1° Maggio Festa del lavoro

In questa fase, si spera conclusiva, della pandemia cade il secondo anniversario della Festa del Lavoro che non si può ancora festeggiare, ma torna a essere il tema centrale, perché riguarda la ripresa e la speranza di tutti: donne, uomini, migranti. ()
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In una piccola città questa festa era una delle ricorrenze importanti dell'orgoglio della storia vissuta di antifascismo, di pluralità di lavoro in aziende di ogni tipo, salvate dalla furia distruttiva del nazi-fascismo.

Nel corteo, che partiva dal quartiere operaio, sfilavano folle di lavoratori, ma anche le strumentazioni lavorative mobili: ruspe, bulldozer, trattori, escavatori, gru, camion colorati, paranchi che entusiasmavano i grandi, ma soprattutto i bambini che a casa giocavano con i modellini di quei veicoli, molto di più che non i modellini delle Ferrari.

E sì, perché la soddisfazione di scavare nei vasi dei fiori o ai giardini e caricare la terra sui rimorchi degli articolati, scaricandoli un po' più in là, è più laborioso e gratificante che non fare una corsa con le automobiline “brum, bruummm...”

I lavoratori nel corteo indossavano i caschi e le casacche dell'officina e in mano tenevano gli attrezzi della manutenzione: chiavi inglesi, trapani e bandiere, ognuno secondo il proprio lavoro, suscitando esclamazioni di entusiasmo nel pubblico che accompagnava i loro canti, con l'orgoglio di fare parte di quelle identità. Nella piazza del Comune si tenevano i comizi conclusivi nello sventolio delle bandiere tricolori, rosse, bianche, blu.

Il pomeriggio invece era dedicato al merendino del 1° Maggio, a salire sui bricchi sino alle “Società”, dove si potevano trovare le frittelle, le fave e il salame da mangiare seduti sotto gli ulivi delle “fasce” di fronte al blu del mare e del cielo.

Tutto da dimenticare o piuttosto il prossimo anno un corteo da integrare con i lavoratori immigrati dei campi, i rider, gli studenti, i ricercatori, i medici, con in mano il PC o il cellulare, e fintanto i cuochi con in mano un mestolo e una padella ecc. ecc? Lì e qui a Milano e in ogni dove.

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