Occhi di donna


E’ in corso in diverse sedi milanesi, tra cui Spazio Oberdan, Sguardi Altrove Film Festival  a regia femminile che è giunto alla 19° edizione.
()
Sguardi altrove
I temi centrali della rassegna di quest’anno sono speranza e resilienza (che per il popolo vorrebbe dire la capacità di affrontare e superare le avversità della vita), con particolare attenzione ad una riflessione sulla storia contemporanea, ai temi del sociale e alla condizione della donna nel mondo.

Il cinema delle donne, per le donne e per la comunità intera, quale “portavoce della sensibilità umana attraverso una creatività dirompente che assume forme diverse intersecando linguaggi differenti…”.
L’edizione di quest’anno, comunque ricca di spunti e di film importanti e interessanti, ha conosciuto qualche difficoltà organizzativa dovuta ai pesanti tagli dei contributi istituzionali e privati che caratterizzano, purtroppo, questi amari tempi.

La rassegna propone un particolare omaggio al Giappone, in occasione del primo anniversario della tragedia di Fukushima.  Presso la Triennale di Milano è in essere la mostra “Made in Japan. L’estetica del fare”, costituita da fotografie, installazioni, proiezioni e workshop che indagano sulla giapponesità e che rimanda alla capacità di coniugare la bellezza del gesto al fare dinamico e creativo.

La mostra, con  le sue numerose manifestazioni, è visitabile sino al 1 aprile.

La rassegna cinematografica, organizzata invece a Spazio Oberdan sino a domenica 11 marzo, ospita la retrospettiva di Naomi Kawase, significativa regista giapponese, le opere dei concorsi e l’omaggo a Cecilia Mangini, pioniera del documentario in Italia.

Nella sezione “Sguardi Incrociati” viene presentata una selezioni di titoli tra fiction e realtà tra cui un ritratto di Franca Valeri realizzato da Sabina Guzzanti, l’ultimo film di Elisabetta Sgarbi (di cui diamo notizia a parte), un omaggio alle donne nel cinema di Marco Ferreri, a cura di Mario Serenellini, mentre il  Premio “Le forme del cinema” quest’anno sarà assegnato alla attrice siciliana Donatella Finocchiaro.

Scrive Patrizia Rappazzo, indomita direttrice artistica del Festival: “Un’edizione coraggiosa quindi che non ha paura di portare l’attenzione sulla sopraffazione e la violenza che le donne subiscono da sempre e che non riescono a raccontare, ma anche sulle difficoltà vissute da uomini che non sanno gestire disagi e problemi diversi, spesso legati all’abbandono e alle differenze tra culture altre”.

Il fatto che si sia arrivati alla diciannovesima edizione la dice lunga sulla tenacia e la determinazione  delleorganizzatrici. Mai ostinazione fu meglio riposta.
Per le notizie sul programma e sulle modalità di accesso si rimanda al sito della manifestazione.




Articoli o termini correlati

Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha