Una Milanesiana tra manie e ossessioni

Edizione numero 16 di La Milanesiana: 50 appuntamenti, 160 ospiti internazionali, 15 paesi coinvolti, 4 mostre, letteratura, teatro, cinema, musica, scienza, arte, filosofia… un’enciclopedia del sapere maniacale o ossessivo. Come preferite. ()
La Milanesiana 2015

Conferenza stampa dell’edizione 2015 di La Milanesiana. Pronti. Via. Elisabetta Sgarbi, che La Milanesiana ha ideato e dirige, estrae la katana e ce n’ha per tutti.

Con la Provincia di Milano (ormai ex), grazie a cui l’avventura era partita nell’ormai lontano anno 2000, che aveva promesso nel 2014, per bocca del già assessore alla cultura Novo Umberto Maerna, 100mila euro e non li ha mai versati e mai li verserà. Con la Regione Lombardia che lo scorso anno ha magnanimamente devoluto 6500 euro e che quest’anno non si sa. Con la “Mondazzoli” che, se non interviene l’Antitrust, creerà il monopolio del mercato del libro.

Per fortuna che c’è il Comune di Milano (anche se l’assessore Filippo Del Corno ha ironicamente evocato la Sinfonia degli addii di Haydn) e ci sono la Fondazione Corriere della Sera e la benemerita Fondazione Cariplo con un’altra dozzina di sponsor minori che complessivamente hanno garantito un budget di 518.000 euro (contro i 598.000 euro dello scorso anno). Con questi bellicosi presupposti prende il via l’edizione numero 16 di una manifestazione che nel corso degli anni è cresciuta a dismisura (dai 9 appuntamenti della prima edizione con la presenza di personalità della cultura come Carmelo Bene, Paolo Poli, Hanif Kureishi, Tahar Ben Jelloun, Amos Gitai, Michel Houellebecq, Franco Battiato e Riccardo Muti) ai 50 appuntamenti con più di 160 ospiti di quest’anno. L’edizione milanese si avvale poi anche di riverberi su Torino e Bergamo.

Il tema prescelto per questa edizione, suggerito da Claudio Magris, è “manie e ossessioni” e intorno alla definizione e all’interpretazione di questi termini cari a Freud si muove l’intera manifestazione che prende il via il 22 giugno prossimo per chiudersi il 16 luglio, dopo tre settimane fitte fitte di incontri, dibattiti, concerti, mostre e proiezioni.

Scorrendo il programma, tra i reduci, si fa per dire, della gloriosa prima edizione spicca il nome alto di Franco Battiato (in concerto a pagamento il 23 giugno al Teatro Dal Verme), oltre a Marco “Morgan” Castoldi (giovedì 25 giugno sempre al Teatro Dal Verme) e alla di lui sorella Roberta che duetterà di poesia con Maurizio Cucchi il 3 luglio alla Biblioteca Valvassori Peroni (nella prima edizione apriva al violoncello le serate nel cortile di Palazzo Isimbardi ). E poi ancora Antonio Ballista, che nella prima edizione del 2000 faceva coppia d’arte con Paolo Poli, in concerto il 26 giugno nel cortile di via Solari 40, il 3 luglio presso Palazzo Corio Casati e il 6 luglio presso il Politecnico di Milano, occasione in cui si esibiranno alla parola Zygmunt Bauman e Edoardo Nesi. Naturalmente è garantita anche la presenza di enrico ghezzi che articolerà i suoi interventi tra cinema e arte varia. Sul perché le iniziali del nome e cognome appaiano nel programma in minuscolo chiedere a Ghezzi stesso.

Declinata questa piccola curiosità. Eccoci costretti a infilare qualche nome altisonante e altipensante.

Il 22 giugno al Piccolo Teatro Grassi apre il ciclo “ossessivo” lo scrittore David Grossman con la Barcelona Gipsy Klezmer Orchestra. Ci sarà poi Umberto Eco (che ha mancato pochissime edizioni, forse due) venerdì 26 giugno al Teatro Studio introdotto dall’amico di sempre Mario Andreose, recente autore di un bel libro sul mondo dell’editoria italiana. Serata istituzionale quella del 23 giugno al Teatro Dal Verme, aperta dal ministro Franceschini, dal sindaco Pisapia, dall’assessore Del Corno e da Piergaetano Marchetti, presidente della Fondazione Corriere della Sera, con concerto di Franco Battiato.

E questo è solo l’inizio. Seguono poi tantissimi incontri con nomi importanti come Paolo Giordano, Michel Faber, Elio, Wole Soynka, Dacia Maraini, Ramin Bahrami.

Alcuni di loro ritornano dal 23 al 27 giugno nell’Aperitivo con l’autore, a cura della Fondazione Corriere della Sera e del Politecnico. Nella altre sezioni, disseminate nel tempo e nei vari luoghi della città, figurano personalità come Colm Tòibin, Vittorio Sgarbi (immancabile al richiamo della sorella), Walter Siti, Bernardo Bertolucci, Massimo Cacciari, Emanuele Severino, il premio Nobel John Coetzee, Claudio Magris, Gianni Vattimo. Altra raffica di nomi, giusto per suscitare ulteriore curiosità: Gene Gnocchi, Milena Vukotic, Ferruccio De Bortoli, Michael Nyman, Philippe Daverio, Sandro Veronesi, Dente, Jonathan Galassi, Piero Colaprico, Aldo Nove.

E qui ci si ferma per segnalare ancora la mostra “Franco Battiato- I Ritratti” presso l’Università IULM dal 24 giugno al 16 luglio; un’ ampia sessione dedicata alla Regione Basilicata e alla sua città simbolo Matera; una straricca rassegna cinematografica tra Cinema Mexico e Spazio Oberdan (Konchalovsky, Turowskaya, Salvatores, Béla Tarr, Bernardo Bertolucci) e una rassegna teatrale alla Sala Buzzati del Corriere della Sera con, tra gli altri, Galatea Ranzi, Ivan Cotroneo, Iaia Forte, Michael Cunningham, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Isabella Ragonese e Michele Riondino.

Non ci rimane ora che segnalare doverosamente ciò che accade nella nostra zona. Il Teatro No’hma ospita due serate sul tema “L’ossessione e il sacro” (28 e 29 giugno) con Tòibin, Sandro Veronesi e Luca Doninelli. La biblioteca Valvassori Peroni sarà sede, venerdì 3 luglio alle ore 12, dell’incontro “Le manie della poesia, le manie della scienza” con Maurizio Cucchi, Roberta Castoldi, Davide Rondoni, Andrea Moro. La parte musicale è affidata a Dente, ironico e disincantato cantautore che il comunicato stampa definisce “il nuovo Lucio Battisti” e chissà se lui è d’accordo. Per l’occasione, presentazione in anteprima del documentario “Maurizio Cucchi. Un po’ nell’ombra un po’ nella memoria”.

Ci sono anche alcuni appuntamenti al Politecnico: il 24 giugno si discetta di “Ossessione Italia/Biennale” con Paolo Baratta, che della Biennale è il presidente, Vittorio Sgarbi e Cino Zucchi, tra gli altri mentre il 6 luglio, come detto, sul tema “Le manie della società”, si misureranno Edoardo Nesi, Zygmunt Bauman e Antonio Ballista (al pianoforte).

Il buon cinema sarà invece a casa propria presso Spazio Oberdan con la proiezione di opere di Bernardo Bertolucci (1 e 2 luglio) e di Béla Tarr (13 luglio, con la consigliata visione di “Satantango” che vanta la gustosa durata di 435 minuti; mentre enrico ghezzi, in complicità con Alberto Pezzotta, ha congegnato 40 ore di proiezione dal 14 al 16 luglio sotto il sontuoso titolo “La magnifica ossessione”.

Ecco in brevissima sequenza quello che vi aspetta se vi avventurerete sui conturbanti sentieri dell’edizione 2015 della Milanesiana. Se volete proprio sapere tutto la manifestazione possiede un sito (www.lamilanesiana.it), una pagina facebook e twitter ed è presente anche su YouTube. Per tutti i gusti o quasi. Si astengano i noiosi.

Resta da segnalare l’appassionata tenacia (ossessiva? maniacale?) di Elisabetta Sgarbi e dei suoi collaboratori tra cui Luca Volpatti, Anna Maria Lorusso ed Eugenio Lio che ancora una volta, anche contro il destino cinico e baro, sono riusciti a confezionare un festival di cultura multidisciplinare come altri non ce n’è.


(Massimo Cecconi)




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Re: Una Milanesiana tra manie e ossessioni
30/04/2015 pia benci
Bravissimo Massimo!!!


 
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