Andar per mostre: Giovanni Bonaldi. TZLIL-suono
Nella sua meritoria ricerca nell’oceano immenso dell’arte contemporanea, la Fondazione Mudima apre i suoi spazi a una poderosa mostra di Giovanni Bonaldi, artista spiritualmente colto, originario consapevole di una lontana valle bergamasca che diede i natali a Jacopo Palma il Vecchio.
Serina è un paese di duemila abitanti che, nel tragico periodo della Seconda guerra mondiale, diede ospitalità ad alcuni ragazzi ebrei. Intorno alla cultura ebraica, Giovanni Bonaldi ha costruito un suo personale percorso, folgorato dalle sollecitazioni della Cabala, tra epifania e metafisica, tra sapienza e intelligenza.
Scrive Gino Di Maggio nella prefazione del bel catalogo della mostra che si avvale della grafica puntuale di Fayçal Zaouali :”Ne nasce così un percorso che utilizza antropologicamente i simboli, reali o immaginati dall’artista, delle sacre scritture, in particolare quelle della religione ebraica”.
Il percorso è visibile in mostra seguendo il flusso di pitture e di sculture, di installazioni e di parole magiche che si perdono e si ritrovano nei simboli e nelle immagini. Un’arte che evoca suoni (tzlil), che raccoglie i messaggi della natura e li trasfigura in oggetti rituali o in pagine calligrafiche, ricomposte con maniacale precisione.
Allievo di maestri eccellenti, apprezzato da critici autorevolmente credibili, Bonaldi propone la sua visione del mondo con coerente affabulazione, con visionarietà misteriosa.
La Fondazione Mudima ospita la sua mostra sino al 28 febbraio. Merita una visita per rifocillare lo spirito e gli occhi.
Giovanni Bonaldi. TZLIL-suono
Fondazione Mudima
Via Tadino 26
Sino al 28 febbraio
Ingresso libero, lunedì-venerdì
11.00/13.00 – 15.00/19.30
www.mudima.net
(Massimo Cecconi)
