Donne di Scienza: Laura Maria Caterina Bassi
Ancora un record italiano per la donna che per prima ottenne una cattedra universitaria.
Avvenne a Bologna nel 1733, eccellenza culturale del Settecento italiano e sede dell’unica università nella concezione più moderna del termine. (M. Cristina Fighetti, M. Pellegrini)
Avvenne a Bologna nel 1733, eccellenza culturale del Settecento italiano e sede dell’unica università nella concezione più moderna del termine. (M. Cristina Fighetti, M. Pellegrini)
Laura nacque a Bologna nel 1711, ebbe un’educazione privata, come d’uso nelle famiglie borghesi, studiando matematica, biologia, filosofia e lingue con la guida di Gaetano Tacconi, professore di biologia, storia naturale e medicina all’università di Bologna.
Dal 1731 ebbe l’appoggio dell’arcivescovo di Bologna, cardinale Prospero Lambertini e futuro papa Benedetto XIV, che la seguì diventando il suo più autorevole sostenitore.
Fu la seconda donna laureata in Europa in filosofia naturale e il suo primato deriva dal fatto che nel 1733 fu la prima donna in Europa ad ottenere una cattedra di filosofia, retribuita con lo stipendio di cinquecento lire. Il Senato accademico volle precisare che non si trattava di un vero e proprio mandato d’insegnamento, ma di un riconoscimento per l’ingegnosità mostrata dalla giovane dottoressa, alla quale, come donna, era concessa la possibilità di tenere lezione in Archiginnasio solo se legittimata dai superiori.
Laura ottenne poi anche il mandato per l’insegnamento in fisica sperimentale e organizzò un laboratorio nella sua casa, dove ebbe come assistente il marito, Giuseppe Veratti, medico e fisico: scelta veramente rivoluzionaria per l’epoca, ma anche per l'oggi.
Ai corsi di fisica sperimentale parteciparono scienziati celebri e ne venne riconosciuta la pubblica utilità per la formazione dei giovani destinati alla carriera accademica, ottenendo gran prestigio in tutta Europa.
Il marito le diede otto figli e questo non le impedì di insegnare (Lazzaro Spallanzani fu suo allievo), fare ricerca ed intrattenere contatti con i personaggi più importanti in campo scientifico e intellettuale, come ad esempio Beccaria, Volta e Voltaire.
Morì nel 1778, anche a lei è dedicato un cratere sul pianeta Venere.
Dal 1731 ebbe l’appoggio dell’arcivescovo di Bologna, cardinale Prospero Lambertini e futuro papa Benedetto XIV, che la seguì diventando il suo più autorevole sostenitore.
Fu la seconda donna laureata in Europa in filosofia naturale e il suo primato deriva dal fatto che nel 1733 fu la prima donna in Europa ad ottenere una cattedra di filosofia, retribuita con lo stipendio di cinquecento lire. Il Senato accademico volle precisare che non si trattava di un vero e proprio mandato d’insegnamento, ma di un riconoscimento per l’ingegnosità mostrata dalla giovane dottoressa, alla quale, come donna, era concessa la possibilità di tenere lezione in Archiginnasio solo se legittimata dai superiori.
Laura ottenne poi anche il mandato per l’insegnamento in fisica sperimentale e organizzò un laboratorio nella sua casa, dove ebbe come assistente il marito, Giuseppe Veratti, medico e fisico: scelta veramente rivoluzionaria per l’epoca, ma anche per l'oggi.
Ai corsi di fisica sperimentale parteciparono scienziati celebri e ne venne riconosciuta la pubblica utilità per la formazione dei giovani destinati alla carriera accademica, ottenendo gran prestigio in tutta Europa.
Il marito le diede otto figli e questo non le impedì di insegnare (Lazzaro Spallanzani fu suo allievo), fare ricerca ed intrattenere contatti con i personaggi più importanti in campo scientifico e intellettuale, come ad esempio Beccaria, Volta e Voltaire.
Morì nel 1778, anche a lei è dedicato un cratere sul pianeta Venere.
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