Teatro Menotti ovvero come nutrirsi di teatro

Presentata la stagione 2015/2016 del Teatro Menotti tra produzioni, ospitalità e riprese. Per restare in tema di cibo, teatro per tutti i gusti.

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Nutrirsi di Teatro

Va da sé che la presenza di Expo 2015 finisce con suggestionare tutto ciò che accade in città e dintorni. Così che l’head line “Nutrire il pianeta” in campo teatrale si tramuta in “Nutrirsi di teatro” che è un modo come un altro per richiamare la sacrosante pratica di frequentare il teatro e il suo multiforme mondo.

Emilio Russo, in veste di direttore artistico, ha presentato la prossima stagione del suo teatro subito dopo aver ottenuto il viatico necessario da Filippo Del Corno, assessore alla cultura del Comune di Milano che, pur ricordando le difficoltà che attanagliano le pubbliche amministrazioni, ha confermato l’attenzione della sua amministrazione per il mondo della cultura, teatro in primis.

In premessa vengono subito dichiarate collaborazioni esistenziali con l’Associazione Banco Alimentare della Lombardia, per un solidale connubio cibo/teatro, e con il Teatro del Buratto/Teatro Verdi per la condivisione di strategie organizzative o meglio, come recita il documento distribuito “dal prossimo ottobre prenderà avvio un coordinamento organizzativo e artistico volto a ottimizzare spazi e sinergie nella promozione tra Teatro del Buratto e Tieffe Teatro Menotti”. Va opportunamente ricordato che, giusto recentemente, il Ministero della cultura ha riconosciuto queste due realtà quali Centri di produzione teatrale, come previsto dal nuovo Decreto ministeriale che regola il mondo dello spettacolo dal vivo.

Ed eccoci al programma della stagione che si aprirà il 1 ottobre con la novità Joseph and the AmazingTechnicolor Dreamcoat, un musical di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber che vede la collaborazione del Menotti Tieffe con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.

La musica, in vario modo declinata, è, del resto, un’autentica passione di Emilio Russo tanto è vero che in stagione si assisterà ad altri appuntamenti di carattere musicale come lo spettacolo Degni di nota (dicembre 2015), dedicato a due musicisti di nome Giorgio, tali Brassens e Gaber, per dire poi diIn Searchof Simurgh (gennaio 2016) con in scena i Radiodervish e con Teresa Ludovico, voce recitante.

Grande attesa poi per E un altro giorno è andato (maggio-giugno 2016), racconto teatrale tra la musica e le parole di Francesco Guccini, con la complicità del mitico Juan Carlos “Flaco” Biondini che di Guccini è stato per quasi quarant’anni la chitarra principe. Al Teatro Verdi si segnala poi il ritorno di Buona novella (ottobre-novembre 2015) incentrato sulle poetiche evangeliche di Fabrizio De Andrè.

Esaurito, o quasi, il côté musicale, vale qui ricordare che la stagione del Menotti è scandita secondo tre capitoli significativi: I classici del contemporaneo,Teatro è Musica (di cui in gran parte abbiamo detto) eStorie…e cominciò a raccontare.

Tra I classici del contemporaneoprendete nota di un provocatorio Amletò (novembre 2015) per la regia di Giancarlo Sepe che va a indagare, in uno scenario del tutto inedito, l’immortale tragedia del Bardo di cui ricorrono nel 2016 i 400 anni della morte.

E per non farsi mancare nulla ecco anche un Romeo e Giulietta (marzo 2016) con la regia di Tonio De Nitto e addirittura un Amleto di William Shakespeare(febbraio 2016) con la regia di Ninni Bruschetta, fedele interpretazione della tragedia che vede in scena una distribuzione “enorme” per le economie del teatro nostrano (18 interpreti dichiarati oltre a 2 cantori).

Prima di rimandarvi alla consultazione del sito del teatro (www.teatromenotti.org) per avere un panorama completo del programma e delle modalità di partecipazione agli spettacoli, eccovi ancora qualche doverosa suggestione. Non perdeteviScende giù per Toledo (novembre 2015 al Teatro Verdi) di Giuseppe Patroni Griffi in cui uno stupefacente Arturo Cirillo, anche alla regia, restituisce tutta l’intensa drammaticità di un diverso nella Napoli dei bassifondi. Incuriosisce poi La Cativissima- Epopea di Toni Sartana (novembre-dicembre 2015) di e con Natalino Balasso nei panni di un “personaggio surreale e fuori dagli schemi”.

Per gli amanti della lingua milanese, imperdibile L’è el dì di mort, alegher!, che prende lo spunto da un verso di una straordinaria poesia di Delio Tessa per raccontare storie e canzoni della Grande Guerra. Con Marco Balbi e Alarico Salaroli al Teatro Verdi dal 26 al 31 gennaio 2016.

Una citazione merita anche l’impegno civile di Antonio Cornacchione che, in coppia con Lucia Vasini, sarà in scena dal 5 al 15 maggio 2016 in L’ho fatto per il mio paese. Da segnalare infine una incursione nel mondo del circo con Circo El Grito presso lo Chapiteau del Circo in Largo Marinai d’Italia (dal 3 al 18 ottobre).

Un’altra stagione è andata. Viva il teatro di cui è più che opportuno nutrirsi.


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