Fecondazione eterologa. Dichiarazione del tavolo tecnico a conclusione dei lavori

Le Società Scientifiche e Associazione dei centri di procreazione assistita Cecos hanno elaborato un documento dove viene sottolineata l'importanza di alcuni criteri, ribadendo inoltre "il fermo convincimento che non sussistano particolari impedimenti alla attivazione delle procedure di donazione di gameti in Italia".

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fecondazione
In riferimento alla attività di partecipazione al Tavolo Tecnico convocato dal Ministro della Salute per discutere degli interventi necessari per dare piena attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale N.162/2014 che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme L.40/2004 che prevedono il divieto di Fecondazione eterologa, con il presente comunicato si intende ribadire quanto segue:
1. Il tavolo tecnico, come sottolineato dal Coordinatore Dott. Chinè ha avuto esclusivamente un “ruolo informale e consuntivo” e ha lavorato ascoltando il parere espresso dagli esperti su “prestabiliti ordini del giorno”, senza mai giungere a compiere atti deliberativi o votazioni su nessuno dei temi trattati.
2. In nessun incontro sono state presentati testi o bozze di “Linee guida” che, evidentemente, se già in possesso del Ministero o di altri componenti del tavolo, non sono state divulgate ai convenuti.
3. Gli argomenti di valutazioni di carattere politico, quali l’iter da dover seguire per la piena attuazione in Italia del Disposto della Suprema Corte, non sono state oggetto di nostra discussione
4. E’ necessaria la tutela assoluta e inviolabile dei cosiddetti “Dati Identificativi (DI)” dei donatori, con unica possibile eccezione
su documentata richiesta decisa da apposita commissione medica.
5. Il limite al numero di nati per ciascun donatore/donatrice deve basarsi su considerazioni epidemiologiche, che, già effettuate in altri paesi, limitano a circa 25 le nascite per una comunità di circa un milione di abitanti (nascite in un numero di famiglie non superiore a 10, consentendo la possibilità di un ulteriore concepimento dallo stesso donatore/donatrice per la stessa coppia
ricevente) mantenendo, in tal modo, inalterato, il rischio di incontro involontario tra consanguinei
6. Un’adeguata registrazione dei dati anamnestici familiari del donatore consentirà di evitare, attraverso l’incrocio dei dati, con quelli dei potenziali riceventi, il rischio di utilizzare, per la
donazione, gameti di un consanguineo del ricevente.
7. Occorre prevedere per le donazioni una forma di rimborso che dovrà essere rigidamente
regolamentata, analogamente alle donazioni di sangue e midollo, per non vanificare, la possibilità
di disporre di gameti e ribadire il valore solidaristico dell’atto oblativo del dono
8. Definire l’immediata disponibilità di norme e l’apertura di uno specifico capitolo di spesa per la
realizzazione delle bio-banche pubbliche all’interno di strutture del Sistema Sanitario Nazionale,
9. Le Società Scientifiche, ribadiscono inoltre il fermo convincimento che non sussistano particolari
impedimenti alla attivazione delle procedure di donazione di gameti in Italia
10. Il compito delle Istituzioni Sanitarie pubbliche è quello di garantire in tempi brevissimi e certi la possibilità per i cittadini di accedere alle procedure di PMA con donazione di gameti, senza discriminazioni di carattere economico e territoriale, nel rispetto della Sentenza della Corte Costituzionale che ha affermato la necessità di rimuovere le cause determinanti "un ingiustificato, diverso trattamento delle coppie affette dalla più grave patologia, in base alla capacità economica".
in caso di gravissime e straordinarie esigenze sanitarie dove sarà possibile
conoscere l’identità genetica/biologica del donatore e sempre e comunque con esclusione
dell’identità biografica,

Prof. Paolo Scollo Prof. Vito Trojano Prof. Nico Colacurci
Presidente SIGO Presidente AOGOI Presidente AGUI


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Re: Fecondazione eterologa. Dichiarazione del tavolo tecnico a conclusione dei lavori
02/08/2014 maddalena.gasparini
Non condivido l'ipotesi dell'anonimato del donatore o della donatrice di gameti. Diversi paesi non lo prevedono e altri che lo prevedevano hanno cambiato dopo le pressanti richieste dei nati da fecondazione eterologa; prevedendo naturalmente adeguate tutele per chi dona. Non credo si possa cancellare d'un tratto il "tema dell'origine" che include quella biologica; potrebbe essere interessante verificare cosa succede nei paesi dove l'anonimato non è previsto, e se nel tempo si riduce la richiesta di conoscere l'origine biologica.


 
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