Assassina
Sino al 19 marzo è in scena all’Elfo Puccini lo spettacolo probabilmente più interessante della stagione
teatrale in corso. Assolutamente da non perdere. (a cura della Redazione)11/03/2017
teatrale in corso. Assolutamente da non perdere. (a cura della Redazione)11/03/2017

All’origine il testo di una commedia difficilmente classificabile di Franco Scaldati, uomo di teatro siciliano a
tutto tondo scomparso nel 2013, a cui si deve una costruzione linguistica ed espressiva assolutamente
originale.
A partire da quel testo, Enzo Vetrano e Stefano Randisi, registi e interpreti, costruiscono un percorso di
doppia identità in cui, con un sottile gioco di intelligente ironia, una “vecchina” (Vetrano) e un “omino”
(Randisi) abitano nella stessa misera casa l’una all’insaputa dell’altro, e, al contempo, l’uno e l’altra
definiscono la stessa faccia di una storia identica, al punto da mettere in dubbio la doppia identità stessa.
In una abitazione frequentata da galline e topi con la gobba, in cui la povertà è più che palpabile, l’uomo e la donna si affrontano, si confrontano, si sovrappongono in un crescendo espressivo in cui il sonno assomiglia alla morte e la morte al sonno.
Il risultato finale è una rappresentazione surreale che, senza scomodare citazioni e analogie, restituisce con
ironia i tormenti quotidiani, per cui universali, del malessere del vivere. Che poi ci sia un assassinio vero e
proprio poco importa. Il resto è ombra.
Spettacolo sorprendente per corposità espressiva, “Assassina” è preceduto da una breve lezione di termini
siciliani a cura di Stefano Randisi al fine di fornire chiavi di lettura linguistica a chi siciliano non è. E questo
prologo è già spettacolo di linguaggio e di clima. Cantano i Fratelli Mancuso (nella traduzione italiana
fornita nel prezioso libretto che accompagna lo spettacolo): “Il pensiero umano crea e crea storie,/ eterne
voci umane storie raccontano./ Quest’aria notturna crea infinite immagini,/ come sono lucenti e oscure
queste immagini!”.
Interpreti eccellenti richiamati in scena da ripetuti e sonori applausi.
Per i più attenti frequentatori del teatro milanese, sarebbe veramente sciocco perdere questo spettacolo.
Assassina
di Franco Scaldati
Interpretazione e regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi
Musiche composte ed eseguite dal vivo dai Fratelli Mancuso
Produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
Info: www.elfo.org
tutto tondo scomparso nel 2013, a cui si deve una costruzione linguistica ed espressiva assolutamente
originale.
A partire da quel testo, Enzo Vetrano e Stefano Randisi, registi e interpreti, costruiscono un percorso di
doppia identità in cui, con un sottile gioco di intelligente ironia, una “vecchina” (Vetrano) e un “omino”
(Randisi) abitano nella stessa misera casa l’una all’insaputa dell’altro, e, al contempo, l’uno e l’altra
definiscono la stessa faccia di una storia identica, al punto da mettere in dubbio la doppia identità stessa.
In una abitazione frequentata da galline e topi con la gobba, in cui la povertà è più che palpabile, l’uomo e la donna si affrontano, si confrontano, si sovrappongono in un crescendo espressivo in cui il sonno assomiglia alla morte e la morte al sonno.
A fare da straordinario contrappunto, le voci e le musiche dei Fratelli Mancuso nella parte dei genitori che assistono alle schermaglie dei protagonisti da un barocco tableau vivant sonoro. Dal quadro avvolto dalla penombra i due musicisti suonano in scena rari strumenti come il salterio ad arco o il mezzo calascione e cantano con voci personalissime, potentemente mutuate dalla tradizione popolare siciliana.
Il risultato finale è una rappresentazione surreale che, senza scomodare citazioni e analogie, restituisce con
ironia i tormenti quotidiani, per cui universali, del malessere del vivere. Che poi ci sia un assassinio vero e
proprio poco importa. Il resto è ombra.
Spettacolo sorprendente per corposità espressiva, “Assassina” è preceduto da una breve lezione di termini
siciliani a cura di Stefano Randisi al fine di fornire chiavi di lettura linguistica a chi siciliano non è. E questo
prologo è già spettacolo di linguaggio e di clima. Cantano i Fratelli Mancuso (nella traduzione italiana
fornita nel prezioso libretto che accompagna lo spettacolo): “Il pensiero umano crea e crea storie,/ eterne
voci umane storie raccontano./ Quest’aria notturna crea infinite immagini,/ come sono lucenti e oscure
queste immagini!”.
Interpreti eccellenti richiamati in scena da ripetuti e sonori applausi.
Per i più attenti frequentatori del teatro milanese, sarebbe veramente sciocco perdere questo spettacolo.
Assassina
di Franco Scaldati
Interpretazione e regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi
Musiche composte ed eseguite dal vivo dai Fratelli Mancuso
Produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
Info: www.elfo.org