sua balia d’infanzia, Maria Stella (Aurora Quatrocchi). I tempi del funerale si dilatano per questioni burocratiche ed è così che Pirandello conosce i due becchini incaricati, Bastiano (Salvatore Ficarra) e Nofrio (Valentino Picone). I due sono appassionati di teatro e dopo il lavoro provano la farsa La trincea del rimorso, ovvero Cicciareddu e Pietruzzu nel piccolo teatro del paese. Pirandello segue, o quasi spia, le prove di questa compagnia amatoriale volenterosa ma di difficile gestione. In questa frequentazione elabora idee indefinite per una nuova commedia, una strana ossessione che confiderà a Verga durante l’incontro. Tutto il paese si raduna nel teatrino per la prima rappresentazione che in breve degenera dal comico al tragico, l’atmosfera si scalda tra pubblico e attori. Pirandello mette a fuoco la sua prossima commedia, sarà Sei personaggi in cerca di autore che curiosamente il 9 maggio del 1921 al Teatro Valle di Roma subì quasi lo stesso destino di Cicciareddu e Pietruzzu: Il pubblico è furente e si scatenano detrattori e ammiratori. Si grida allo scandalo ma i Sei personaggi diventerà uno dei testi più famosi della storia teatrale, anticonvenzionale ma innovativa nell’aprire le porte al teatro nel teatro, alla realtà nella finzione. Una rivoluzione nel mondo del teatro.
Il film è dedicato a Leonardo Sciascia che regalò una biografia di Pirandello al regista. Andò con Massimo Gaudioso e Ugo Chiti hanno voluto fantasticare sulla catena di eventi e personaggi che hanno portato alla nascita di un capolavoro. La pacifica seriosità di Toni Servillo viene messa a contrasto con l’irruenza di due attori, non solo comici, come Ficarra e Picone. Ma tutto il cast è calibrato e coinvolgente. La stranezza si segue con piacere come una storia semplice che volevamo sentirci raccontare mescolando l’alto e il basso, il popolare e il colto. Andò sa raccontare, anche l’inquietudine di Pirandello.
Creativo.
In programmazione all’Arcobaleno Film Center e al cinema Palestrina.
E’ vero che nel 1920 Luigi Pirandello dopo molto tempo tornò a Girgenti (vecchia denominazione di Agrigento) per il compleanno dell’80enne Giovanni Verga. All’arrivo però viene accolto dalla triste notizia della morte della sua balia d’infanzia, Maria Stella (Aurora Quatrocchi). I tempi del funerale si dilatano per questioni burocratiche ed è così che Pirandello conosce i due becchini incaricati, Bastiano (Salvatore Ficarra) e Nofrio (Valentino Picone). I due sono appassionati di teatro e dopo il lavoro provano la farsa La trincea del rimorso, ovvero Cicciareddu e Pietruzzu nel piccolo teatro del paese. Pirandello segue, o quasi spia, le prove di questa compagnia amatoriale volenterosa ma di difficile gestione. In questa frequentazione elabora idee indefinite per una nuova commedia, una strana ossessione che confiderà a Verga durante l’incontro. Tutto il paese si raduna nel teatrino per la prima rappresentazione che in breve degenera dal comico al tragico, l’atmosfera si scalda tra pubblico e attori. Pirandello mette a fuoco la sua prossima commedia, sarà Sei personaggi in cerca di autore che curiosamente il 9 maggio del 1921 al Teatro Valle di Roma subì quasi lo stesso destino di Cicciareddu e Pietruzzu: Il pubblico è furente e si scatenano detrattori e ammiratori. Si grida allo scandalo ma i Sei personaggi diventerà uno dei testi più famosi della storia teatrale, anticonvenzionale ma innovativa nell’aprire le porte al teatro nel teatro, alla realtà nella finzione. Una rivoluzione nel mondo del teatro.
Il film è dedicato a Leonardo Sciascia che regalò una biografia di Pirandello al regista. Andò con Massimo Gaudioso e Ugo Chiti hanno voluto fantasticare sulla catena di eventi e personaggi che hanno portato alla nascita di un capolavoro. La pacifica seriosità di Toni Servillo viene messa a contrasto con l’irruenza di due attori, non solo comici, come Ficarra e Picone. Ma tutto il cast è calibrato e coinvolgente. La stranezza si segue con piacere come una storia semplice che volevamo sentirci raccontare mescolando l’alto e il basso, il popolare e il colto. Andò sa raccontare, anche l’inquietudine di Pirandello.
Creativo.
In programmazione all’Arcobaleno Film Center e al cinema Palestrina.
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