A teatro e al cinema… a piedi: Paradiso Amaro
Segnalazioni di spettacoli teatrali e cinematografici programmati nelle sale della zona. Paradiso amaro di Alexander Payne, con George Clooney è in programmazione al cinema Plinius.
(Massimo Cecconi)21/02/2012
Padre assente, l’avvocato King (George Clooney) si vede costretto ad occuparsi delle figlie nel momento in cui la moglie fedigrafa cade in coma irreversibile per un incidente nautico.
Siamo nello splendido scenario delle Hawaii, ma il signor King ci tiene a dire che la vita non è diversa da qualsiasi altra parte del mondo. Inizia così “Paradiso amaro” e si avventura, sino alla fine, sul crinale commedia/tragedia senza mai scegliere la strada maestra.
Per quanto il coma della madre incomba, le ragazzine fanno i capricci ed il padre va alla ricerca dell’amante della moglie al solo scopo di conoscere con chi è stato tradito. Si inserisce poi una storia di vendita milionaria di terreni per dare la dimensione di una borghesia un po’ oziosa e per nulla produttiva che vive sulle fortunate intuizioni speculative degli antenati.
Non a caso il sobrio titolo originale suona “The Descendants”.
C’è in verità dell’altro: il testamento biologico della donna in coma che viene rispettato dalla famiglia e dalla legge, il recupero del rapporto tra padre e figlie (entrambe bravissime giovani attrici), la scelta finale di non vendere quel pezzo di paradiso ma non solo per aneliti ecologici, l’atmosfera crepuscolare diffusa, l’inerzia delle umane cose.
Malgrado le immagini iniziali del film denuncino gli effetti della globalizzazione, si paga qualche piccolo pegno all’ente del turismo delle Hawaii, mostrando luoghi di bellezza incontaminata.
Più che amaro, il paradiso sembra irrisolto, con un finale sin troppo rassicurante.
Clooney è insolitamente dimesso ma efficace.
Va da sé che il film potrebbe vincere una interessante quota di Oscar. Vedere per credere.
Paradiso amaro
di Alexander Payne, USA 2011
con George Clooney
in programmazione al cinema Plinius
Trailer
Siamo nello splendido scenario delle Hawaii, ma il signor King ci tiene a dire che la vita non è diversa da qualsiasi altra parte del mondo. Inizia così “Paradiso amaro” e si avventura, sino alla fine, sul crinale commedia/tragedia senza mai scegliere la strada maestra.
Per quanto il coma della madre incomba, le ragazzine fanno i capricci ed il padre va alla ricerca dell’amante della moglie al solo scopo di conoscere con chi è stato tradito. Si inserisce poi una storia di vendita milionaria di terreni per dare la dimensione di una borghesia un po’ oziosa e per nulla produttiva che vive sulle fortunate intuizioni speculative degli antenati.
Non a caso il sobrio titolo originale suona “The Descendants”.
C’è in verità dell’altro: il testamento biologico della donna in coma che viene rispettato dalla famiglia e dalla legge, il recupero del rapporto tra padre e figlie (entrambe bravissime giovani attrici), la scelta finale di non vendere quel pezzo di paradiso ma non solo per aneliti ecologici, l’atmosfera crepuscolare diffusa, l’inerzia delle umane cose.
Malgrado le immagini iniziali del film denuncino gli effetti della globalizzazione, si paga qualche piccolo pegno all’ente del turismo delle Hawaii, mostrando luoghi di bellezza incontaminata.
Più che amaro, il paradiso sembra irrisolto, con un finale sin troppo rassicurante.
Clooney è insolitamente dimesso ma efficace.
Va da sé che il film potrebbe vincere una interessante quota di Oscar. Vedere per credere.
Paradiso amaro
di Alexander Payne, USA 2011
con George Clooney
in programmazione al cinema Plinius
Trailer
