A teatro e al cinema…a piedi: Frost/Nixon

L’Elfo Puccini apre la sua stagione con un dramma politico che invita a riflettere sulle malefatte del potere. Imparare per farne virtù.

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Nel 1977 David Frost è un giovane e brillante anchorman televisivo a cui viene una bizzarra idea.

Nel 1977 Richard Nixon è un ex presidente degli Stati Uniti d’America dimessosi, primo e unico tra i presidenti USA, per lo scandalo Watergate.

La bizzarra idea di Frost è quella di intervistare Nixon, nella speranza di fargli dire quello che Nixon non aveva mai detto né ammesso.

L’incontro/scontro viene meticolosamente preparato attraverso la stipula di un contratto milionario (in dollari), definito in tutti i suoi particolari e in cui si sottoscrive che della questione Watergate si discuterà solo in misura contenuta. Frost si avvale anche di una piccola squadra di collaboratori, esperti della materia, che con lui elaboreranno il fuoco delle domande. Nixon si avvale di un agente che lavora abitualmente per il mondo dello spettacolo.

La registrazione televisiva avviene in quattro lunghe sessioni in cui Nixon fa sfoggio di grande ironia e di compassato distacco sino al momento in cui, nella foga del dibattito, ammette, quasi con impeto liberatorio, quello che non aveva mai ammesso, assumendosi le sue colpe nella vicenda Watergate.

Fin qui è storia. Sul palco dell’Elfo Puccini, in una acida scenografia anni ’70, Elio De Capitani (Nixon) e Ferdinando Bruni(Frost) duellano, dialogano, simpatizzano, raccontano la storia più recente degli USA e del mondo e si acquietano solo quando la verità viene a galla in tutto il suo deflagrante rumore davanti, dicono gli indici d’ascolto di allora , a quarantacinque milioni di spettatori.

L’incontro/scontro è tutto in punta di fioretto, quasi una tenzone cavalleresca in cui i nodi del potere vengono sezionati e selezionati per affermare (Nixon) che i potenti possono avere il diritto di non dire la verità per il bene del loro paese. Per dimostrare (Frost) che la verità non è un mai un dettaglio.

Frost/Nixon è una appassionata parabola intorno al potere e ai suoi rapporti con i mass media, ben raccontata dalla coppia Bruni/De Capitani (in rigoroso ordine alfabetico) che ne curano la regia e, calati anche con il trucco nei personaggi, l’interpretazione misurata e un po’ didascalica.

Va da sé che il pensiero corre ai tristi giorni nostri, alle farse televisive a cui siamo costretti ad assistere, alla ricerca sempre impervia di barlumi di verità. Lo scontro Nixon/Frost è leale e liberatorio ma sembra ormai lontanissimo nel tempo.

Bell’esempio di teatro civile con ottimi attori, per esaltare la drammaturgia di Peter Morgan che spesso si è misurata con la politica e con il dissenso.

Lunghi applausi per tutti alla prima. Bene così.

Frost/Nixon
di Peter Morgan
regia Bruni/De Capitani
con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Luca Toracca, Alejandro Bruni Ocana, Claudia Coli, Matteo De Mojana, Andrea Germani, Nicola Stravalaci

In scena al Teatro Elfo Puccini, sala Shakespeare, sino al 10 novembre.

(Massimo Cecconi)



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