Milano 2020: Città delle Donne
Per tutto l'anno in corso la nostra città ci conduce con un lungo filo, come in un'opera di Maria Lai, a scoprire lo sguardo diverso delle donne. Al MUDEC il 13 u.s., è stato presentato il programma delle iniziative “Milano Città Mondo” e "Visioni d'Arte".

Le protagoniste sono donne comuni, donne che vivono a Milano e provengono da tutto il mondo, donne scienziate, donne scrittrici, donne artiste, donne imprenditrici, attrici, architette, designer, fotografe, registe, muse, donne che danzano, donne che cantano. Donne declinate al nominativo e al genitivo, coniugate al passato, al presente, al futuro e anche all'imperativo.
Accomunate dall'essere messe, italiane e non, sempre in secondo piano, dal lato della scala di servizio, ignorate la gran parte o sottaciute, ma che ormai reclamano i riflettori puntati sui loro precipui meriti e il superamento degli stereotipi.
Il palinsesto costruito da tutti gli assessorati del Comune - dice Filippo Del Corno - vuole evidenziare i talenti delle donne delle diverse comunità che abitano la città, il loro apporto economico e culturale che contribuisce a renderla così attrattiva. Per questo il progetto unisce il MUDEC-Museo delle Culture e l'ufficio Reti e Cooperazione Culturale con le associazioni delle comunità internazionali.
Superare gli stereotipi significa riconoscere, per esempio, che anche nella scienza è necessaria la creatività delle donne e che la stampa sbaglia la comunicazione quando definisce Francesca Colavita un angelo della scienza. È mai stato detto di un uomo scienziato che è un angelo? Bisogna dare il nome giusto alle cose.
Le culture al plurale – per Daria Colombo – implicano il rispetto delle diversità e il riconoscimento che le pari opportunità creano sviluppo e benessere e aiutano a combattere la violenza sulle donne.
Il MUDEC risponde alla richiesta di conoscenza e curiosità verso l'ibridazione delle culture d'origine con quella d'accoglienza, per una prospettiva plurale – rincalza Diana De Marchi - nel rispetto per ogni individuo e per un modello inclusivo.
Milano Città Mondo #05 “La Città delle Donne” ha 26 iniziative in programmazione dal 20 febbraio sino al 5 giugno.
Visioni D'Arte ha un programma la domenica 16 e 23 febbraio, e domenica 1 e 8 marzo.
Sempre al Mudec, via Tortona, 56 ingresso libero
Accomunate dall'essere messe, italiane e non, sempre in secondo piano, dal lato della scala di servizio, ignorate la gran parte o sottaciute, ma che ormai reclamano i riflettori puntati sui loro precipui meriti e il superamento degli stereotipi.
Il palinsesto costruito da tutti gli assessorati del Comune - dice Filippo Del Corno - vuole evidenziare i talenti delle donne delle diverse comunità che abitano la città, il loro apporto economico e culturale che contribuisce a renderla così attrattiva. Per questo il progetto unisce il MUDEC-Museo delle Culture e l'ufficio Reti e Cooperazione Culturale con le associazioni delle comunità internazionali.
Superare gli stereotipi significa riconoscere, per esempio, che anche nella scienza è necessaria la creatività delle donne e che la stampa sbaglia la comunicazione quando definisce Francesca Colavita un angelo della scienza. È mai stato detto di un uomo scienziato che è un angelo? Bisogna dare il nome giusto alle cose.
Le culture al plurale – per Daria Colombo – implicano il rispetto delle diversità e il riconoscimento che le pari opportunità creano sviluppo e benessere e aiutano a combattere la violenza sulle donne.
Il MUDEC risponde alla richiesta di conoscenza e curiosità verso l'ibridazione delle culture d'origine con quella d'accoglienza, per una prospettiva plurale – rincalza Diana De Marchi - nel rispetto per ogni individuo e per un modello inclusivo.
Milano Città Mondo #05 “La Città delle Donne” ha 26 iniziative in programmazione dal 20 febbraio sino al 5 giugno.
Visioni D'Arte ha un programma la domenica 16 e 23 febbraio, e domenica 1 e 8 marzo.
Sempre al Mudec, via Tortona, 56 ingresso libero