Si alla fecondazione eterologa. Cade l'articolo della legge 40
È deciso. La Consulta ha dichiarato incostituzionale l'articolo della legge 40 che vieta la fecondazione eterologa in Italia.
(Marzia Frateschi)16/04/2014
(Marzia Frateschi)16/04/2014
Risale al 2004 la legge approvata dal Parlamento italiano per regolamentare la fecondazione assistita permettendola esclusivamente alle coppie maggiorenni sterili di sesso diverso, coniugate o conviventi. Vietata, invece, la fecondazione eterologa, cioè il ricorso a ovulo o seme di donatori esterni alla coppia e la sperimentazione sugli embrioni.
Successivamente nel 2005 è stato indetto un referendum abrogativo per smantellare i punti più controversi della Legge 40, finito in nulla per il mancato raggiungimento del quorum. Ma la battaglia legale non si è fermata qui. Un iter travagliato che ha visto 28 bocciature dai tribunali e 10 anni di ricorsi. Ricorsi che hanno portato sostanzialmente a dichiarare incostituzionali gli articoli relativi al divieto di produzione di più di tre embrioni, l'obbligo di impianto contemporaneo di tutti gli embrioni prodotti e il divieto di diagnosi genetica pre-impianto per le coppie infertili inserite nei programmi della procreazione medicalmente assistita.
«È un diritto che va dato alle coppie» è stato sentenziato da più parti. Affermazione basata sul diritto fondamentale all'autodeterminazione della coppia, sul principio di eguaglianza tra coppie e il diritto alla salute.
Stato di allarme invece fra i medici dell’Associazione medici cattolici italiani refrattari all'eterologa per aspetti etici, sociali e morali.
Dibattito acceso quindi, da sempre legato alla regolamentazione della Pma in Italia.
Ma sicuramente dalla decisione della Consulta ne trarrà vantaggio in controtendenza il flusso migratore che ogni anno ha portato migliaia di coppie all'estero per ricorrere alle diverse tecniche di Pma, eterologa in primis.
Successivamente nel 2005 è stato indetto un referendum abrogativo per smantellare i punti più controversi della Legge 40, finito in nulla per il mancato raggiungimento del quorum. Ma la battaglia legale non si è fermata qui. Un iter travagliato che ha visto 28 bocciature dai tribunali e 10 anni di ricorsi. Ricorsi che hanno portato sostanzialmente a dichiarare incostituzionali gli articoli relativi al divieto di produzione di più di tre embrioni, l'obbligo di impianto contemporaneo di tutti gli embrioni prodotti e il divieto di diagnosi genetica pre-impianto per le coppie infertili inserite nei programmi della procreazione medicalmente assistita.
«È un diritto che va dato alle coppie» è stato sentenziato da più parti. Affermazione basata sul diritto fondamentale all'autodeterminazione della coppia, sul principio di eguaglianza tra coppie e il diritto alla salute.
Stato di allarme invece fra i medici dell’Associazione medici cattolici italiani refrattari all'eterologa per aspetti etici, sociali e morali.
Dibattito acceso quindi, da sempre legato alla regolamentazione della Pma in Italia.
Ma sicuramente dalla decisione della Consulta ne trarrà vantaggio in controtendenza il flusso migratore che ogni anno ha portato migliaia di coppie all'estero per ricorrere alle diverse tecniche di Pma, eterologa in primis.