‏Artediparte_Il desiderio delle donne. Raccontato dalle donne

Lo spettacolo "Per una donna" da giovedì 12 a domenica 15 febbraio al Teatro Ringhiera in promozione speciale per le lettrici di z3xmi. ()
per una donna
Poche settimane fa abbiamo visto al medesimo teatro uno spettacolo ironico, tenero, commovente e graffiante, dal titolo "Dell’Umiliazione e della vendetta", drammaturgia e regia di Marcela Serli, con Noemi Bresciani, Nicole De Leo, Gaia Saitta, Marcela Serli, Caterina Simonelli e la partecipazione della violinista Giovanna Berti.

Un vero compendio della storia del femminismo, spiegato dal punto di visto delle donne di oggi, che non temono di porre domande scomode. Un teatro meno scritto che danzato, cantato e persino urlato. Fatto di gesti più che di parole, di immagini che sintetizzano stati d’animo meglio di personaggi e narrazioni.

L’Atir Teatro Ringhiera  ha messo in scena noi, le donne: “Banali, ripetitive, nuove, serie, maschie, arroganti, femmine, potenti, isteriche, deboli, nuove, arrabbiate e dolci. Accoglienti e respingenti. Donne diverse che rispecchiano su loro stesse il rapporto con un modello simile di femminilità”.
 
Il teatro può davvero essere il luogo della discussione dei temi che stanno a cuore a una società, e fra questi certamente la costruzione culturale e sociale del maschile e del femminile, la sessualità e l’omosessualità, e il desiderio.
 
Che cos’è nella vita di una donna il desiderio? Come lo si percepisce? E attraverso un testo teatrale come si può comunicarlo? È il tema di uno dei prossimi spettacoli prodotto dall’Atir teatro Ringhiera, che ha attirato particolarmente la nostra attenzione. S’intitola "Per una donna", ed è in programmazione dal 12 al 15 febbraio. E le nostre lettrici potranno godere di uno sconto su biglietto d’ingresso.
 
Ne incontriamo l’attrice protagonista, Sandra Zoccolan.

Ciao Sandra, felice di conoscerti. Dicci qualcosa di te e della tua formazione artistica.
Ciao Loredana, piacere anche mio! Dunque, dopo aver sognato di diventare veterinaria dall'età di 5 anni, mi sono ritrovata a frequentare la Paolo Grassi per quattro anni a tempo pieno, e non tornerei indietro perché ho scoperto la passione per il teatro senza trascurare troppo quella per gli animali!
Alla Paolo Grassi, ho conosciuto persone importanti che hanno segnato il mio percorso artistico, in particolare Gabriele Vacis, con cui ho lavorato negli Uccelli di Aristofane l'anno seguente al mio diploma, e che mi ha fatto scoprire il canto e l'improvvisazione corale, materia che negli anni ho approfondito e che ormai fa parte del mio lavoro di attrice e conduttrice di laboratori. E soprattutto l'incontro con Serena Sinigaglia, con cui, insieme agli altri compagni, abbiamo fondato l'Atir, la nostra compagnia. Da qualche hanno gestiamo il Teatro Ringhiera, luogo pullulante di iniziative, attività legate al sociale, festival, oltre alla stagione teatrale.
 
Il desiderio femminile di cui si parla in questo spettacolo, tu come lo senti e come pensi di poterlo raccontare?
Il desiderio di cui si parla è un puro desiderio sensuale, nato dall'infatuazione nei confronti di una sconosciuta, un desiderio che irrompe e sconvolge l'ordinarietà e le consuetudini, e penetra nelle viscere, nei muscoli, nei capelli, non fa dormire la notte, una bomba di emozioni e conflitti all'ennesima potenza, che esplode nel momento dell'afflato sessuale presunto o immaginato.
 
In che senso nelle note di presentazione si parla di spettacolo-concerto, di canto polifonico per voce sola?
La protagonista per tutto il tempo parla con l'altra sé, quella che vorrebbe abbandonarsi totalmente al desiderio, ma la sua voce, quella dell'altra, il ronzio del frigo, compagno noioso e rassicurante, le voci degli altri che giudicano o commentano, la colonna sonora composta a volte dal vivo, intercalata alle parole, sono gli elementi con cui gioco durante lo spettacolo, anche grazie all'uso di un looper, con cui registro e sovraincido al momento frasi musicali o altri frammenti.
A volte mi sembra complicato come suonare una batteria, perché devo coordinare piede sul pedale, canto e parole, cambio di microfono (ce ne sono 10!), azioni sceniche e intenzioni, e la sfida è riuscire a far tutto questo in maniera organica, restituendo un flusso vitale anche alla parte più tecnica.
 
Qual è la cosa che apprezzi di più del testo di Letizia Russo (l’autrice del testo n.d.r.). Ci dai qualche notizia su  di lei?
Letizia è timida e riservata, ma dagli incontri fatti ho  percepito uno spessore e una sensibilità per la natura umana che mi ha sempre incuriosito. Il suo testo è una sorta di canto, una poesia, qualcosa di sospeso, che contiene allo stesso tempo elementi concreti, ironici, quotidiani. Questo connubio e in particolare la descrizione del momento del godimento sensuale è ciò che mi ha intrigato di più.
 
La protagonista è una donna divisa tra dovere quotidiano e la straordinarietà di un piacere che sa di viaggio in un territorio sconosciuto? Che ne dici?
È l'incontro con il diverso, con il nuovo, che magari terrorizza, disorienta, sconvolge le ordinarie certezze, ma che proprio per questo apre orizzonti inaspettati che movimentano una vita a volte monotona e spenta e che costruiscono strati di consapevolezza che fortificano e che fanno crescere. E quindi, ben venga anche la destabilizzazione!
 
Sicuro, ben venga!

Vi raccomandiamo davvero questo spettacolo. Come lettrici di z3xmi e della Città delle donne potrete usufruire di uno sconto di 3 € sul biglietto d’ingresso (12 invece che 15) inviando una mail di prenotazione, che rechi nell’oggetto “Promo Z3XMI” all’indirizzo prenotazioni@atirteatroringhiera.it.

Buona visione!

Loredana Metta
 
 
All’Atir Teatro Ringhiera si tengono anche laboratori (e se volete arrivarci in macchina, c’è molto parcheggio nelle vicinanze soprattutto durante i fine settimana). Di seguito il link per informazioni sui Laboratori

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