Il sesso non fa male al cuore femminile

Le donne riprendono spesso una normale attività sessuale dopo l’infarto, ma sarebbe più facile superare la paura se i loro medici le informassero di più, almeno secondo uno studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association. ()
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«Chi sopravvive a un infarto del miocardio (Mi) vede la sessualità come un aspetto importante della salute e della qualità della vita» spiega Emily Abramsohn, primo autore dello studio e ricercatrice all'Università di Chicago.
Le recenti linee guida delle Società americane ed europee di cardiologia raccomandano di consigliare ai pazienti la ripresa dell'attività sessuale dopo un infarto, fornendo informazioni sulla tempistica della ripresa. Ma vista la scarsità di dati in campo femminile, Abramsohn e colleghi hanno cercato di chiarire l’argomento esaminando la vita sessuale di 17 donne prima e dopo un attacco di cuore.

«Le partecipanti sono state selezionate dallo studio Triumph, acronimo per Translational Research Investigating Underlying Disparities in Acute Myocardial Infarction Patients Health Status, un trial prospettico con follow up di dodici mesi dopo un ricovero per Mi» spiega la ricercatrice.
L’analisi dei dati Triumph dimostrava che il 74% degli uomini e il 44% delle donne erano sessualmente attivi l'anno prima dell’infarto, e continuavano a esserlo anche l'anno dopo. Tuttavia, solo il 47% dei uomini e 35% delle donne aveva avuto una consulenza del medico sulla ripresa dell'attività sessuale. E chi non era stato informato sull’argomento alla dimissione aveva meno probabilità di essere sessualmente attivo un anno dopo, soprattutto le donne.

Esaminando le 17 partecipanti al sottostudio Triumph, sessant’anni di media, sposate o impegnate in relazioni a lungo termine, i ricercatori hanno scoperto che dopo l’infarto la maggior parte di esse e molti dei loro partner avevano paura di fare sesso, chiedendosi quanto il cuore sarebbe stato in grado di sopportare lo sforzo.
«Nonostante la paura la maggior parte delle partecipanti ha ripreso l’attività sessuale entro quattro settimane. Poche però hanno parlato dell’argomento con i loro medici, e nessuna è stata soddisfatta delle informazioni ricevute» riprende Abramsohn, sottolineando che la maggior parte delle donne che avevano parlato di sesso con un medico lo aveva fatto di propria iniziativa. Intervistate sulle strategie per migliorare l’informazione, le 17 partecipanti hanno indicato alcuni temi chiave: la privacy, la centralità del paziente, le informazioni sui tempi e sulla ripresa sicura dell'attività sessuale. Inoltre, le intervistate ritengono che la consulenza sull’argomento andrebbe iniziata dal cardiologo curante durante il ricovero, e poi rafforzata dal team di assistenza durante la riabilitazione.

«È importante per le donne e i loro partner non essere soli con la paura di tornare al sesso dopo un attacco di cuore. E se il cardiologo non dà le informazioni necessarie, è importante chiederle» conclude la ricercatrice.
In Italia il numero di infarti femminili è aumentato del 29,2% nel 2005, mentre gli uomini si attestano sul 17,2% a fronte di 118 mila attacchi di cuore: 75 mila negli uomini e 43 mila nelle donne. Ma a preoccupare è il dato sulle donne più giovani, di età tra i 45 ed i 64 anni, incrementato del 22%. Cifra impressionante se si considera che, nella stessa fascia di età, l’aumento tra i maschi è dell’8%.

J Am Heart Assoc. 2013; 2: e000199 originally published July 24, 2013

Fonte: Doctor33 26-06-2013


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