A teatro e al cinema…a piedi: Il regno d’inverno-Winter Sleep

In una Cappadocia ammantata di neve, lo straziante annichilimento di un piccolo universo umano. Lentissimo e lucidissimo. Claustrofobico  e straniante. Da vedere.

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Winter Sleep
A volte accade, ma non sempre, che il film vincitore di un festival cinematografico sia un buon film.
E’ sicuramente il caso di Il regno d’inverno-Winter Sleep di Nuri Bilge Ceylan che di festival ha vinto addirittura quello più importante al mondo, Cannes.
Ambientato in una lunare e invernale Anatolia, dove le case sono scavate nella roccia, il film racconta il nulla nella vita e intorno alla vita di un ex attore fallito che è tornato a vivere nel paese natio.
In quei paesaggi desolatamente affascinanti, l’uomo gestisce un piccolo albergo di charme e le proprietà immobiliari che ha ereditato dal padre. Condividono con lui tempo e spazio una giovane moglie, insoddisfatta e malinconica, e una sorella che si è recentemente separata dal marito.
Gran parte del film è ambientato in interni e paga debito ai tempi teatrali mutuati e ispirati alle novelle  ro di Cechov e alle tragedie di Shakespeare. Oltre tutto l’albergo si chiama Othello.
Del resto il protagonista è stato un attore teatrale e sta faticosamente scrivendo una storia del teatro turco che gli serve da alibi per rifiutare o almeno negare la drammatica patina della realtà che lo circonda.
L’uomo gestisce il conflitto e i conflitti negando se stesso e negandosi veri affetti. Rancore, insoddisfazione e rabbia affiorano e dilagano nel microcosmo familiare che diviene scenario per un drammatico e acre regolamento di conti tra i componenti della stessa famiglia. Anche le limitate frequentazioni esterne sembrano sollevare polverosi conflitti epocali che si perdono nella notte dei tempi. Conflitti di classe, conflitti di interesse.
Il film impiega 196 minuti, ben spesi in verità, per mostrarci la pochezza umana del protagonista, la ribellione della moglie e la sostanziale rassegnazione della sorella. Tutt’intorno il gelido inverno del loro e del nostro scontento.
Gran prova di regia, a Ceylan si deve anche quel piccolo capolavoro che è C’era una volta in Anatolia (2011), e grande sofferenza degli attori, Haluk Bilginer su tutti. Su tutto domina però la parola.
Attrezzatevi per andarlo a vedere, ne vale la pena.


Il regno d’inverno-Winter Sleep
di Nuri Bilge Ceylan
con Haluk Bilginer, Melisa Sozen, Demet Akbag
Turchia, Francia, Germania 2014

In programmazione all’Arcobaleno Filmcenter


(Massimo Cecconi)
 

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