"Philomena" arriva in Zona 3 a Milano.

Grande partecipazione e interesse alla proiezione del film " Philomena" di Stephen Frears e al dibattito a cura di AGEDO (associazione genitori di figli omosessuali) organizzato dal CDZ3  presso l'Auditorium Valvassori Peroni. Al centro le tematiche sulla adozione forzata, il fanatismo sessuofobo, i diritti e le discriminazioni di classe e di genere.
()
Philomena
In tempi di sentinelle e sentinelli, di ataviche titubanze rispetto al tema delle unioni civili fra persone dello stesso sesso, di un passo avanti e uno indietro dal fronte clericale, la proiezione del film "Philomena " ha acceso un dibattito molto seguito. Tratto dal romanzo di Martin Sixsmith, è stato presentato in anteprima il 31 agosto 2013 all'interno del concorso ufficiale della 70ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Premio Osella per la migliore sceneggiatura e altri premi, tra cui Queer Lion, il Premio Signis, il Premio Padre Nazareno Taddei ed il Premio Brian.
La storia è nota: Philomena Lee, una donna irlandese viene costretta ad abbandonare suo figlio dopo averlo partorito in un convento. Cinquant'anni dopo, la donna, si metterà alla ricerca del figlio nel frattempo affidato a una famiglia americana.
Presenti all'evento Pierfrancesco Majorino Assessore alle Politiche Sociali, la prof.ssa Francesca Zajczyk delegata del Sindaco per le Pari Opportunità, l’onorevole Giovanna Martelli della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il rappresentante del consolato americano Mr.Wingate, Antonia Monopoli responsabile dello sportello Trans Ala Milano Onlus, i ragazzi di Poliedro, ASA Onnlus. Assente a causa di altri impegni un invitato d'onore, esponente della Diocesi Ambrosiana, monsignor Luca Bressan,

La partecipazione è stata davvero notevole, degna delle più grandi ed importanti manifestazioni: d’altronde come resistere ad un film così bello e toccante come “Philomena”? In un’unica pellicola si fondono tematiche delicatissime e sempre attuali, tra cui una maternità negata, il ruolo dei dettami di una Chiesa nelle sue espressioni più rigide, la scoperta dell’omosessualità di un figlio che non c’è più. E altro.
Il pensiero corre a tantissime realtà italiane, del Nord come del Sud, paragonabili allo sperduto paesino d’Irlanda del film, dove un retroterra culturale fatto solo di Chiesa, talk-show, romanzetti rosa e film privi di contenuti diventano gli ingredienti per confezionare paure del diverso sufficienti a bloccare la società entro regole anacronistiche.
E proprio su questo punto si è incentrato il dibattito con botta e risposta fra il pubblico e gli ospiti presenti. All’onorevole Martelli, è stato chiesto a gran voce di recuperare -almeno-  la dimenticata legge contro l’omofobia (legge Scalfarotto), ricordato le difficilissime realtà dei trans soggetti a condizioni peggiori di quelle omosessuali e la necessità di regole e leggi per un rispetto e una dignità ad oggi ancora assenti.
L’onorevole, neo incaricata, ha ribadito il proprio impegno a nome ed in rappresentanza del premier Renzi. “D’altronde” – ha affermato la Martelli - “non può esistere lotta alle discriminazioni senza valorizzazione delle diversità”.
Concorde il rappresentante del consolato americano, Mr. Patrick Wingate, aggiungendo
l'esistenza una terza strada da intraprendere: unire le forze fra le associazioni e le comunità presenti sul territorio in difesa dei diritti LGBT per poter costringere società e politica a fare i conti con questa realtà.
Anche in America - ha proseguito - si è dovuto "faticare" prima di raggiungere le condizioni attuali (32 paesi su oltre 50 in cui è possibile contrarre matrimonio fra persone dello stesso sesso). Strategico il ruolo dei media: non a caso il cambiamento più veloce ed efficace è avvenuto grazie a diffusioni di sit-com quali Willing Grace o di talk show in cui si parlava del mondo LGBT oppure di personaggi noti della tv facendone tema di disquisizione.
A chiudere in dolcezza la serata, una poesia scritta da una mamma di un figlio omosessuale toccando gli aspetti più intimi e delicati del loro rapporto: il riconoscersi, ritrovarsi e l’affrontare insieme una società  ancora "nemica".

E’ con grande onore che ho supportato e partecipato a questa serata, assieme al Presidente del CDZ3 Renato Sacristani. Ma prima ancora di farlo in veste di Delegata alle Pari Opportunità del CDZ3, l’ho sentita come cittadina desiderosa di un mondo migliore, pensando che i diritti, il rispetto e la dignità debbano appartenere indiscriminatamente a tutti. E laddove la nostra istituzione potrà essere attivamente presente,  non mancheremo.

Martina Loi
Consigliera
CDZ3 Milano


Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha