Perfetti sconosciuti

Commedia brillante che vira in dramma senza restituire appieno tutta l’intensità e la problematicità dei temi affrontati: la famiglia, l’amore, il lavoro, l’identità sessuale. Amaramente, si ride.

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Roma ai nostri giorni. In un interno borghese, come si sarebbe detto un tempo, si consuma una cena tra amici che avrà, forse, un finale apocalittico. Il prologo è godibilissimo: tre coppie di quarantenni in carriera, in qualche modo assortite, e un single, che avrebbe dovuto presentarsi alla cena con la nuova fidanzata, si ritrovano piacevolmente intorno a una tavola per consumare cibo tra amici come probabilmente è già accaduto decine di volte.

Va da sé che ognuno ha il suo background che il racconto tratteggia solo succintamente: c’è il chirurgo estetico (Marco Giallini) sposato a una analista (Kasia Smutniak) con figlia alle prese con le prurigini dell’adolescenza, c’è la coppia innamoratissima composta da una veterinaria (Alba Rohrwacher) e da un tassista (Edoardo Leo) che di lavori ne ha tentati cento senza sfondare mai, ecco poi la coppia in crisi (Valerio Mastandrea e Anna Foglietta), con due figli piccoli, che affronta infelicemente la routine quotidiana. Il single (Giuseppe Battiston) è un insegnante non di ruolo un po’ rinunciatario. Tutto procede simpaticamente tra lazzi e frizzi sino a che all’analista non viene in mente di proporre un gioco che, per sua stessa natura, è preambolo al massacro finale. Oggetto del gioco è il complesso immaginario che si nasconde dentro e dietro il telefono cellulare personale che, oggi, come è noto, non è più solo un telefono ma bensì un mondo intero di informazioni, comunicazioni, archivi: un diario intimo che più intimo non si può, adibito a nascondere segreti e bugie, fatti e misfatti, desideri confessabili e inconfessabili.

Tutti i convitati devono mettere il loro cellulare sul tavolo, rispondere in viva voce alle eventuali chiamate oppure mostrare agli altri i messaggi ricevuti.

Questo presupposto scatena la tempesta che coinvolgerà tutto il gruppo di amici, facendo crollare certezze, mostrando il lato oscuro dei vari personaggi, aprendo un sipario dietro il quale si nascondono le meschinerie e le miserie di ognuno di essi.

Il clima leggero che si respirava all’inizio della cena ora si è trasformato in una pesantissima situazione nella quale ognuno dei protagonisti, salvo eccezioni, dà il peggio di sé.

E qui i nodi narrativi vengono al pettine. Mentre la prima parte si rivela, come detto, una commedia scoppiettante e divertente, quando la vicenda vira in dramma si manifestano tutti i limiti di un racconto che non regge più il gioco perché il gioco si è fatto troppo complesso e articolato per chi sta narrando.

Il regista e autore del soggetto Paolo Genovese, i cui precedenti tipo “La banda dei Babbi Natali”, “Immaturi” e relativo sequel, “Sei mai stata sulla luna?” sono tutti nella commedia leggera, sembra non riuscire a tenere a bada argomenti e situazioni che implicano dimestichezza con il dramma, sino a sfiorare la tragedia.

Il cast, per l’esangue cinema italiano, è in verità strepitoso. Il sarcasmo tutto romano di Marco Giallini e Valerio Mastandrea merita applausi a scena aperta, tutti gli altri danno prova di grande confidenza sia con i toni della commedia che con quelli del dramma, ma tutto ciò non basta a rendere pienamente il gioco al massacro evocato e mai effettivamente consumato. Il dramma vero resta irrisolto, sembra addirittura a tratti sconfinare nel grottesco.

Esiste, è vero, un controfinale secondo cui la serata si è svolta nella normalità più assoluta, dove tutte le ipocrisie, le bugie, i segreti restano tali nella testa e nei telefoni cellulari dei magnifici sette protagonisti.

E intanto nel cielo di Roma si consuma una spettacolare eclissi di luna.

Massimo Cecconi


p.s. Ricordate il film “La cena” (1998) di Ettore Scola? Tutt’altra lieve profondità


Perfetti sconosciuti

soggetto e regia di Paolo Genovese

con Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher, Kasia Smutniack

Italia 2016, 96’


In programmazione all’Arcobaleno Film Center e al cinema Plinius.



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Re: Perfetti sconosciuti
24/02/2016 Luciana
Come sempre, caro Cecconi, sono d'accordo su tutto. Perfino sul plauso ai due romani "più romani" degli altri.


 
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