Quo vadis, Aida? in Cineteca Milano Meet

In occasione della speciale proiezione alle ore 21 del 9 febbraio, pubblichiamo la recensione di Mietta Albertini ()
Aida immagine
In occasione della mostra “La verità anche a scapito del mondo” dell’artista e attivista cubana Tania Bruguera, in programmazione presso il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea sino al 13 febbraio prossimo, Cineteca Milano Meet ripropone il bel film di Jasmila Zbanic del 2020.
Per le modalità di accesso è opportuno consultare il sito www.cinetecamilano.it.

Una scritta in apertura specifica che il film si basa su una storia vera ma i personaggi principali sono stati creati per la finzione. La storia vera la ricordiamo tutti, è quella del genocidio perpetrato a Sebrenica nel luglio del 1995 da parte delle truppe serbe del generale Mladic: 8372 bosniaci mussulmani sterminati. Oltre 1700 i dispersi.

La finzione ha come protagonista Aida (Jasna Djuricic) insegnante, ora in forze come traduttrice nel contingente olandese dell’ONU, in zona ritenuta protetta. Ma Aida è anche moglie e madre di due ragazzi. Attraverso i frenetici tentativi per mettere in salvo i familiari, assistiamo all’escalation degli avvenimenti che portarono al massacro. In un primo momento alcune migliaia di persone furono accolte nel grande capannone degli inerti olandesi, ma quasi 30mila persone rimasero fuori dai cancelli. Aida corre da una parte all’altra del campo cercando di sfruttare la sua posizione privilegiata e far entrare marito e figli. Riuscirà tra molte difficoltà coinvolgendo il marito, preside di un liceo, nella delegazione che dovrà trattare un negoziato con lo sprezzante Mladic (Boris Isaković).

Jasmila Zbanic riesce a costruire un film di drammaticità estrema senza mai mostrare né sangue né morti. Uno solo per la verità: una donna a terra colpita alla schiena e scavalcata con noncuranza dal militare che entra a saccheggiare la sua casa. Un flashback riporta ai tempi in cui serbi e bosniaci vivevano insieme, vicini di casa, compagni di scuola che ora si tramutano in carnefici. Gli uomini caricati sui camion verranno scaricati in una ex sala cinematografica, non sanno cosa li aspetta. “Ora vedrete il vero film” dice un soldato prima che inizi il massacro, di cui vediamo solo le canne dei fucili che spuntano dalle finestre. Anni dopo, una processione di donne si muove tra i resti umani sparsi in uno stanzone cercando di ritrovare un marito, un figlio, un parente scomparso nel 1995. Aida tornerà ad insegnare ai bambini, come racconterà la Storia? Come potrà continuare la vita?
Una tensione drammatica senza sosta percorre tutto il film.
Implacabile.”

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