Sia lode ora a uomini di fama: Enzo Gentile

Nella nostra zona ci sono e ci sono state persone importanti che contribuiscono e hanno contribuito a al progresso sociale, civile e culturale della nostra città e del nostro Paese. L’occasione di conoscerle è un modo per stare nella storia e nelle stagioni.

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enzo gentile web
Enzo Gentile è un giornalista e un organizzatore culturale che si occupa da molti anni di musica. Ha scritto libri, ha collaborato con numerose testate giornalistiche e radiotelevisive, ha curato mostre e rassegne musicali. Dice di sé di essere un hendrixiano militante e di non essere mai stato coinvolto in talent show, come giurato, spettatore o cantante. Onore al merito.

Come hai iniziato a occuparti di musica?
Da ragazzino, grazie all'attitudine di mio nonno che abitava in casa con noi. Aveva un giradischi, comprava 45 e 33 giri (ricordo Celentano nella sua raccolta) e trafficava con apparecchiature varie, radio, registratori. È stato come ricevere un
segnale. Ho cominciato ad ascoltare a mia volta, sintonizzandomi sui diversi programmi radiofonici, e la curiosità e la passione sono cresciute.

Tra i tanti incontri che hai avuto, quali sono stati per te i più importanti?
A livello di formazione chi mi ha insegnato il mestiere giornalistico è stato Giampiero Dell'Acqua, all'epoca dei miei esordi, fine Settanta-primi Ottanta, caposervizio a Repubblica. Poi gli amici e compagni di Radio Popolare, dove avevo esordito poco prima. Gli incontri con gli artisti non si contano: di alcuni sono diventato amico e sono felice dei rapporti personali stretti nel tempo con alcuni di loro. Jannacci era uno di questi.

Enzo Gentile con Johnny Rotten dei Sex Pistols.

Al di là di raccontare la musica (e altro), quali sono state le tue esperienze più significative di organizzatore culturale?
A contatto con la musica ho fatto tanti e tali cose che di molte non mi ricordo. Diciamo che fuori dal giornalismo scritto (anche in numerosi libri) e parlato dai microfoni radiofonici, anche in tanti anni alla Rai, le tappe di cui vado più orgoglioso sono i corsi di Storia della musica Pop-Rock come docente all'Università Cattolica, le consulenze con teatri, case editrici, manifestazioni, e soprattutto le rassegne che ho ideato e diretto, dedicate alle musiche e agli artisti che amo, Suoni & Visioni con la Provincia di Milano, per diciannove anni, e più recentemente Music Club, al Teatro Dal Verme, già alla settima edizione. Hanno avuto successo, guadagnando la fiducia e la credibilità del pubblico, degli artisti, degli addetti ai lavori.

Ci puoi raccontare il tuo rapporto con Enzo Jannacci?
Ci eravamo conosciuti ancora prima che le interviste o le occasioni promozionali, i concerti ci facessero confluire sugli stessi appuntamenti. Frequentavamo amici comuni, una palestra vicino a viale Monza, dove lui praticava judo e karatè: avevamo anche giocato spesso a calcio, nelle fila della squadra di Radio Popolare, e per qualche tempo era stato il mio medico curante.

Enzo Gentile con Enzo Jannacci
(photo by Fabio Treves)


Qual è il tuo rapporto con Milano e con il quartiere in cui vivi?
Io ci sto benissimo, vivo qui dall'adolescenza. E andrà ancora meglio quando un po' di cantieri saranno stati chiusi (piazza Bernini, largo Rio de Janeiro, viale Abruzzi...). A Milano sono nato, cresciuto, ho fatto tutte le cose importanti della mia vita e mi ci sento affezionato nonostante le imperfezioni. E credo che in questi anni stia migliorando. Lo dico perché la vedo da vicino tutti i giorni, girandola in largo e in lungo, con bici e moto. Peccato solo che tanti luoghi della musica siano stati chiusi negli anni e ci si debba arrangiare.

Progetti per il futuro?
Le idee e le suggestioni non mancano mai e anche il piacere di lavorare, ma se non operi per il business, bisogna provarci di concerto con il sostegno pubblico e privato. Non sono certo i momenti migliori per cercare partner e sponsor, ma non dispero: conto di mandare in porto iniziative e mostre intorno alla figura di John Lennon, entro la fine dell'anno. Poi ipotesi di libri e manifestazioni restano nel mirino, sogni plausibili e realizzabili.

Domandissima finale: dieci titoli dieci. Qual è la colonna sonora della tua vita?
Senza esagerare ho una colonna sonora lunga una vita. E poi solitamente sono io a fare queste domande... Rispondo aggirando in parte la questione: dieci canzoni sono troppo poche e allora cito undici artisti - una squadra di calcio...- , ognuno dei quali potrebbe entrare con una dozzina di titoli.
Eccoli: Jimi Hendrix, Bob Dylan, Neil Young, Tom Waits, John Lennon, Miles Davis, Billie Holiday, Muddy Waters, James Brown, Fabrizio De Andrè, Franco Battiato.

a cura di Massimo Cecconi

PILLOLA BIO / ENZO GENTILE
Milanese, 1955, hendrixiano militante, agisce e giostra nella musica fin da giovanissimo. A metà anni ’70 entra nel mondo delle radio che frequenta in modo intensivo, tra reti pubbliche e private (Rai, Radio Popolare, Radio 24), per dedicarsi poi a giornali e riviste, con collaborazioni a oltre cento testate (Repubblica, il Mattino, Fatto Quotidiano, Panorama, Epoca, Europeo, Tuttolibri, Diario, Ciak, Rockstar, Rolling Stone, Jam…).

Oltre a qualche mirata incursione televisiva (Italia Uno, RaiSat), è organizzatore e curatore di numerose rassegne, da Suoni e Visioni, fondata e diretta dal 1990, a Music Club, consulente per diversi teatri, manifestazioni, collane discografiche, rassegne letterarie, attività di didattica e ha fatto parte del team di lavoro nella stesura di opere enciclopediche per Garzanti, De Agostini, Utet, Fabbri, Treccani. È autore di una quindicina di libri dedicati al mondo della musica: da Note di pop italiano (1978) a Beatles a fumetti, che nel 2012 esce anche in edizione inglese per il mercato internazionale.
In autunno per Zanichelli verrà pubblicato il Dizionario del Pop-Rock (realizzato con Alberto Tonti, Baldini & Castoldi, 1999), in edizione aggiornata.

Ha ideato varie mostre dedicate alla storia e alla grafica musicali, da Cover and Cover (Milano, 1982) a JazzEye (Siena) e Beatles ’68 (Milano), entrambe nel 2008. Tra gli impegni più recenti in campo librario, Jimi santo subito! (Shake, 2010) e la curatela dell’edizione italiana di A brother’s story di Leon Hendrix (Skira, 2012)
Docente alla Università Cattolica di Milano, ha ricevuto premi giornalistici, curato diversi cd, è stato tra gli animatori del MantovaMusicaFestival ed è il più longevo autore di Smemoranda, a cui collabora fin dalla nascita. Non è mai stato coinvolto in talent show, come giurato, spettatore o cantante.


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