Voci dal carcere: donna impavida

A San Vittore e al CAM di Viale Piceno sono recluse molte donne. Hanno sbagliato. Ora sono in cella. A loro, che non hanno voce, apriamo questo spazio perché i loro pensieri, le loro parole possano raggiungere chi troppo spesso non ha né occhi per vedere, né orecchie per sentire.
Per gentile concessione di Realtà Nascoste, periodico realizzato dalle detenute e detenuti in S. Vittore.

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coraggio e paura WEB
Credo che a volte, le donne, dovrebbero essere un po’ più impavide… imparando però, a saper dominare la paura.
Socrate sosteneva che “il coraggio è la consapevolezza di ciò che non va temuto”
Certo, non si potranno mai eliminare del tutto le paure dalle e delle nostra vite, ma per sopravvivere occorre osare pensieri nuovi, sperimentare, correre rischi e soprattutto saper ricominciare da capo.


Essere impavidi significa per l'appunto sapersi rialzare una volta in più di quelle che si cade, perché più accettiamo la possibilità di cadere e più facile sarà il nostro viaggio, imparando ad essere meno severi a giudicare noi stessi, quando commetteremo un errore.

Nella vita, oltre alle paure, ci sono molte occasioni in cui diventiamo “donne accomodanti” solo per andare d’accordo con il prossimo, o per avere un approvazione o anche solo per essere gentili. Ma questo ancora oggi non paga!

Avere uno spirito di squadra sicuramente è un'ottima cosa, ma bisogna sapere anche conoscere la differenza tra “rimanere uniti e buttarsi tutti insieme nel dirupo”.
Perché scendere ai compromessi, solo per paura di rimanere esclusi, significa permettere di farci controllare le nostra vite.

Quando siamo stretti nella morsa della mentalità da sopravvivenza, la grande illusione è che, una volta sconfitto il nemico o superato un ostacolo, la nostra vita sarà sempre tranquilla e priva di problemi… ma non è così, perché esisterà sempre un ostacolo da superare e guai se non fosse, perché è proprio per questi ostacoli che si impara a dominare meglio le nostra paure e di conseguenza vivere senza quella gabbia che ci tiene intrappolati dagli altri.

Erich Fromm in un suo libro scriveva che «l’individuo smette di essere sé stesso e adotta in tutto e per tutto il tipo di personalità che gli viene proposto dalle convenzioni culturali».
In poche parole è un meccanismo paragonabile a quello degli animali, che cambiano colore per proteggersi… dunque, ironia della sorte, una donna che appaia sempre ben integrata può essere quella che ha imparato a lasciarsi governare dalle sue paure con più disinvoltura.

A questo punto non sarebbe più opportuno continuare coraggiosamente a lottare per “DIVENTARE IMPAVIDA?”
 
Cinzia      

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