Autostima. Riflessioni per accrescerla

La bassa autostima è un problema molto diffuso che ha risvolti a volte anche gravi. Sentirsi meno degli altri e l’insicurezza sono solo alcune delle conseguenze. La persona con bassa autostima ha difficoltà a prendere delle decisioni, a lanciarsi in progetti nuovi a prendere l’iniziativa penalizzando così la sua vita.  Ci possono essere inoltre problemi nella relazione di coppia scivolando in certi casi in situazioni di dipendenza affettiva.
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la vie chagall
I fattori che la determinano sono diversi e non sono solo interni a noi. Il problema può essere dovuto a certi meccanismi di pensiero e/o a fattori educazionali (che influiscono a loro volta sui processi di pensiero interno). Da non trascurare però i feedback dell’ambiente circostante che ,con luoghi comuni e regole di comportamento rigide soprattutto riguardo i ruoli sessuali, ha una forte influenza sul nostro vissuto a livello più o meno cosciente.
Dalla mia esperienza clinica ho notato che il problema riguarda soprattutto le donne. Questo, sicuramente a causa di un’educazione che tende a svalorizzare la bambina, a sacrificare i suoi desideri in funzione di quelli altrui ma può essere imputata anche alla Società da secoli misogina, che, anche se ora la mentalità sta cambiando, continua anche in questo periodo storico a svilire la figura femminile.
Per accrescere l'autostima non basta certo un incontro, ci vuole un percorso psicologico, un lavoro su di sé non da poco.

Si parte dai nostri processi di pensiero che si sono generati dalla nostra storia.
Quindi è necessario un esame dei feedback ricevuti in famiglia per poi approdare a come noi ci percepiamo  e quali sono le nostre  premesse di ragionamento.
Da dove si comincia? Dal percepire la nostra complessità intanto: è necessario rendersi conto che siamo tutte e tutti esseri complessi, che abbiamo punti di forza e debolezza, aspetti anche in contraddizione. E’ necessario accettarli e cambiare punto di vista su come vivono le debolezze: un punto debole non come una tragedia, ma fa parte di noi in quanto esseri umani. Accettiamo i nostri meno valorizzando i più.
Sempre in un’ottica di lavoro sui processi di pensiero, si tratta poi di ridurre il gap tra il Sé ideale e quello reale, tra come siamo e come vorremmo essere. Per quanto un Sé ideale abbia una funzione di orientamento e guida nelle nostre azioni è comunque un ideale. Noi siamo fatti di carne. Ed è un’altra cosa. Inoltre anche un ideale troppo lontano dalla nostra indole può produrre una discrepanza troppo forte che è causa oltre che di bassa autostima anche di ansia.
Vicino alla riflessione sul Sé ideale occorre soffermarsi anche sui nostri obiettivi. Calibrare le nostre ambizioni in modo che non siano troppo irraggiungibili e irrealizzabili è un passo per stare meglio. Porsi quindi delle mete raggiungibili e concrete. E mentre percorriamo la strada non limitiamoci a guardare solo il traguardo. Non è bello solo il punto d’arrivo ma anche tutta la strada per arrivarci. In pratica  tiriamo fuori la nostra creatività, e, senza ambire di vincer il NOBEL, godiamoci le nostre passioni e i nostri sogni. Il segreto è iniziare a pensare in piccolo, poi le cose possono sempre avvenire e succedere…non ci sono limiti alla Provvidenza, si dice.
Altro punto su cui riflettere sono  i propri valori, ovvero cosa per noi è importante e ci orienta e analizzare certe regole interne che ci siamo creati per sentirci dentro quei valori. Ad esempio una persona può avere come valore la tranquillità e sentirsi tranquilla quando può staccare il computer e dedicarsi alla famiglia (regola). Ma se ha come valore la tranquillità e si sente tranquilla solo quando ha la famiglia sotto controllo c’è un problema perché le persone non sono controllabili. Per forza le cose a quella persona non andranno bene.
Infine poniamo attenzione alle ambizioni che non sono nostre. Non si può riuscire in un desiderio che non sentiamo e che ci è magari stato inculcato dal partner o dai genitori.
 
Ma non ci sono solo i meccanismi interni. Un ruolo non meno importante lo gioca, come accennato prima, la Società.
Siamo degli elementi dentro un sistema, il contesto ambientale non può essere estraneo a quello che noi siamo e a come ci sentiamo.

E se le donne soffrono di feedback negativi e misogini che per secoli le hanno penalizzate e continuano a farlo, gli uomini non se la passano meglio. Le norme sociali che li vogliono duri e virili hanno effetti nefasti su animi più sensibili. Riconoscere quanto ci torna indietro dalla Società e dai luoghi comuni è imprescindibile per poter completare il percorso.

Lavorare sull’autostima può davvero migliorare il modo in cui viviamo. Star meglio è possibile.

Serena Fuart
Psicologa


Primo Incontro con  Serena Fuart sull’autostima, migliorarla e accrescerla.
Associazione Apriti Cielo: martedì  27-05-2014 ore 20.30
http://www.apriti-cielo.it/lautostima-riflessioni-per-accrescerla/


 



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