La legge del mercato

Film di fattura semplice ma di contenuti nobilissimi. La famiglia, il lavoro, la dignità dell’uomo. Grande interpretazione di Vincent Lindon. Da vedere.

()
la legge del mercato immagine

Il contesto. Francia ai giorni nostri, una famiglia come ce ne sono tante segnata dalla quotidianità dei conti della spesa e dalla presenza, non lacrimevole però, di un ragazzo disabile tenacemente impegnato a raggiungere l’obiettivo di iscriversi all’università.

Una madre e un padre affettuosi e apparentemente sereni che frequentano per passione una scuola di ballo. Improvvisamente su di loro si abbate il tornado della perdita del lavoro del padre, un galantuomo equilibrato e consapevole, moderato e disponibile.

In una situazione simile, ci sta che le cose si complichino: la banca chiede garanzie, l’automobile si rompe irreparabilmente, le agenzie di sostegno propongono corsi di riqualificazione che poi non offrono alcun sbocco al mondo del lavoro. Poi una porta si schiude. L’uomo viene assunto in un ipermercato con il compito di addetto alla sorveglianza. Deve vigilare sui clienti affinché non si impossessino fraudolentemente di merce varia, ma anche sulle colleghe che lavorano alle casse e sono anch’esse controllate da un capillare sistema di video sorveglianza. Un autentico gioco al massacro, innestato dalla proprietà anche per eliminare il personale in esubero, a cui l’uomo, con coerenza estrema, decide di ribellarsi.

“La legge del mercato” è un film politico che entra analiticamente nei meccanismi subdoli della produzione (il mercato, appunto), per denunciare la disumanizzazione dei rapporti, la mancanza di solidarietà, la morte definitiva di quello che un tempo si chiamava “lotta di classe”.

La narrazione si prende le sue lentezze, a tratti persino eccessive, le riprese con la macchina a mano (alla maniera dei Dardenne e non solo esteticamente) provocano qualche malessere, ma il risultato è spiazzante per la sua naturalezza e per l’immediatezza del racconto.

Notevole l’interpretazione di Vincent Lindon a cui, una volta tanto giustamente, il più recente Festival di Cannes ha attribuito il premio come miglior attore.

Un piccolo grande film che fa bene alle coscienze

La legge del mercato
regia di Stéphane Brizé
con Vincent Lindon e attori non professionisti
Francia 2015 92’

In programmazione nei cinema della città (in attesa che arrivi nella nostra zona).



Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha