A teatro e al cinema…a piedi: Blue Jasmine

Una grandissima Cate Blanchett al servizio di un rinvigorito Woody Allen alle soglie degli 80 anni. Si può vedere,anzi si deve. ()
Blue Jasmine

All’alba dei suoi 80 anni, Woody Allen scrive e dirige uno dei suoi migliori film di sempre. Dopo le mediocri prestazioni di Midnight in Paris e le pessime visioni di To Rome with Love, il suo cinema affronta una storia tutta al femminile di grande ed emotiva intensità.

La riuscita (quasi) perfetta del film è sicuramente dovuta in gran parte alla straordinaria performance di Cate Blanchett, in assoluto la migliore attrice in circolazione della sua generazione.

Jasmine (Jeanette, in verità) è una donna tutta sola, massacrata dalla vita anche grazie alla sua inconcludente vanità che la porta a mitizzare se stessa, e il mondo dorato in cui vive, oltre ogni realistica considerazione.

Tradita su più fronti dal marito, si ritrova perdente tra i perdenti senza avere la capacità di interpretare con lucidità la realtà. Jasmine non è stupida, è solo ottusa, aggrovigliata su se stessa e invischiata in certezze non solide.

Per disperazione, si tuffa in modo ingombrante nella vita modestamente normale della sorella, per altro adottiva, passando dai fasti di New York a un povero quartiere di San Francisco.

La sorella, l’espressiva Sally Hawkins, tira a campare tra amori possessivi e figli turbolenti, mentre Jasmine si impasticca (antidepressivi) e tenta di rialzare la testa. Non ci riesce, naturalmente.

Tutti i suoi tentativi di riscatto si infrangono contro la sua irresponsabile natura di donna irrisolta e irrisolvibile.

La “normalità” non rientra nei canoni di vita di Jasmine. Seduta su una panchina del parco si ritrova a guardare nel vuoto e a parlare da sola a voce alta. Fine dell’avventura.

Buon film dunque, con qualche limite che sta nelle corde di Allen: la verbosità eccessiva, quando, come è noto, uno sguardo (non siamo forse al cinema?) vale più di cento o anche mille parole; l’ironia che è un punto forte storico in Allen, che qui però finisce con lo stemperare un po’ la profondità del dramma vissuto dalla protagonista.

Le città sono sullo sfondo, i personaggi di contorno sono efficaci anche se risulta poco credibile che il vanesio Alec Baldwin, il marito fedifrago, possa essersi suicidato in carcere con una corda. Colonna sonora jazz, come da copione. Strepitosa, si diceva, l’interpretazione di Cate Blanchett, che vale il film.


Blue Jasmine
di Woody Alklen
con Cate Blanchett, Alec Baldwin, Sally Hawkins
USA 2013

In programmazione nei cinema Plinius e Arcobaleno Filmcenter


(Massimo Cecconi)



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Re: A teatro e al cinema…a piedi: Blue Jasmine
18/12/2013 luciana
Concordo sull'interpretazione magistrale della Blanchet. Ho trovato incredibilmente "credibile" tutto il mondo al femminile descritto (tormenti, vanità e contraddizioni comprese). Bello.


 
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