A teatro e al cinema …a piedi: Di cinema, pop, rock e tanto altro ancora…

Un fine anno di grande cinema a Spazio Oberdan. La Cineteca Italiana propone film per tutti i gusti, per cinefili e non, per giovani e meno giovani, in un calendario fitto fitto dove impera il cinema di qualità. Buona se non ottima. ()
Sogni Kurosawa

Dal 18 dicembre al 6 gennaio, Epifania compresa dunque, va sullo schermo della sala di Spazio Oberdan la rassegna Pop, Rock, Cinema decisamente destinata agli amanti della musica.

La proposta comprende due film nuovi di zecca e la riproposizione di un cult degli anni ’70.

Ma andiamo con ordine. I cultori dell’artista non possono assolutamente perdere David Bowie is (2014) di Hamish Hamilton che racconta per immagini e colonna sonora la mostra allestita nel 2013 al Victoria and Albert Museum di Londra che ha avuto lo scorso anno un successo strepitoso. Girato nelle sale del museo londinese, il film ripercorre, attraverso cimeli di natura varia, i cinquant’anni di carriera di uno degli artisti più camaleontici della storia della musica contemporanea.

A Nick Cave è invece dedicato il film 20.000 Days on Earth (2014) di Iain Forsaith e Jane Polard che racconta il 20.000esimo giorno sulla terra del gotico artista, australiano di nascita. Una curiosa intrusione nella vita di una giornata di Cave, a metà tra finzione e documentario, alla ricerca dei suoi metodi di lavoro, dei suoi amici, dei suoi affetti. Per cultori della materia.

Chiude la rassegna un classico della fine degli anni ’70 che esalta la musica iconoclasta degli Who. Si tratta, naturalmente, qui in copia restaurata e digitalizzata, di Quadrophenia. A Way of Live (1979) di Frank Roddam che, attraverso la musica del gruppo inglese, ricorda come erano, negli anni ’60, oltre Manica.

Film di suggestioni forti, accompagnato da una strepitosa colonna sonora. Grande, grandissima musica.

Dal pop/rock alla grande arte dell’800 con la rassegna Van Gogh. L’uomo e la terra. I film che la Cineteca propone in occasione della mostra in corso presso Palazzo Reale (aperta sino all’8 marzo).

Dall’11 dicembre al 3 gennaio verranno proiettati tre film che interpretano e raccontano la vita del grande artista olandese.

Si parte con Vincent e Theo (1990) di Robert Altman, dedicato al contrastato rapporto di Vincent con il fratello Theo, per soffermarsi, con Van Gogh (1991) di Maurice Pialat, sugli ultimi travagliatissimi tre mesi di vita del pittore e rivedere forse il film più noto del genere, interpretato da Kirk Douglas, totalmente credibile nel restituire la creativa follia di Van Gogh. Si tratta di Brama di vivere (1956) di Vincent Minnelli, in cui Anthony Quinn interpreta l’amico Paul Gauguin. Completano la rassegna alcuni cortometraggi di assoluto interesse cinematografico e artistico: Corvi (episodio di Sogni) di Akira Kurosawa (1990), fantastica rivisitazione della coloratissima pittura di un Van Gogh interpretato addirittura da Martin Scorsese; VanGogh (1948) di Alain Resnais, atto d’amore del regista francese nei confronti del pittore, e Io e…Zavattini e il “Campo di grano con corvi” di Van Gogh (1972) di Luciano Emmer, in cui un grande regista racconta l’incontro di un grande scrittore con un grandissimo artista.

E giusto per non farsi mancare nulla, ecco che dal 10 al 23 dicembre i benemeriti schermi di Spazio Oberdan presenteranno la rassegna Stanley Kubrick in lingua originale. Undici film in versione originale, opportunamente sottotitolati per gli ignoranti della lingua inglese, per ripercorrere una delle carriere più significative dell’intera storia del cinema. Da Il bacio dell’assassino (1955) a Rapina a mano armata (1956), da Orizzonti di gloria (1957), che permette una lettura parallela di torneranno i prati di Ermanno Olmi, aLolita (1962), per non tacere di Eyes Wide Shut (1999), Full Metal Jacket (1987), Shining (1980), Spartacus (1960) e l’emblematico 2001 odissea nello spazio (1968).

In apertura e in chiusura, viene anche proposto Day of the Fight (1949) il primo film di Kubrick, un documentario sulla giornata di un pugile.

Insomma una indigestione di cinema, in linea con le sovrabbondanze del periodo natalizio, per chiudere bene questo strano 2014 e per aprire, si spera meglio, l’anno futuro. Chi vivrà vedrà. Per l’intanto c’è tanto buon cinema da vedere e rivedere. Auguri Cineteca.

(Massimo Cecconi)



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