A teatro e al cinema…a piedi: Quartet
Astenersi cinici. Una pagina buonista sulla terza età realizzata da un signore non più giovanissimo che si chiama Dustin Hoffman al suo primo film da regista.
Alla irresistibile età di anni 75 Dustin Hoffman esordisce alla regia con un piccolo grande film ambientato in una casa di riposo per musicisti. Siamo nella verdeggiante campagna inglese, in un elegante palazzotto gotico che ospita anziani musicisti avviati all’ultima nota. Qui si intreccia la vicenda di quattro cantanti lirici che, in maturità, si cimentarono in una strabiliante edizione del Rigoletto che ora, qualche decennio dopo, vogliono /debbono ripetere per salvare le sorti finanziarie della casa che li ospita. Vecchi amori e vecchi rancori costruiscono un’esile trama divertita e divertente in cui si esercita la bravura conclamata degli interpreti ormai anch’essi in età di pensione, ammesso che in campo artistico la pensione, intesa come categoria, esista.
Ottima sceneggiatura, dovuta in parte alla pièce teatrale di Ronald Harwood a cui il film si ispira.
A sua volta l’opera teatrale attinge dal documentario “Il bacio di Tosca” che il regista svizzero Daniel Schmid realizzò, nel 1984, sulla Casa di riposo per musicisti Giuseppe Verdi di Milano.
E correttamente, nel film di Hoffman, lo spettacolo messo in scena dai vecchi artisti è dedicato al genio di Giuseppe Verdi.
La mano leggerissima della regia conduce gli attori a sviluppare i loro giochi emotivi raccogliendo la benevolenza, non proprio scontata, degli spettatori.
Sublime la colonna sonora. Qua e là qualche strepitosa battuta molto english. Riconcilia con la depressione diffusa di questi tormentati tempi.
Quartet
regia di Dustin Hoffman
con Maggie Smith,
Tom Courtenay, Billy Connolly, Pauline Collins
GB 2012
In programmazione al cinema Palestrina
(Massimo Cecconi)
