Al cinema al cinema: Schermi notturni di mezza estate

Le sale cinematografiche milanesi funzionano ancora a pieno ritmo. A loro si aggiungono le arene estive per vedere e rivedere i migliori film della stagione appena trascorsa. Al cinema, dunque.


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jeune et jolie

Il titolo predestinato , invero un po’ banalotto, avrebbe potuto essere “Al cinema d’estate”, giusto per dare riscontro ad un’attività di spettacolo che non conosce pause e che anzi cerca, d’estate, di recuperare qualche spettatore disattento, riproponendogli film di assoluta qualità.

Dalle nostre parti (intese come Milano città) il benefattore si chiama Arianteo che, anche quest’anno, si fa in tre e apre le proprie arene estive al Conservatorio, a Palazzo Reale e all’Umanitaria. Da giugno a settembre, il programma è ampio e articolato, ideato per soddisfare tutte (o quasi) le esigenze del pubblico: dramma e commedia, impegno e divertimento puro, sempre con attenzione estrema alla qualità. Anche le proiezioni, ai nostri giorni, sono di qualità più che accettabile in luoghi di assoluta accoglienza ambientale, cortili e loggiati che creano quasi uno scenario naturale al film programmato. Ci sono certo gli inconvenienti della stagione, il caldo e le zanzare, qualche temporale serale non perde occasione per disperdere le sue energie e disperdere così anche il pubblico.

Tra i film assolutamente da vedere (o da rivedere per gli amanti incalliti) e da non perdere ecco Amour, struggente storia crepuscolare sulle “passioni” della quarta età di Michael Haneke, Miele di una sorprendente Valeria Golino, racconto dolente e non compiaciuto sull’eutanasia, Django Unchained di Quentin Tarantino, mirabolante epopea anti razzista che ribalta i disvalori di Via colvento.

Tra le sorprese di stagione, da vedereBellas mariposas di Salvatore Mereu sul delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza di una ragazza in una Sardegna senza tempo (nel senso che potrebbe essere una qualsiasi città del mondo) e da evitare La migliore offerta di Giuseppe Tornatore, polpettone melenso che si sa già come va a finire dalla prima inquadratura (bravissimo però Geoffrey Rush). Insomma decine e decine di film, con qualche anteprima che potete scoprire sul sitowww.spaziocinema.it per costruire il vostro percorso ideale.

Molto interessante l’abbonamento a dieci film per € 38 che possono utilizzare due persone.

Dal 18 luglio al 4 agosto, la benemerita Cineteca Italiana, dedica la sua illuminata attenzione a Francois Ozon, prolifico regista francese che viene ancora annoverato tra i giovani autori.

Ozon si destreggia abilmente tra il dramma (con palesi morbosità) e la commedia ( con manifeste eccentricità) per raccontare una società francese ai limiti della credibilità.

Nella rassegna proposta a Spazio Oberdan, da non perdere, a nostro parere naturalmente, Otto donne e un mistero, con un cast di risplendenti étoiles (Catherine Deneuve, Fanny Ardant, Isabelle Huppert, Emmanuelle Béart, tra le altre), Nella casa con l’inquietante Fabrice Luchini, insegnante nevrotico alla prese con un allievo sconcertante, Potiche, commedia musicalissima sempre con la Deneuve e il debordante Gérard Depardieu. In rassegna non c’è, ne poteva esserci, Jeune et Jolie, presentato recentemente al Festival di Cannes che, quando uscirà sugli schermi italiani, farà certo discutere.

Resta poi da andare a sfrucugliare su quello che offrono gli altri cinema milanesi (alla data del 9 luglio) per vedersi qualche buon film assistiti, nel buio della sala, da una ristoratrice aria condizionata, il che, in stagione, non guasta.

All’Anteo si possono ancora vedere sia La grande bellezza di Paolo Sorrentino, di cui abbiamo già parlato, e Salvo, opera prima reduce da Cannes, che merita un po’ di attenzione, senza essere un capolavoro. All’Apollo, gli amanti del genere non si perdano Amore carne di Pippo Delbono, esercitazione esasperatamente poetica, molto personale, realizzata con il telefono cellulare. Quasi un monologo teatrale. Dicono bene anche di Tra cinque minuti in scena. All’Ariosto propongono il divertente A Lady in Paris dominato da un’ultraottuagenaria Jeanne Moreau alle prese con una badante un po’ imbranata.

Al Centrale, sono visibili le elucubrazioni molto notturne di Leo Carax che, con Holy Motors,racconta vicende di indefinibile eccentricità.

Per restare in zona 3, il Palestrina propone Violeta Parra Went to Heaven sulla grandissima cantautrice cilena, dilaniata dalla politica e dall’amore.

Al Plinius, oltre a La grande bellezza, Passioni e desideri di Fernando Meirelles, girotondo di passioni amorose e di tradimenti ispirato a Arthur Schnitzler con l’ottimo Anthony Hopkins.

La grande bellezza tiene banco anche all’Arcobaleno confermandosi film di buona tenitura con buona pace di coloro (e noi tra di loro) che non l’hanno molto amato.

Un buon film è sempre un’ottima occasione di divertimento e qui, dalle nostre parti, le occasioni non mancano certo. Buona visione. Ce n’è per tutti.


(Massimo Cecconi)



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