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CESSATE IL FUOCO

Non sparatemi!!
Volevo solo far scendere i miei capelli sulle spalle di un giardino
l'uccello cade dalle fessure della finestra
e il cuore del muro crolla nel pesante battito dell'ansia
quando il tuo sparo geme nel mio cuore ‏

Non sparatemi!!
La mia pelle voleva solo sentire un po'di sole
le mie cellule stanche volevano nascondersi all'ombra di un fiore
volevano solo baciare le labbra dell'acqua

‏Non sparatemi!!
Il capovolgimento può diventare una nuova creazione
Un proiettile di piombo può essere come una palla da bimbə
che gioca nel mio cuore
e questo sogno capovolto può essere il nostro sogno eterno,
che ora trova rifugio nei vicoli dell'infanzia
attraverso le strade del sangue.

Non sparatemi!!
I miei capelli malati sono morti anni fa
Seppellisci i proiettili di piombo vicino ai miei capelli
forse nutriranno la terra
e un giorno palle di plastica cresceranno
conoscono la tecnica del gioco delle memorie
nei capelli delle bambole.

Traduzione dall’ inglese Antje Stehn, Mari


Elham Hamedi
Nata nel 1967 in Iran - Shiraz. Artista multimediale, poetessa e curatrice internazionale, membro permanente dell'Iranian Visual Arts Scientific Association, laureata in ricerca artistica presso la Yazd University, ha esposto in Iran e all'estero.


GEOGRAFIA DEL DOLORE FEMMINILE (Nec spe nec metu)

Ho vissuto in terre remote
di nome in nome
lontano dai giochi d’amore

ogni volta che mi hanno lapidata
per ogni pietra ho finto stupore

riconoscermi intatta nonostante smembrata
riscoprirmi un po’figlia d’esistenze illibate
solitudini antiche su di un letto di ortiche.

Ma che fai, perché piangi?

Mi dicesti: sorella
ci hanno solo sventrate e nemmeno sfiorate
che ne sanno del sangue che non vuole mostrarsi
e di guerre mappate tra le costole aperte?

E ti dissi: sorella
qui si spara alla cieca meglio fingerci morte
quando poi torneremo vestiremo piumaggi
di mutate sembianze, nel silenzio imperante

ma ora dormi che è tardi
sorgeremo un altr’anno.


Femminicidio

Si era sempre paragonata a una pianta velenosa
che sapeva farsi rispettare dagli animali e dagli uomini
circondata di poesie e muri di sassi millenari
in perfetto equilibrio tra vicinanza e distanza
amava la propria libertà come amava lui
ma c’è un prezzo per tutto
l’assurdità dei cliché e il loro potere soggiogante
penetra anche tra pagine insospettabili
l’amore si lacerò come la fodera di un vecchio capotto
coltelli sotto le parole si scambiavano la guardia
accanto al suo tavolo di lavoro
a ogni giro sembrava la fine della fine dell’insieme
ma c’erano ancora tante vertebre da spezzare
quante teste stanno in una testa
quanta paura e rabbia sta in un cuore
conosceva la sua ferocia e fuggì
via
via da lui
via dalla casa
via dagli amici comuni
mai più sotto lo stesso tetto
eppure, restavano sotto lo stesso cielo
e lui si mise all'inseguimento
la aspettava davanti alla nuova dimora
si scusava, si umiliava, la supplicava
e lei sentì pena per lui
lo fece entrare –


Antje Stehn


Quale Milano?

La cartolina tra i raggi della ruota
imitava un suono di motore
quando in via XX Settembre
si scendeva dal Parco in bicicletta:
perché a Milano, per biliardo che sia,
ci sono strade in salita e in discesa
più frequenti nei sogni e nei ricordi
specie se legate a un primo incontro
a un saluto.guantato di viola.

Luciano Erba
Da L’ippopotamo, Einaudi, 1989


POETA RIONALE

Sono abbastanza imbottito (solitudine, rabbia
hanno messo pazienza nella fretta)
per essere la voce di Milano?
di un rione (poi che strana idea).
Non di più un poeta può sperare
oggi (oggi che è finita, buttata nel cestino
la realtà-sogno degli avi: l’eterno-arte
che luccica traverso il tempo-spazio).
Ma in cassazione Kafka ha con sé i documenti;
Baudelaire digrigna i denti traverso il Belgio;
Venere sempre bella nella conchiglia
ride sul mare da qualche millennio.

Giancarlo Majorino
Da Lotte secondarie
Mondadori, Lo Specchio, 1967


CIRCONVALLAZIONE

Pare un teatrino sto 29:
in un suo ciuco desiderio
di star bene, di star solo,
sopravvivere, un vecchio
roncola coi gomiti passando;
una quarantacinquenne, ginocchia polari,
forse risponde nel cervello a un giovane
che mira fisso dentro la sottana:
se trovi qualcosa di bello
sono contenta anch’io;
delle guerre
qualche vaporosa notizia
verso sera:
Africa tranquilla, Asia tra poco:
come qua Alemagna, il cinema Capitòl.


Giancarlo Majorino
Da Lotte secondarie
Mondadori, Lo Specchio, 1967


REAZ.

I figli dei ricchi
hanno un tale rimorso
che noi figli dei poveri
siamo fuori concorso.

da Equilibrio in pezzi, Mondadori, Lo Specchio, 1971

Giancarlo Majorino


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