Giovanotti Mondani Meccanici: in mostra al MEET di Piazza Oberdan i pionieri dell’arte digitale

Dal 3 novembre, un percorso espositivo che ripercorre le tappe fondamentali della storia del collettivo nato nel 1984. ()
3 1024x711
Il MEET Digital Culture Center, in viale Vittorio Veneto 2, inaugura giovedì 3 novembre, alle 18.30, Giovanotti Mondani Meccanici Reloaded, nuovo percorso espositivo dedicato a I Giovanotti Mondani Meccanici (GMM) gruppo artistico che ha attraversato da protagonista un trentennio, dai primi Anni Ottanta ad oggi.

Nato nella primavera del 1984 a Firenze dall’incontro fra Antonio Glessi e Andrea Zingoni, il collettivo prende il nome dal primo computer-comics della storia del fumetto, pubblicato sulla rivista Frigidaire e intitolato appunto "Giovanotti Mondani Meccanici". GMM dal 1984 al 2000 vedono l’adesione di diversi altri componenti (Maurizio Dami, Loretta Mugnai, Roberto Davini, Marco Paolo, Giancarlo Torri) e attraversano da protagonisti il periodo che caratterizza l’avvento e il pieno sviluppo della cultura digitale. Quelli in seguito chiamati Nuovi Media sono stati l’inizio di una rivoluzione che ha sconvolto gli steccati e i confini fra arti e tecnologia. I GMM si sono da sempre definiti ‘hacker dell’immaginario’, per un utilizzo creativo delle tecnologie a cavallo tra il post-moderno e il cyberpunk, l’hacker art, la pixel art, ecc.

Oltre ai lavori di computer-comics (“GMM”, “GMM contro Dracula”, “Il colore delle tenebre”), negli anni realizzano: video e computer installazioni (“Inagaddadavida”, “Movimenti sul fondo”, “Tecnomaya in Infotown”), musiche (“GMM LP”,” GMM Music for Installations”), installazioni di realtà artificiale (“Buddah Vision”, “Yin-Yang”), video poesie (“Coltello nella pancia”), visuals cyberdelici e trance (“Electronic Mandala”, “Jimi in the Space”), collaborazioni televisive (“Le avventure di Marionetti”), fenomeni virali (“Gino il Pollo”).


La mostra al MEET ripercorre alcune delle tappe fondamentali dell’attività artistica di GMM e presenta, nell’Immersive Room, l’installazione Tecnomaya in Infotown – New Dangers Replace Fears (1991-2022), il cui riferimento diretto è il “Velo di Maya”, concetto filosofico induista ideato da Arthur Schopenhauer. L’opera racconta dell'impossibilità, in un mondo iperconnesso, di distinguere il vero dal falso, a causa della sovraproduzione incontrollata e incoerente di informazioni.

I GMM saranno presenti all'opening. L’ingresso è libero previa registrazione sul sito www.meetcenter.it.

La mostra rimarrà aperta fino al 30 novembre.


Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha