12/09/2020
Alla Palazzina Liberty Sogno 2 - The Sleeping Muse

Sogno 2 | The Sleeping Muse
Performance inedita dell’artista Reverie Milano, Palazzina Liberty Dario Fo e Franca Rame
Largo Marinai d’Italia, 1
Sabato 12 settembre 2020
Dalle 16.00 alle 20.00

Ingresso libero fino a esaurimento posti

La Fondazione Mudima, con il patrocinio del Municipio 4 del Comune di Milano, organizza la presentazione della perfomance inedita dell’artista Reverie “Sogno 2. The Sleeping Muse” sabato 12 settembre 2020, dalle ore 16 alle 20, che avrà luogo nella cornice evocativa della Palazzina Liberty Dario Fo e Franca Rame, sabato 12 settembre 2020.
La performance, pensata site specific dall’artista, è a cura di Raffaella Perna, storica dell’arte e docente alla Sapienza di Roma.

L'evento è inserito nel palinsesto “Aria di Cultura” promosso dal Comune di Milano.
Dalle 16 alle 20 Reverie si troverà sul palco. L’artista canterà a cappella i testi dei sogni ricevuti da tutti coloro che hanno risposto alla sua sollecitazione, a partire dal gennaio 2020, compresi quelli del periodo di lockdown, e raccolti tramite una piattaforma online dedicata sul suo sito (http://www.reverieinarte.com/coro-di-sogni/). Si tratta di un lavoro non invasivo per lo spazio, ma “purista”. Gli elementi base saranno i sogni, la voce, il corpo, l’immaginazione del pubblico presente.
Come i sogni sono intangibili, anche il canto è un’esperienza effimera.
Il titolo si rifà non solo al capolavoro Brancusi, sogno ricorrente nella poetica di Reverie, e all’opera stessa realizzata dalla giovane artista che rappresenta la sua personale visione (con rosa) della “Musa dormiente” (un esemplare unico in bronzo ricavato dal calco a vivo del suo volto con un innesto di rose in fusione diretta) ma anche e soprattutto alla fase notturna di verità del sogno e alla meraviglia e allo stupore che suscita il mostrare quel lato nascosto e sincero di sé.
La musa di Reverie canta mentre dorme e sogna.
Come per ogni altra sua performance, anche il materiale raccolto da questo lavoro collettivo servirà a Reverie per creare un’opera di sintesi.
Il canto di Reverie è vivo, “istintivo” e naturale e proprio per questo rappresenta uno strumento catartico collettivo. Non si tratta della perfezione del “bel canto” né di testi canonici e riconosciuti come capolavori, bensì di sogni, incubi, ricordi, luci e ombre della vita di chi ha voluto o vorrà partecipare: “In The Sleeping Muse Reverie lavora con la materialità della voce usata allo stato grezzo, come elemento plastico, corporeo, che mette in contatto l'esperienza fisica dell'artista con il vissuto onirico delle persone coinvolte. Scultura, performance vocale, attività onirica si fondono in un’opera concepita come processo conoscitivo collettivo” commenta Raffaella Perna.

“Sogno 2: The Sleeping Muse” è un altro tassello linea con la recente pubblicazione di Reverie: “librosogni”, edito da Skira (una raccolta senza censure dei sogni dell’artista, scritti con la sua peculiare “cacografia” insieme a una raccolta di opere inedite, “sogni fisici” atemporali), nonché con altri progetti che, come questo, rientrano in un ampio ciclo di performance corali a partire da “Sogno 1: l’archetipo del sé” realizzata lo scorso novembre a Roma.
Reverie
Toscana di origine, residente a Vinci, vive e lavora a Milano dedicando ad Arte ogni momento, azione, e ogni rosa della sua vita.
Da oltre un anno lavora a un nuovo ciclo che indaga il tema del sogno (in sintonia con il suo nome anagrafico, Reverie). Nelle sue performance (per le quali cura ogni singolo dettaglio, mantenendo però l’autenticità di vivere il momento) coinvolge il pubblico e ne elabora le reazioni con un personale alfabeto, anche di suoni e parole. Infine produce una serie di opere con diversi materiali e tecniche (alcune delle quali in importanti collezioni).
Tra le performance:
“Sogno 1: l’archetipo del sé”, Roma, Fondazione VOLUME! 27 novembre 2019 (dal tramonto all’alba);
Futura Poesia, Londra, Estorick Collection of Modern Italian Art, con libro d’artista, 13 Novembre 2018. In occasione di “Futura Poesia”: mostra Fenice presso la sede di Artvisor, Londra (14 novembre 2018-14 gennaio 2019);
C.U.M. Confessione Unica Memoria Vinci, Colle di Ceoli, 11 luglio 2018 (dall’alba al tramonto); PourOntani Venezia, OPEN 20, 1 settembre 2017;
Rinascimento ipersensibile, Firenze, Palazzo Strozzi, 20 luglio 2017;
Tempo zero, Milano, Fondazione Mudima, 23-25 maggio 2017;
Sposalizio con Arte, Prato, Archivio Carlo Palli, 6 luglio 2016.
Fondazione Mudima
La Fondazione Mudima, diretta da Gino Di Maggio, è la prima Fondazione italiana costituita per l’arte contemporanea. Nasce all’inizio del 1989 con lo scopo di realizzare un programma articolato dedicato alle esperienze internazionali nel settore dell’arte visiva e della musica contemporanea.
Luogo nevralgico sulla scena internazionale dell’arte contemporanea, promovendo sia numerose mostre di grande rilievo (Yoko Ono, Marcel Duchamp, Wolf Vostell, Nam June Paik, Joseph Beuys, Imaï, Arman, César, Daniel Spoerri, Mimmo Paladino, Jaume Plensa, Michelangelo Pistoletto, Enrico Baj), concerti (John Cage, Pianofortissimo, Daniele Lombardi, La Monte Young), manifestazioni legate al design (Master Domus Academy), sia collaborando con alcune delle maggiori istituzioni nazionali (Percorsi Recenti: Piero Manzoni, Sandro Chia, Gianfranco Ferroni, Giuseppe Spagnulo “4 mostre a Palazzo Reale”, Milano luglio-agosto 1997) e internazionali: la Biennale di Venezia per cui ha curato diverse grandi esposizioni tra cui “Ubi Fluxus Ibi Motus”, 1990 (con la partecipazione di 50 artisti da tutto il mondo) e “Asiana”, 1995, che riuniva artisti cinesi, coreani, giapponesi, “Lee Ufan”, 2007 e “Mono-ha” 2015.