Cinema una volta (prima parte)


Una volta Milano era la città dei cinema. Nel centro storico operavano decine di sale di prima visione e tutti i quartieri della città avevano le loro sale di seconda e di terza visione. Sul filo della memoria, ripercorriamo il territorio per ricordare i cinema d’antan.
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cinema giardini 2
Un’efficace testimonianza della presenza di sale cinematografiche in città la si deve all’ottimo lavoro di Giuseppe Rausa e dei suoi collaboratori che hanno censito e raccontato, in un apposito sito, oltre centoquaranta  sale con dovizia di aneddotica e di immagini fotografiche. Un archivio quasi esaustivo del panorama delle sale cinematografiche milanesi dai primi anni del ‘900 ai giorni nostri. Nel centro storico oggi resistono pochissime sale, quasi tutte riconvertitesi in multisala, e in tutta Milano le sale cinematografiche non raggiungono la ventina, ancorché molte di loro, a onor del vero, abbiano più schermi.

24 sale in zona 3
Nel contesto storico, l’attuale zona 3 è ben rappresentata con ventiquattro sale censite delle quali, oggi, solo quattro più una (il Cinema Garden di via Durazzo che si qualifica come sala hard movie) sono in attività. Questo dato la dice lunga sulla sistematica chiusura delle sale cinematografiche in città a partire dalla fine degli anni ’80, complice lo strapotere della televisione e dell’home video.
Sul filo della memoria, ripercorriamo il territorio per ricordare i cinema d’antan.


In perfetto stile liberty
Nella zona intorno a Porta Venezia le sale erano numerose, alcune di loro furono aperte agli inizi del ‘900 come il Cinema Dumont di via Frisi che venne inaugurato nel 1910 in una costruzione liberty che ora ospita una biblioteca di pubblica lettura, dopo essere stata un garage  per autoambulanze e avere addirittura rischiato la demolizione.
Al suo interno, fra gli altri, campeggiava il cartello “Vietato sputare” che sembra non ottenesse effetti particolari. Era una sala dedicata al cinema popolare che finì la sua esperienza nel 1932.


Spazi ora dedicati alla moda

Poco distante, in viale Piave, venne eretto nel 1908 l’Hotel Diana al cui interno, dal 1928, iniziò a operare un grande cinema con circa 2000 posti che proponeva film di prima visione. Prima del Cinema Diana, in quella sede era attivo un teatro nel quale, nel 1921, si perpetrò un attentato di matrice anarchica che provocò 21 morti e 80 feriti. Il cinema chiude definitivamente nel 1989 ed ora è uno spazio dedicato alla moda e agli eventi mondani.

Per restare in tema di moda, dove ora c’è un centro eventi di Dolce&Gabbana, esisteva dal 1955 il Cinema Metropol, grande sala di 1500 posti che assurse negli anni a cinema di prima visione. Racconta Rausa che nella sua sala, nel 1960, Maria Callas incise una versione discografica della Norma di Bellini. Il cinema chiude definitivamente nel 2003.

Cinema di qualità...
In piazza Oberdan, grazie alla Provincia di Milano che ne affidò la ristrutturazione agli architetti Gae Aulenti e Carlo Lamperti, è stato recuperato alla attività cinematografica il Cinema Giardini che vide la luce nel lontano 1917 e che si trasformò nel 1978, come molti altri cinema milanesi, in sala a luci rosse.

Finita questa esperienza nel 1992, dal 1998 qui opera Spazio Oberdan, la cui sala cinematografica è stata affidata dalla Provincia  alla gestione della Fondazione Cineteca Italiana che offre una programmazione di alto livello culturale attraverso rassegne tematiche e festival cinematografici. Un punto di riferimento unico in città per il cinema di qualità.

e locali a luci rosse
In via Lambro apre nel 1949 il Cinema delle Stelle che nel 1974 riapre come Cinema Majestic e che nel 1977 divenne il primo locale  a luci rosse di Milano, per chiudere definitivamente, anche in questo caso potere dell’home video, nel 1992.
Al suo posto è stato eretto un edificio residenziale.

(fine prima parte)


Per chi volesse approfondire questi temi, si rimanda al sito www.giusepperausa.it che offre notizie e documenti veramente interessanti sui cinema milanesi.
 



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