Milano contro la violenza di genere. Crescono gli sportelli di zona

Nell'ambito dei servizi contro la violenza sulle donne, gli sportelli territoriali decentrati rappresentano una nuova realtà in espansione a Milano. I dati preliminari sono stati presentati al convegno “In Rete si può”, realizzato da Assessorato Politiche sociali e Centri Antiviolenza all’Acquario Civico il 27 novembre scorso.

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Conclusi i tanti, tantissimi eventi svolti il 25 novembre in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, il Comune di Milano ha chiamato a raccolta tutti i soggetti che, a vario titolo, costituiscono parte attiva della Rete Antiviolenza per fare il punto della situazione, partendo dalle stesse azioni intraprese dal Comune, e tracciare i programmi futuri del piano di azione per il 2014.
Una dichiarazione d'intenti sostenuta da tutti i presenti, fra questi l'Assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino e l'Assessore alla Sicurezza e Coesione Sociale, Marco Granelli, per concretizzare il Protocollo di Intesa "Prevenire e contrastare la violenza e il maltrattamento contro le donne" coordinato dal Comune di Milano.

Durante l'incontro sono stati presentati i primi dati sugli sportelli territoriali decentrati, realtà già attivi ma in forte espansione nell'ultimo anno, grazie anche alla volontà e impegno dei Consigli di Zona.
Strutture decentrate di accoglienza, ascolto e indirizzo, vogliono essere un'interlocuzione concreta alle diverse forme di violenza, dallo stalking alla violenza psicologica, fisica e sessuale.
Presenti e in via di espansione nelle nove zone di Milano, ne sono privi attualmente solo le zone 1 e 9; ultimo, neo-nato, in zona 3 dove, a differenza delle altre zone, è stato istituito un bando per la gestione dello sportello con inizio dell'attività a breve nella stessa sede del consiglio di zona.

Le cifre della violenza
I dati preliminari dell'indagine, presentati dalla professoressa Patrizia Farina, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Università di Milano-Bicocca, forniscono una panoramica iniziale dei servizi.
I contatti riguardano 87 nazionalità differenti, la maggior parte sudamericane e filippine, le comunità più estese sul territorio milanese, mentre il 63% è rappresentato da italiane.
L’età media è di 38 anni, stima abbassata dall’età delle donne straniere che subiscono violenza in più giovane età e solo il 60% ha un'attività lavorativa.
Fra i diversi tipi di violenza, quella psicologica, seguita da quella fisica e sessuale, ha avuto la maggiore percentuale di accessi sebbene i dati indichino le minorenni come vittime principalmente di abusi sessuali e le maggiorenni di violenza psicologica.
In un caso su tre si assiste alla presenza contemporanea di 3 o più tipologie di violenza. Confermato il dato della violenza in ambito domestico: nel 55% dei casi si tratta del coniuge (convivente/fidanzato), nel 18% l’ex e solo nel 5% dei casi esterna.
Il 70% delle donne accede tramite il servizio di ascolto telefonico utilizzato principalmente dalle italiane seguito dalla scelta di un colloquio di natura psicologica, mentre le immigrate sono orientate a un contatto diretto, seguito dalla richiesta di una consulenza legale, di frequente collegata a problematiche inerenti il permesso di soggiorno.
L’ultimo dato fornito esamina i casi di abbandono: è stato sottolineato come il numero di pubblica utilità, il "15.22", abbia il maggior numero di contatti ma anche di successivi abbandoni, sintomatico di un approccio da ridefinire meglio; sullo stesso piano, gli ospedali e i commissariati di polizia risultano essere luoghi a più alta dispersione.

In conclusione, gli sportelli rappresentano dei servizi "a presa diretta" per sviluppare la crescita della rete contro la violenza di genere e la raccolta di dati ufficiali, favorendo l'accesso di un maggiore numero di donne e sviluppando l'intercettazione delle nuove domande e bisogni. Indispensabile il monitoraggio costante della presa in carico e la raccolta dei dati, qualitativa e quantitativa, omogenea per tutti gli sportelli.

Martina Loi
Marzia Frateschi


Nella foto di apertura
Edward Hopper, Morning Sun, olio su tela, 1952


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