La stagione 2021/2022 del Teatro Menotti Filippo Perego

Tra produzioni e ospitalità, una stagione ricca di stimoli e di proposte. Dopo la pandemia, un “nuovo inizio”. ()
familie floz
Nuova stagione, nuovi spazi e nuovo nome per il Teatro Menotti che, dopo l’intervento mecenatesco di Filippo Perego, ne ha assunto il nome nella denominazione. Per chi non sapesse, l’intervento del mecenate ha permesso di acquisire gli spazi del teatro e garantire il rinnovo della struttura.
Formalmente inaugurato nella passata stagione, anche il Menotti Perego ha poi dovuto subire le ingiurie della pandemia e le sue nefaste conseguenze.

Ora si riparte con uno slogan “E’ solo un nuovo inizio” che riporta alla memoria quel “Ce n’est qu’un debout” del maggio francese che poi si completava in un “continuons le combat” che sembra appropriato anche per la nuova stagione del teatro.
Continuiamo a combattere e speriamo che la lotta non sia iniqua. Va da sé che qui si lotta per la sopravvivenza del teatro e per l’affermazione della cultura.

Nella presentazione del programma a cura di Emilio Russo, che di Menotti Perego è il direttore artistico, vi è anche una citazione tratta da Calderon de la Barca secondi cui “Qu’es la vida? Un’illusione, un’ombra, una finzione”. E come dargli torto? E del resto la vita è sogno…
Ma ecco il programma, già in atto con uno spettacolo di danza di No Gravity (“Inferno 2021-Dante’s Hell”) in scena sino al 3 ottobre.

Tra produzioni e ospitalità, il cartellone è corposo e vuole rappresentare tendenze ed emergenze del teatro contemporaneo. Dal 6 al 17 ottobre Romina Mondello porta in scena “Jackie”, tratto dall’opera della premio Nobel Elfriede Jelinek sulla controversa figura di Jacqueline Lee Kennedy Onassis. La regia è di Emilio Russo.
Dopo una personale di Saverio La Ruina (dal 19 al 31 ottobre,) tra i più rappresentativi autori/interpreti del teatro italiano, dall’11 al 21 novembre un omaggio in parodia al genio di William Shakespeare con “Macchina del suono. Le opere complete di William Shakespeare in 90 minuti” che, dal 1987, diverte le platee del mondo intero, dopo l’esordio al Fringe di Edimburgo.

A dicembre (14-31) torna in una nuova versione “Far finta di essere sani” di Gaber Luporini, testo sacro del teatro-canzone. In regia Emilio Russo, in scena Andrea Mirò, Enrico Ballardini e la band Musica da Ripostigli. Ormai un classico che “ridendo castigat mores”.
Teatro civile in “Fuga dall’Egitto” (7-16 gennaio) che focalizza la situazione sociopolitica in quel tormentato paese con cui i conti sono drammaticamente aperti per la morte di Giulio Regeni e la carcerazione di Patrick Zaki.
“Il più grande clown classico del nostro tempo”, al secolo David Larible, sarà in scena dal 20 al 30 gennaio con il suo irresistibile spettacolo comico “Il clown dei clown”, omaggio al “Il monello” di Chaplin.

Dal 4 al 13 marzo con “Benvenuti al Menotti”, personale in tre parti di Alessandro Benvenuti, maestro sopraffino d’ironia. Divertimento assicurato.
A seguire, uno dei pezzi forte della stagione con il ritorno della Compagnia della Fortezza di Armando Punzo che porta in scena “Naturae” (17-20 marzo), spettacolo che nasce all’interno del Laboratorio Teatrale della Casa di Reclusione di Volterra e che si annuncia carico di suggestioni interpretative.
In chiusura di stagione, ritorna la Familie Floz con due spettacoli del loro repertorio. Apre “Teatro Delusio” (22-27 marzo) e segue “Feste” (28 marzo-3 aprile). Per chi non conoscesse il loro teatro di figura, Familie Floz sarà sicuramente una spiazzante scoperta.
Tra gli altri nomi in stagione: Alessandro Averone (“Metti, una sera a teatro”), Massimiliano Speziani (“Cronache del bambino anatra”), Donatella Finocchiaro (“Taddarite”), Lucrezia Lante Della Rovere (“L’uomo dal fiore in bocca”) e Collettivo Menotti in “Possiamo salvare il mondo prima di cena” (dall’8 al 20 febbraio).

Per quando non si è detto, si rimanda al programma completo, consultabile sul sito che offre anche le varie possibilità di abbonamento.

Buonissimo teatro a tutti noi.

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