Tre donne al mare

Spettacolo di narrazione per un’attrice e un musicista incentrato sul tema dell’emigrazione in una prospettiva tutta al femminile. Scritto e interpretato da Liuba Scudieri. L’opera è andata in scena il 18 gennaio al Teatro Pim Off a Milano, una realtà erede dell’ex PiM Spazio Scenico - Associazione Culturale. Dal 2005, grazie all’iniziativa della direttrice Maria Pietroleonardo che ha promosso percorsi e ricerche nei diversi ambiti artistici, è diventato un importante centro di promozione e produzione delle arti sceniche.

()
sorelle web
Tre donne al mare. Sembrerebbe il titolo di una spensierata commedia all’italiana da guardare all’aprirsi della stagione estiva. In realtà si tratta di una semplice cornice nella quale si inserisce un’intensa opera drammaturgica pensata, scritta e interpretata da Liuba Scudieri insieme alla collaborazione musicale di Enzo Mirone. Uno spettacolo di narrazione che mette in scena le storie di tre donne con diverse esperienze di vita ma accomunate dal loro critico peregrinare sullo sfondo di un Mar Mediterraneo metafora di viaggio, dolore e speranza.

L'opera è frutto del lavoro, della passione di un’artista multiforme e studiosa, capace di   raccogliere in sé le diverse anime e cedere in scena il suo corpo e la sua voce per rappresentare queste immagini di donne.
Liuba Scudieri, antropologa, attrice e narratrice, nel corso di alcuni anni ha raccolto numerose testimonianze di uomini e donne per l’associazione Amami, Per la memoria e le arti del Mediterraneo interno.
Storie di migranti di ieri e di oggi che hanno solcato le acque del nostro “mare quasi chiuso”, da sempre teatro non solo di scambi culturali e commerciali, ma anche di conflitti e di tragedie. L’autrice sceglie dalla sua rosa di testimonianze le storie di tre donne, tutte figlie di pescatori, le cui traversie si articolano lungo le coste e tra le strade dell’isola di Procida, di Algeri e della Nigeria, fino ad intrecciarsi presso la città portuale di Marsiglia, rappresentata come un rifugio e una promessa di futuro migliore.

Giuseppina, figlia, sorella e moglie determinata e intraprendente, guida la sua famiglia verso maggiore benessere e maggiore unità; Venturina, cresciuta in un’Algeri multiculturale è costretta ad emigrare in seguito all’avvicinarsi della guerra; Emma, la donna-pesce sceglie di nuotare e correre dall’Africa verso l’Europa, intraprendendo quel pericoloso, insidioso e disperato viaggio che continua a tracciare con segni sempre più indelebili la nostra contemporaneità.

L’autrice getta uno sguardo sulle odissee private e dal sapore quotidiano di persone poste di fronte alla necessità o al desiderio di emigrare e alla condizione di affrontare i mutamenti, le perdite e le crisi legati al divenire. Liuba indossa le vesti di una frizzante narratrice, di un aedo ricollocato nel terzo millennio, permettendo all’incanto del racconto epico di rivivere in tutta la sua forza ammaliatrice.
È un’eco arcaica ciò che riaffiora attraverso i temi e i protagonisti della sua narrazione.
Colpisce come da un lato faccia affiorare la profonda diversità di tre esperienze particolari e uniche, come unica è la storia di ogni essere umano, dall’altro come riesca a tessere l’intreccio di questi diversi fili, amalgamando e rendendo universali racconti personali. Ne emerge un canto corale e sfumato, ma racchiuso in un’unica voce comune, che Liuba spiega così: “Ho sentito la necessità di cantare il canto che queste donne mi hanno affidato, poiché è anche il mio.”
 
Giulia Zaina

Per saperne di più sulla realtà del Teatro Pim Off visitate il sito
 
Maggiori informazioni su Liuba Scudieri , l’Associazione Amami e il suo progetto artistico e antropologico, rimandiamo al sito


 

Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha