A teatro e al cinema…a piedi: La Trilogia della Villeggiatura
Quelli dei Grock propongono una nuova produzione: "La trilogia della villeggiatura", trascrizione delle tre opere che Carlo Goldoni ha scritto nel 1761.
Un cast in buona parte giovane, ma con grandi capacità attoriali.
(Paolo Morandi)06/04/2013
Un cast in buona parte giovane, ma con grandi capacità attoriali.
(Paolo Morandi)06/04/2013
Tre brani di Goldoni "Le smanie della villeggiatura", "Le avventure della villeggiatura" e "Il ritorno dalla villeggiatura" vengono riletti in un'unica opera e reambientati negli anni '50 da Valeria Cavalli e Claudio Intropido.
Forse la forzatura dell'adattamento al periodo, che da il via al turismo di massa, penalizza un poco la tenuta dell'opera, con riferimenti spesso forzati alle condizioni di nobili in decadenza del diciottesimo secolo. L'alta borghesia degli anni '50 mantiene solo in parte alcune di quelle prerogative ma siamo in un periodo di forte crescita economica, fatto che mi ha creato una qualche difficoltà di lettura.
Comunque una prova validissima. Non mi stancherò mai di dire che Quelli dei Grock è una delle migliori scuole di Teatro di Milano (e, secondo me, anche italiana), che continua a sfornare ragazzi bravissimi. In particolare mi è molto piacuta la parte del maggiordomo "Paolo" interpretata da Jacopo Fracasso.
Le scene viaggiano sulla falasariga di molte altre opere della Compagnia, cioè sulla comicità farsesca e sulla dinamicità degli attori. Ma l'opera non disdegna momenti di riflessione quali l'uso della villeggiatura per affermare il proprio status più che per il proprio piacere e l'uso dei matrimoni di convenienza, e non d'amore, quale strumento di consolidamento della casta. Da quest'ultima tematica scaturisce il bellissimo finale con il balletto di Giacinta (Clara Terranova).
Uno spettacolo divertente e piacevole che vale la pena di essere visto .
La trilogia della villeggiatura
Teatro Leonardo da Vinci
via Ampère, 1
dal 4 aprile al 12 maggio 2013
Forse la forzatura dell'adattamento al periodo, che da il via al turismo di massa, penalizza un poco la tenuta dell'opera, con riferimenti spesso forzati alle condizioni di nobili in decadenza del diciottesimo secolo. L'alta borghesia degli anni '50 mantiene solo in parte alcune di quelle prerogative ma siamo in un periodo di forte crescita economica, fatto che mi ha creato una qualche difficoltà di lettura.
Comunque una prova validissima. Non mi stancherò mai di dire che Quelli dei Grock è una delle migliori scuole di Teatro di Milano (e, secondo me, anche italiana), che continua a sfornare ragazzi bravissimi. In particolare mi è molto piacuta la parte del maggiordomo "Paolo" interpretata da Jacopo Fracasso.
Le scene viaggiano sulla falasariga di molte altre opere della Compagnia, cioè sulla comicità farsesca e sulla dinamicità degli attori. Ma l'opera non disdegna momenti di riflessione quali l'uso della villeggiatura per affermare il proprio status più che per il proprio piacere e l'uso dei matrimoni di convenienza, e non d'amore, quale strumento di consolidamento della casta. Da quest'ultima tematica scaturisce il bellissimo finale con il balletto di Giacinta (Clara Terranova).
Uno spettacolo divertente e piacevole che vale la pena di essere visto .
La trilogia della villeggiatura
Teatro Leonardo da Vinci
via Ampère, 1
dal 4 aprile al 12 maggio 2013
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