Di cinema e di altre amenità

C’è voluta la lungimiranza della casa di distribuzione Teodora per riportare sugli schermi, settant’anni dopo, un autentico capolavoro del cinema di tutti i tempi. Parliamo naturalmente di To Be or Not to Be (1942) di Ernst Lubitsch, tradotto assurdamente dalle nostri parti con Vogliamo vivere! Titolo a parte, il film è di straordinaria intelligenza nella sua rappresentazione in chiave più satirica che ironica del nazismo. Girato alla fine del 1941, quando il nazismo non aveva ancora scatenato appieno la sua feroce barbarie, racconta, recitazione nella recitazione, di una aulicamente sgangherata compagnia teatrale che nella Polonia del 1939 cerca di aggirare la stupida brutalità dei nazisti per una buona causa. In uno sfrenato gioco di scambi e di trasformazioni, gli attori, tra cui alcuni eccellenti interpreti che definire caratteristi è decisamente riduttivo, superano se stessi in una escalation delirante di comicità attraverso la quale sembrano voler esorcizzare il nazismo stesso e di volerlo sicuramente combattere.

La comicità del film di Lubitsch non è però spensierata ed è molto più “politica”, ad esempio, del coevo “Il grande dittatore” di Chaplin. Il monologo dello shakespeariano Shylok, interpretato da uno straordinario Tom Dugan, è una denuncia di forte impatto emotivo e storico. Da cineteca.

Gli attori principali sono Robert Stack e Carole Lombard, che morirà in un incidente aereo subito dopo la conclusione delle riprese del film.

Assolutamente da vedere nelle sale cittadine, nelle arene estive e laddove viene programmato.

Bisogna invece attendere fine agosto per vedere in Cineteca Italiana Paura edesiderio, il film d’esordio di Stanley Kubrick, inedito in Italia.

Il film risale al 1953 e racconta una vicenda visionaria di guerra e di soprusi, introducendo alcuni elementi che saranno poi sempre presenti nell’autore americano. In programmazione dal 29 agosto sino al 5 settembre in Sala Merini di Spazio Oberdan. Versione restaurata in originale con sottotitoli. Il modo perfetto per vedere un film (straniero).

E le altre amenità? Il mese di agosto ne offre moltissime a coloro che sono costretti in città e a coloro che ci ritornano dopo le (brevi?) vacanze.

A ruota libera.

Nello scenario coloratissimo di Carroponte a Sesto San Giovanni musiche per tutti i gusti anche a ingresso libero, che non guasta mai.

Per tutto il mese di agosto, il Planetario apre il suo cielo (finto) sul cielo vero della città e mostra e racconta di stelle e pianeti del nostro Universo. Di scena martedì, giovedì e sabato (dalle 18.30 alle 21). Il clou è previsto per il 10 agosto per la notte di San Lorenzo. Prezzi stracciatissimi, interesse elevatissimo.

Spazio Oberdan ospita sino al 15 settembre la mostra Oltre la parola dipinta. Opere di AlfredoRapetti Mogol in cui il socio storico di Lucio Battisti “mostra” il suo lato creativo in campo pittorico, o meglio, come recita la presentazione, “opere a parete con materiali extra-pittorici (come cemento e bitume) più installazioni sonore”.

Toglietevi la curiosità, non costa nulla nel senso di ingresso libero.

Ultima segnalazione: il gruppo scultoreo I sette savi di Fausto Melotti che, recuperati dai magazzini del liceo Carducci, ora fanno bella mostra di sé a Porta Milano dell’Aeroporto di Malpensa (Terminal 1) addirittura sino al 10 novembre. Opera potentemente evocativa, vale un piccolo viaggio anche per chi non deve prendere l’aero.

E poi in città e nei dintorni fioriscono sagre e festival, incontri e proiezioni all’insegna dell’impegno e del disimpegno che, in modica quota, non sempre è negativo.

Buona estate.

(Massimo Cecconi)