Bini, Martone, Trumbo: tre modi d’intendere il cinema

Presso Spazio Oberdan, a partire dal 26 marzo, tre rassegne dedicate a personaggi che hanno lasciato un’impronta profonda nel mondo del cinema.

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la vera storia di Dalton Trumbo

Giusto per santificare le feste (pasquali) la Fondazione Cineteca Italiana programma tra il 26 marzo e il 4 aprile tre brevi rassegne dedicate a personaggi emblematici del cinema.

In rigoroso ordine cronologico, il primo ad andare in scena è Dalton Trumbo, regista, sceneggiatore e scrittore americano, noto ai più per essere stato pesantemente vessato durante gli anni oscurantisti del maccartismo, in quanto accusato di essere comunista. Il conseguente ostracismo di Hollywood costrinse Trumbo a sopravvivere ai margini del mondo del cinema spesso nascondendosi dietro pseudonimi per poter lavorare.

La rassegna comprende, tra gli altri, il film “L’ultima parola-La vera storia di Dalton Trumbo” (USA, 2015) in cui il regista Jay Roach racconta la drammatica vicenda dell’autore.

Per completare il quadro, vengono anche proposti “E Johnny prese il fucile” (USA, 1971) che è l’unico film diretto da Trumbo, una dura denuncia contro la guerra, “Ho sposato una strega” (USA, 1942) di Renè Clair e “Vacanze romane” (USA, 1953) di William Wyler in cui Dalton Trumbo prestò opera di scrittore prima di essere colpito dagli strali dell’orrido senatore Joseph McCarthy, noto cacciatore di streghe. Si sa che a sdoganare l’autore fu Kirk Douglas che in quanto produttore oltre che interprete di “Spartacus” (USA 1960) lo chiamò a sceneggiare il suo film che, come noto, si avvale della regia di Stanley Kubrick.

Esaurito il capitolo Trumbo, dal 29 marzo entra in scena Alfredo Bini, storico produttore del cinema italiano di qualità, morto in indigenza nel 2010 (negli ultimi anni della sua vita aveva beneficiato della Legge Bacchelli).

A lui è dedicato, in anteprima per Milano, il documentario “Alfredo Bini, ospite inatteso” (2015) di Simone Isola in cui si raccontano le mirabolanti imprese di un produttore eccentrico, spesso costretto a difendere il suo modo d’intendere il cinema dalle tentazioni di carattere più commerciale. Bini fu il produttore di Pasolini a partire da Accattone (1961). Stupendi i titoli di testa, cantati da Domenico Modugno su musica di Ennio Morricone, di “Uccellaci e uccellini” che aprono così:” Alfredo Bini/presenta/l’assurdo Totò/l’umano Totò/il matto Totò/ il dolce Totò/ nella storia/ UCCELLACCI E UCCELLINI/ raccontata da Pier Paolo Pasolini/ con l’innocente/ col furbetto/Davoli Ninetto”.

Completa il trittico una personale dedicata a Mario Martone in occasione della sua regia al Teatro alla Scala di “La cena delle beffe” di Umberto Giordano, in cartellone dal 3 aprile al 7 maggio.

Per sottolineare l’avvenimento, domenica 3 aprile alle ore 11 presso la Scala verrà proiettato il film di Alessandro Blasetti “La cena delle beffe” (1942) a ingresso gratuito previo ritiro del biglietto presso la biglietteria centrale del teatro nella Galleria del Sagrato di Piazza Duomo.

Presso Spazio Oberdan invece si terrà, dal 31 marzo al 4 aprile, una rassegna dei film meno noti e più “teatrali” del regista che, tra l’altro, è direttore artistico del Teatro Stabile di Torino. Quindi, in successione, si potranno vedere “Rasoi” (1993), “Teatro di guerra” (1998), “I dieci comandamenti” (2001) e “Un posto al mondo” (2000). Nei film di Martone recitano attori come Toni Servillo, Enzo Moscato, Anna Bonaiuto, Marco Baliani, Leo De Berardinis, Licia Maglietta che sono soprattutto grandi interpreti teatrali.

Giovedì 31 marzo alle ore 18 Martone incontrerà il pubblico presso Spazio Oberdan in occasione della proiezione di “I dieci comandamenti”.

Ancora una volta si conferma la vocazione interdisciplinare della Cineteca Italiana che offre spunti di riflessione attraverso dell’ottimo cinema.

Per la programmazione completa e le modalità d’accesso è opportuno, come sempre, consultare il sito www.cinetecamilano.it


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