A teatro a teatro

Tra sacro e profano, classico e contemporaneo, il Teatro Menotti propone una stagione teatrale per un pubblico differenziato alla ricerca di conferme ma anche di novità. Accomodatevi in poltrona.

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Conferenza stampa molto vivace al Teatro Menotti dove il direttore artistico Emilio Russo presenta la prossima stagione e si materializzano sul palco, con platea quasi gremita, quelli che saranno i protagonisti degli spettacoli prossimamente in cartellone. Tutti o quasi.

La stagione si identifica con un titolo evocativo, Tra cielo e terra, che traccia una sorta di skyline ideale dove il teatro si colloca in una dimensione tra realtà e fantasia, tra ricerca e invenzione, tra terra e cielo, appunto. Russo dà i numeri. 26 spettacoli, 220 aperture di sipario per 45 anni di storia teatrale che, iniziata, di fianco alla Scala, in via Filodrammatici, si svolge ora nella sala di via Menotti che fu, un tempo, casa dell’Elfo.

Il programma prevede qualche ripresa e molte novità, accanto ad alcune significative ospitalità e produzioni.Dal cielo alla terra, sorvolando il programma, ci si imbatte in nomi eccellenti che saranno sul palco a raccontare storie antiche e moderne, buffe e drammatiche, politicamente corrette ma anche no. Qualche dubbio nasce sulla tenitura degli spettacoli che, spesso, è troppo breve. Le motivazioni ci sono e sono sacrosante, legate ai costi e alle difficoltà di un “mercato” che continua a essere poco solido e per niente rassicurante. Si investe quindi nella speranza.

Si inizia il 26 settembre con Milanoir Milanuit di Pietro Colaprico, pugliese di Milano, che mette in fila alcuni dei personaggi più noti della Milano popolare in tinte nere. Per tutti El Pelè che, con il suo “bidofono” e la voce roca, racconta storie di vita e di malavita, attinte direttamente dalla strada e dalle osterie di una volta che oggi non ci sono più. A ottobre Marco Balbi e Alarico Salaroli rendono omaggio a Delio Tessa, immenso poeta milanese, raccontando in La guerra di Tessastorie della Grande Guerra. L’è el dì di mort, alegher!

Dal 17 al 19 ottobre un appuntamento imperdibile con la Compagnia della Fortezza di Armando Punzo conSanto Genet. Una prima nazionale per esaltare, ancora una volta, il lavoro teatrale svolto all’interno del carcere di Volterra e le poetiche estreme di Jean Genet, uno dei grandi controversi del ‘900.

A cavallo di ottobre e novembre, Monica Guerritore e Giovanni Nuti omaggiano Alda Merini con Mentre rubavo la vita, tra musica e poesia, a cinque anni dalla scomparsa della poetessa più amata e citata dell’intera storia della poesia italiana al femminile.

Poche date, dal 7 al 9 novembre, per permettere a Marco Travaglio di raccontare E’ stata la mafiasulle vicende più recenti di un inquietante fenomeno criminale e dei suoi intrecci con la politica.

Arriva poi una ventata di musical conSpring Awakening, tratto da Risveglio di primavera di Frank Wedekind, scandalosa drammaturgia, “alleggerita” dalla prorompente energia di un gruppo di adolescenti.

L’intero mese di dicembre sarà dedicato all’intramontabile poetica di Fabrizio De Andrè, già rivisitato con successo dal Teatro Menotti nel recente passato. Dal 5 al 31 dicembre sarà in scena La buona novella che riprende i temi del concept album di De Andrè dedicato ai Vangeli apocrifi. Un’occasione per raccontare, come afferma Don Gallo, amico e complice di De Andrè :”I lontani, gli esclusi, i reietti del pianeta…”. Cast in via di definizione, regia di Emilio Russo, produzione Tieffe Teatro.

Spiazzante, si fa per dire, la proposta natalizia. Dal 23 al 26 dicembre andrà in scena un’edizione specialissima di Il flauto magico, secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio. Reinterpretazione dell’opera mozartiana in chiave multietnica e multimusicale, se si può così definire.

Tre giorni soli a gennaio per due mostri sacri del teatro italiano che saranno sul palco per interpretare I trediari di Ingmar Bergman. Franca Nuti e Gian Carlo Dettori rappresentano un patrimonio teatrale immenso. Da vedere.

A febbraio, con la regia di Maurizio Scaparro, arriva Amerika da Franz Kafka, rivisitazione a ritmo di jazz di uno dei romanzi chiave del ‘900.

A marzo ritorna Il tramonto sulla pianura, esperimento di casting over 60, in cui attori non attori raccontano le sfaccettature della terza età. Altro ritorno, ad aprile, per Lo zoo di vetro, capolavoro di Tennessee Williams, con la regia di Arturo Cirillo e l’importante presenza scenica di Milvia Marigliano.

La stessa Marigliano torna per tutto il mese di maggio nella nuova produzione di Tieffe Teatro, in prima nazionale. Chi ha paura di Virginia Woolf? racconta un furibondo gioco al massacro che, al cinema, aveva visto protagonisti (non per caso) Liz Taylor e Richard Burton. In questa occasione la squadra è la stessa di Zoo di vetro con la regia e l’interpretazione di Arturo Cirillo.

Sul finire della stagione, che ormai si protrae per necessità o per virtù sino al mese di luglio, arriva ilCirco ElGrito (14-31 maggio) laddove lo chapiteau (il tendone per intenderci) verrà montato in uno spazio verde nei pressi del Teatro Menotti. Il Circo El Grito, che si definisce “un circo contemporaneo all’antica”, riproporrà le piccole/grandi magie dell’arte circense. Per vocazione ecologica sono garantite zero emissioni di CO2.

Una stagione dunque molto articolata dove, tra l’altro, ci sarà modo di vedere e ascoltare Claudio Santamaria in Gospodin (22-25 gennaio). Carlo Lucarelli in Il lato sinistro del cuore (31 gennaio-1 febbraio), un omaggio a Enzo Jannacci con Egidia Bruno (17-18 febbraio), Andrea Scanzi e Giulio Casale in Le cattivestrade (19 febbraio-1 marzo), omaggio all’intera carriera e opera di Fabrizio De Andrè “talento inquieto”. E poi, ancora, il vero marxista Groucho Marx, Woody Allen, Cechov, Cervantes…

Tutto ma proprio tutto il programma è consultabile sul sito www.teatromenotti.org dove è anche possibile acquistare biglietti e abbonamenti. La stagione è dedicata all’A.I.D.O. a sostegno delle donazioni di organi, tessuti e cellule. Grazie per l’impegno. Dunque una stagione teatrale che merita attenzione e partecipazione. Passate parola.

 


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