La prima donna...ammessa all'Accademia di belle Arti
Probabilmente tutti conoscono Artemisia Gentileschi, ma forse non tutti sanno che...
(Antonella Nathansohn)
Artemisia Gentileschi, nasce a Roma nel 1593 da Orazio Lomi Gentileschi, pittore. Da lui impara i rudimenti del mestiere ed è introdotta nel vivace ambiente artistico romano.Le prime opere di Artemisia, ricalcano lo stile paterno e mostrano una chiara influenza caravaggesca nei tagli luministici e nelle composizioni.Nel 1611,un drammatico episodio segnerà per sempre la sua esistenza. Stuprata da un amico del padre, il pittore Agostino Tassi, decide di denunciarlo e viene coinvolta in un tremendo processo. Per verificare la veridicità delle dichiarazioni rese da Artemisia, le autorità giudiziarie disposero persino che la Gentileschi venisse sottoposta ad un interrogatorio sotto tortura, così da sveltire l'accertamento della verità. Nonostante i dolori che fu costretta a patire non ritrattò la sua deposizione. Dopo il processo che si concluse con la condanna del Tassi e il suo allontanamento da Roma,Artemisia si trasferisce a Firenze,dove, col favore del granduca Cosimo de Medici, riceve numerose commissioni private,raggiungendo grande fama fino ad essere ammessa, prima donna in assoluto, all'Accademia del Disegno nel 1616. Fra i suoi amici fiorentini vi furono Galileo Galilei e il nipote di Michelangelo.Sposata col pittore Stiattesi ebbe da lui quattro figli.Ben presto però Artemisia decise di lasciare Firenze e tornò a Roma. Ormai è una pittrice affermata e lavora senza sosta per Cardinali,principi e nobili anche per appianare i numerosi debiti contratti dal marito.E' sempre in contatto con artisti romani e stranieri come Simon Vouet. Dopo un soggiorno a Venezia nel 1630, si trasferisce a Napoli. Nel 1638 lascia l'Italia per raggiungere il padre in Inghilterra e lavora al suo fianco alla Corte di Carlo. Ala morte del padre tornò a Napoli e lì rimase fino al 1654 quando compare per l'ultima volta nei documenti. Attualmente a Milano si può ammirare un magnifico affresco del Duomo di Pozzuoli: "L'adorazione di Magi" al museo Diocesano.