Sala Gregorianum. Al cinema sotto casa

Buon cinema a un buon prezzo in zona 3. ()
la vita e? facile ad occhi chiusi immagine

A partire dagli anni ‘30 del secolo scorso moltissime parrocchie in tutta Italia si erano attrezzate per poter programmare proiezioni cinematografiche consone alla morale cattolica, anche con il dichiarato scopo di attrarre giovani e meno giovani alle attività della chiesa, condividendo momenti di svago e, perché no, di educazione. Quasi che la chiesa avesse fatto sue le parole di Vladimir Ilic Lenin secondo il quale “ il cinema era l’arte socialmente più importante”.

Per restare dalle nostre parti, quasi ogni parrocchia aveva attrezzato un sala cinematografica per affiancare le attività, soprattutto quelle invernali, degli oratori. Poi si è verificata una naturale selezione e una meditata trasformazione.

Basti ricordare la sala cinematografica parrocchiale della chiesa di San Marco che per molti anni ha ospitato le proiezioni della Cineteca Italiana che poi trasferì le sue attività nella sala di Santa Maria Beltrade di via Oxilia che, oggi, dopo il trasferimento nel 1999 della Cineteca Italiana presso Spazio Oberdan, ospita la sofisticata programmazione del Cinema Beltrade. Nella nostra zona è anche esemplare la presenza del cinema Palestrina che è strutturalmente collegato alla parrocchia del SS. Redentore.

Sempre in zona 3 è attiva da molti anni la Sala Gregorianum che propone, con scadenze regolari, cinema di qualità. La programmazione è a cura di Giulio Martini, già giornalista della sede RAI di Milano, critico cinematografico di impronta cattolica, aperto e propositivo.

A lui si deve il programma che, ogni martedì alle ore 21, consente di vedere o di rivedere film appena transitati da quelle che un tempo si chiamavano prime visioni.

Nella seconda parte di aprile meritano segnalazione film come “Perfect day” (2015) di Fernando Leon de Aranoa, con Benicio del Toro e Tim Robbins, disincantato apologo sulla guerra dei Balcani, sicuramente raccomandabile; o il provocatorio “Dio esiste e vive a Bruxelles” (2015) di Jaco Van Dormael che gioca sui toni del sarcasmo grottesco.

A maggio ecco “Il ponte delle spie” (2015) in cui Steven Spielberg racconta una grigia storia di guerra fredda; il film spagnolo “La vita è facile ad occhi chiusi” (2014) di David Trueba e “Perfetti sconosciuti” (2016) di Paolo Genovese film campione d’incassi in corsa per numerosi David di Donatello.

A giugno segnalazione doverosa per “Ave, Cesare” (2016) dei fratelli Coen di cui abbiamo già parlato nel nostro giornale.

Cinema dunque di buona se non di ottima qualità. La Sala Gregorianum è in via Settala 27 a pochi passi da corso Buenos Aires. Per saperne di più sulla programmazione completa e sulle modalità d’accesso esiste il sito  www.gregorianum.com

Quello che è certo è che un buon film fa bene, alla salute mentale e fisica e, in questo caso anche al portafoglio poichè l’ingresso costa solo 5 euro.


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