Fertilizzazione in vitro
Fertilizzazione in vitro: maggiore flessibilità su numero di embrioni impiantati. «Invece di fissare limiti rigorosi, come avviene in molti paesi europei, bisognerebbe mantenere una certa flessibilità» in merito alla scelta del numero di embrioni da impiantare in donne che si sottopongono alla fertilizzazione in vitro. Lo sostiene Debbie Lawlor in uno studio e pubblicato dalla rivista Lancet.
(M.F.)29/01/2012Lo studio condotto dalla Lawlor presso l'Università di Bristol assieme a Scott M. Nelson, dell'Università di Glasgow, giunge alla conclusione che la decisione sul numero di embrioni da trasferire va eseguita sulla base di indicatori prognostici, come per esempio l'età della donna.
I due ricercatori hanno analizzato i dati di più di 124 mila tentativi di fecondazione, che hanno dato vita a 33 mila 500 bambini. I tassi di successo sono risultati maggiori nelle donne sotto i 40 anni, ma in ogni caso il tasso di nascite è risultato maggiore impiantando due embrioni nell'utero invece che uno solo.
Tuttavia, come sottolineano gli autori, bisognerebbe evitare l'impianto di tre embrioni poiché anche nelle donne sopra i 40 il tasso di successo non cambia rispetto all'uso di due, mentre aumentano i rischi di parti prematuri. Inoltre, ribadisce Lawlor, servirebbe maggiore flessibilità: «Per esempio, alcune donne potrebbero preferire un parto gemellare per non doversi sottoporre di nuovo alla terapia».
The Lancet, Early Online Publication, 12 January 2012. Fonte: Ginecologia33