“L’ultimo muro d’Europa” in scena alla Valvassori Peroni

Nel mese di giugno la biblioteca propone un suggestivo reading teatrale su pagine di storia contemporanea, due mostre e la presentazione di un singolare thriller a sfondo sociale. ()
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L’ultimo muro di confine che resta in Europa divide Nicosia e separa la Repubblica di Cipro dalla Repubblica turca di Cipro del Nord. La giornalista e storica Valeria Palumbo, assieme a Sonia Grandis e Paola Salvi, rievoca anni di contrapposizioni etniche e politiche nello spettacolo “L’ultimo muro d’Europa – 1974/2014: a 40 anni dalla frattura di Cipro”, in scena all’auditorium della Biblioteca Valvassori Peroni il 13 giugno, ore 20.30.
«Sembra assurdo - spiega Valeria Palumbo, autrice del reading - che l’Europa non sia riuscita a costringere alla riunificazione i greci della Repubblica di Cipro, che fa parte dell’Unione dal primo maggio 2004. In realtà, si tratta di un pasticcio di cui hanno colpa tutti.
La diffidenza che ancora oggi domina le due comunità, quella greca e quella turca, ha radici lontane. Come se non bastasse, le violenze degli anni Cinquanta e Sessanta, soprattutto ai danni dei turchi, hanno lasciato vistose cicatrici. Noi racconteremo tutto questo. Sarà l’occasione per ripercorrere una vicenda cruciale per il Mediterraneo, ma anche per ricostruire la dittatura dei colonnelli in Grecia, che quella frattura ha provocato e da quella frattura, proprio nel 1974, è stata abbattuta. La divisione di Cipro è una ferita rimossa e poco conosciuta. Così come la dittatura dei colonnelli, che è stata presto cancellata benché abbia soffocato la Grecia, un paese che ha sempre avuto rapporti molto stretti con l’Italia».
La narrazione teatrale - fondata su ricerche d’archivio, testimonianze, riferimenti artistici e letterari - sarà accompagnata da musiche di Walter Colombo e Carlo Rotondo e da elaborazioni multimediali di Gianni Scimone. «Siamo certi - sottolinea Valeria Palumbo - che la conoscenza della storia permetta di essere cittadini consapevoli del presente e crediamo che il teatro, con la sua inesauribile forza espressiva, sia un modo efficace per far rivivere il passato».

Per quanto riguarda le altre iniziative della biblioteca, segnaliamo che il 6 giugno, alle 18, sarà presentato “Sotto assedio”, secondo romanzo di Laura Basilico. È la storia di Caterina, una giovane procuratrice legale che deve affrontare la morte dei suoi bambini: prima il piccolo Pietro, poi Clara, vittima di uno strano incidente. C’è qualcosa di misterioso e inquietante in famiglia? L’autrice crea un’atmosfera da thriller che avvince il lettore, ma il senso del libro non si esaurisce nella suspense romanzesca.
La storia, ambientata ai giorni nostri nell’hinterland milanese, parla anche di un tema delicato come la depressione post partum, svela molte storture della nostra società e delinea l’attuale situazione delle donne, che per emanciparsi dai loro ruoli tradizionali devono lottare contro i privilegi maschili.

Da mercoledì 4 a sabato 14 si terrà l’esposizione “Liberi di sognare”. Attraverso le sue immagini, il fotografo Paolo Genovesi propone istanti emblematici delle storie di undici sportivi coraggiosi, che hanno saputo affrontare le avversità del destino, superando ogni barriera. La vita, infatti, può colpire duramente, nel corpo e nell’animo.
Ma quegli atleti non si sono lasciati abbattere, non hanno rinunciato ai loro sogni. C’è chi ha vinto medaglie, “paralimpiadi”, chi ha raggiunto traguardi emozionanti. Tutti hanno dimostrato tenacia, amore per lo sport e sono tornati a vivere con entusiasmo.


Mercoledì 18 giugno, alle18
, sarà inaugurata la mostra di Egidio Guarino “Gli invisibili”, che proseguirà fino al 28. In ventiquattro opere di vario formato, nella maggior parte in bianco e nero, dipinte a olio oppure utilizzando una tecnica mista (carboncino e olio), l’artista ritrae con sensibilità persone emarginate e sole.
«Una mattina, mentre attraversavo la rotonda vicino all’ospedale dove lavoravo - dice il pittore - ho visto dormire su una panchina un uomo con un asciugamano sul viso e lo zaino come cuscino. Sono rimasto a osservarlo per un po’ e quando mi sono allontanato qualcosa in me era mutato. Avevo scoperto il mio soggetto preferito e in seguito ho maturato il pensiero di denunciare con la pittura quella realtà, spesso ignorata».
Una denuncia che Egidio Guarino esprime efficacemente con i grigi sfumati e i pochi colori delle sue tele.

Fabrizio Ternelli


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