Tragedie dei migranti, flash mob a Milano

Sabato 14 Febbraio 2015, Ottagono della Galleria a Milano, flash mob organizzato da Radio Popolare per ricordare gli ultimi trecento migranti dalla costa del Nord Africa, morti annegati nel Canale di Sicilia.

()
flash mob galleria
L'iniziativa non è insolita per Radio Popolare - ricordiamo Il raduno al P.Pini “Un Segno Di Pace” del 2003 contro la guerra di Bush in Iraq - e prende forma dopo le 16 quando i partecipanti, seguendo le indicazioni della radio, si sono sdraiati e ricoperti con lenzuola bianche per simboleggiare i cadaveri raccolti nell'obitorio di Lampedusa. Pochi minuti, in un silenzio surreale, rotto alla fine da un applauso liberatorio, così sono arrivati e così scomparsi:  un vero Flash mob, un colpo d'occhio e un'atmosfera suggestiva.
Per non dimenticare questi morti, e non girarsi per l'ennesima volta dall'altra parte, la sinistra  milanese, quella dei partiti e delle organizzazioni umanitarie, come Emergency, la Cgil , i Sentinelli, alcuni rappresentanti della Giunta, insomma la Milano democratica non andata a Roma per la manifestazione di supporto alla Grecia di Tsipras, si è ritrovata ancora una volta insieme per l'iniziativa “Per i Migranti di Lampedusa”.
Un momento di partecipazione alla strage infinita sulle nostre coste ma anche una denuncia verso una scelta economica, sociale e politica ben precisa del nostro Governo con la revoca dell'operazione "Mare Nostrum”.
Ricordiamo come In seguito al naufragio di Lampedusa dell'ottobre 2013 con 366 morti, il governo di Enrico Letta, autorizzò l'operazione «Mare Nostrum», una missione militare e umanitaria la cui finalità era di prestare soccorso ai migranti, prima del ripetersi di simili tragedie. Il dispiegamento di forze comprendeva numerose navi elicotteri, aerei da ricognizione e droni con lunga autonomia per acquisire immagini dai porti da cui salpano i barconi, consentendone l'intercettazione appena fuori dalle acque territoriali. Fino al 31 dicembre 2014, con oltre cinquecento interventi sono state salvati più di centomila profughi, ma ne risultano  dispersi –dati del Viminale- più di tremilatrecento.
A partire da novembre 2014, l'operazione Mare Nostrum è stata sostituita da "Triton di Frontex" il programma a guida UE che punta al controllo delle frontiere, limitandosi al presidio delle frontiere di Schengen, entro un raggio di sole 30 miglia: il risultato di questo “risparmio” logistico e finanziario si è concretizzato nelle tragedie degli ultimi giorni, tra cui la morte per congelamento di ventinove ragazzi imbarcati vivi sulle motovedette della Guardia Costiera, sprovviste di medici e ambulatori.
Il flash mob, così come altre manifestazioni, sono state quindi una risposta decisa al ministro Alfano e al Governo trincerati dietro l’argomento della "fatalità ineluttabile".

E per chi avesse letto l'articolo di Maurizio Belpietro su Libero -“Non ho sensi di colpa per gli immigranti morti in mare” (http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11755523/Maurizio-Belpietro ) appare evidente come l'iniziativa abbia contribuito a porsi delle domande su come arginare la deriva di destra sul tema dell'immigrazione.
Flash Mob riuscito quindi. Ma lo saranno altrettanto le risposte del nostro Governo?
 
Marco Tatò
 

Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha