Filmmaker International Film Festival

Quando nel 1980 un gruppetto di volenterosi operatori milanesi, con l’aiuto della Provincia di Milano, si inventarono la rassegna Filmmaker, dedicata al cinema indipendente, nessuno forse avrebbe potuto immaginare che più di trent’anni dopo la rassegna stressa sarebbe decollata anche a livello internazionale con la partecipazione di oltre 80 lavori provenienti da ogni parte del mondo. I numerosi fanno impressione: 500 opere pervenute (86 selezionate), 7 sezioni (Concorso internazionale, Fuori concorso, Prospettive, Fuori formato, Eventi speciali, Filmmaker Off e una retrospettiva dedicata a Lech Kowalski), oltre a omaggi e incontri sui temi più pressanti del cinema contemporaneo.
Dalla prima, unica, sede oggi il festival si svolge in cinque spazi diversi tra cui Spazio Oberdan, Cinema Arcobaleno e Cinema Palestrina tutti collocati, per orgoglio territoriale, in zona 3.
L’apertura e la chiusura del Festival ospitano due eventi importanti che, da soli, qualificano una rassegna che di elementi eclatanti, in senso buono, ne annovera molti.
Il 28 novembre (ore 21.30) il Cinema Arcobaleno ospiterà il film Jauia di Lisandro Alonso con Viggo Mortensen, mentre il 7 dicembre (sempre al Cinema Arcobaleno alle ore 21.30) il Festival si chiuderà con la proiezione del documentario La scuola d’estate di Jacopo Quadri, dedicato all’esperienza del Centro Teatrale Santacristina di Gubbio, diretto da Luca Ronconi. Alla proiezione saranno presente sia l’autore, figlio del critico teatrale Franco Quadri e attivo nel cinema come montatore, che Ronconi.
Nella rassegna Filmmaker però l’aspetto più interessante e più accreditato non è certo legato a nomi patinati del cinema mondiale quanto ad autori e linee di pensiero (cinematografico ma non solo) nuovi e innovatori.
Non mancano certo opere molto attese come Storm Children, Book One, ultimo film di Lav Diaz, vincitore dell’ultimo Festival di Locarno, Qui di Daniele Gaglianone, nome nobile del nuovo cinema italiano, dedicato al movimento No Tav, o The Blazing World di Jessica A. Bardsley, riflessione intorno alla vicenda giudiziaria che ha visto come protagonista l’attrice hollywoodiana Winona Ryder, accusata di furto.
La retrospettiva è quest’anno dedicata a Lech Kowalski, autore culto attivo a NewYork a partire dalla fine degli anni ’70, attento e visionario visitatore di fenomeni socialculturali quali il punk, gli homeless e l’anarchia.
E’ previsto anche un omaggio ad autori scomparsi come Paolo Cavara (At salut pater) e Harun Farocki.
Quella che viene definita dagli organizzatori, coordinati come sempre negli untimi anni da Luca Mosso, la “serata speciale” vedrà la proiezione a Spazio Oberdan (3 dicembre, ore 20) di Frastuono di Davide Maldi, vincitore del Premio Passion Silvano Cavatorta e selezionato in concorso al Torino Film Festival.
Da una cartella stampa di 34 pagine non è certo facile ricavare una sintesi ragionevole. Ecco quindi che la Galleria d’Arte Moderna di via Palestro ospiterà l’installazione San Siro di Yuri Ancarani (dal 4 all’8 dicembre), che Lech Kowalski e Daniele Gaglianone terranno un Masterclass (Fabbrica del Vapore, il 30 novembre) , che le Giurie distribuiranno, come ogni giuria che si rispetti, premi e riconoscimenti.
Accade anche che il 2 dicembre (ore 19) Bruno Bigoni presenti al Cinema Palestrina il suo ultimo film, Sull’anarchia, realizzato anche grazie al sostegno di una campagna di crowdfounding su eppela, che è un nuovo e inventivo modo per finanziare il cinema di qualità.
Insomma dal 28 novembre all’8 dicembre accade di tutto e di più e per esserne adeguatamente informati collegatevi con www.filmmakerfest.com
Fatevi contagiare dalla passione del cinema e dal clima del Festival, Filmmaker bada ai contenuti non al fumo del glamour. Ciao Silvano.


(Massimo Cecconi)